Manlio Dinucci
Il sistema globale seconda edizione - Geografia del sistema globale
Zanichelli Editore

 

New Orleans: un disastro innaturale (settembre 2005)

modulo G: Impatto ambientale (Il sistema globale seconda edizione)
modulo F: Impatto ambientale (Geografia del sistema globale)

Il disastro provocato dall’uragano Katrina, che il 29 agosto 2005 si è abbattuto sulla città di New Orleans e altre zone della Louisiana (Stati Uniti), è attribuibile solo in parte a un fenomeno naturale.

Ogni anno, da giugno a novembre, nel Mar dei Caraibi e nel Golfo del Messico (su cui si affaccia la Louisiana) si formano cicloni tropicali.

Quando i venti raggiungono i 119 kilometri orari (km/h) il ciclone viene classificato come uragano (nome con cui si indica tale fenomeno nell’Oceano Atlantico, mentre nell’Oceano Pacifico e Indiano è denominato «tifone»).

E’ il più potente tipo di perturbazione ciclonica, che si sviluppa negli oceani quando la temperatura superficiale dell’acqua marina supera i 27° C.

La perturbazione assume una forma quasi circolare con al centro una pressione atmosferica estremamente bassa. I venti soffiano verso l’interno con moto a spirale e ad alta velocità (120-200 km/h o più), accompagnati da fortissime piogge che accrescono l’energia della perturbazione in seguito al rilascio di calore latente.

Il diametro della perturbazione, che si sposta rapidamente, varia da 150 a 500 kilometri.

Quando l’uragano raggiunge la terraferma, le coste vengono investite da onde alte fino a 30 metri, accompagnate da forti maree provocate dal fatto che, essendo la pressione atmosferica molto bassa al centro del ciclone, il livello del mare si alza.

Gli uragani (cui vengono dati nomi di persona per meglio distinguerli) sono classificati, negli Stati Uniti, in cinque categorie sulla base della loro intensità: 1 minima; 2 moderata; 3 forte; 4 estrema; 5 catastrofica.

L’uragano Katrina, formatosi il 23 agosto a ovest delle isole Bahamas e sviluppatosi fino alla categoria 4, non era un fenomeno inatteso: agli inizi di giugno i meteorologi avevano avvertito che, essendo la temperatura superficiale del mare più alta della media, si sarebbero verificati uragani particolarmente forti e che uno dei maggiori avrebbe colpito la costa statunitense.

Già nel settembre 2004 essa era stata investita dall’uragano Ivan e da altri, che avevano provocato danni per 45 miliardi di dollari.

Tali previsioni venivano confermate da uno studio del Massachusetts Institute of Technology, pubblicato agli inizi di agosto 2005, secondo il quale la potenza accumulata degli uragani si è più che raddoppiata negli ultimi trent’anni, registrando un forte aumento soprattutto a partire dal 1995.

Secondo lo stesso studio, l’intensificazione dell’effetto-serra – dovuta all’aumento della concentrazione di anidride carbonica e altri gas-serra nell’atmosfera in seguito alle attività umane –provocherà un ulteriore aumento della temperatura media globale e una conseguente crescita della potenza distruttiva degli uragani.

Già da anni molti esperti avvertivano che la situazione di New Orleans stava divenendo sempre più pericolosa.

Questa città di circa mezzo milione di abitanti, tra il Mississippi (a 150 km dalla foce) e il Lago Pontchartrain, è quasi interamente circondata dall’acqua e per il 70% situata sotto il livello del mare.

Il sistema di dighe e argini che la proteggeva appariva sempre più inadeguato di fronte alla crescente forza degli uragani e avrebbe dovuto essere potenziato. Ciò invece non era stato fatto.

Così, quando l’uragano Katrina ha investito New Orleans con venti che raggiungevano i 225 km/h, parte delle dighe e degli argini ha ceduto e l’80% della città è stato sommerso.

Ad accrescere il disastro è stata la mancanza di un adeguato sistema di protezione civile, che assicurasse la tempestiva evacuazione della popolazione da tutte le zone a rischio.

Prima dell’arrivo dell’uragano molti abitanti hanno lasciato la città con le proprie auto, provocando però una situazione caotica sulle strade.

Molti altri invece non hanno potuto lasciare la città, non avendo un proprio mezzo di trasporto, né un posto dove andare, né denaro per pagarsi l’albergo.

A New Orleans circa un quarto degli abitanti vive sotto la soglia di povertà e, tra i neri che costituiscono il 70% della popolazione, si trova in tale condizione circa un terzo.

Per tale ragione sono rimasti bloccati nella città circa 100mila abitanti, per la maggior parte neri e poveri. Tra questi, circa il 70% dei pazienti ricoverati nelle strutture sanitarie.

Alcuni quartieri poveri, come il Lower Ninth Ward, sono stati sommersi da sei metri d’acqua. Gli abitanti, rifugiatisi sui tetti delle case, sono rimasti per giorni senza soccorsi.

Ventiquattromila persone (per due terzi donne, bambini e anziani), evacuate nello stadio Superdome, sono rimaste per quattro giorni in balia di bande di criminali che le hanno sottoposte a soprusi e violenze.

Altri abitanti, in preda alla disperazione, hanno saccheggiato negozi e supermercati. La città è piombata nel caos, tanto che prima dei soccorsi sono stati inviati i soldati a pattugliare le strade.

Le vittime dell’uragano e del caos che è seguito sono state migliaia.

Enormi i danni ambientali e sanitari: le acque che hanno inondato la città contenevano grandi quantità di idrocarburi e sostanze chimiche tossiche fuoriuscite dagli impianti distrutti.

Enormi i costi economici: si stima che il governo federale dovrà spendere oltre 100 miliardi di dollari solo per riparare i danni.

Ciò che è avvenuto a New Orleans conferma che disastri di questo tipo sono dovuti non semplicemente a fattori naturali, ma a una interazione di fattori umani e ambientali.

Gli uragani, come altri fenomeni naturali, non possono essere evitati. Se ne possono però attenuare le conseguenze con appropriate misure preventive.

 

 

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La redazione e l'autore sono interessati a conoscere l'opinione di chi ha provato a svolgere queste attività e possono essere contattati, via e-mail, per eventuali chiarimenti e proposte.

Nel sito di Greenpeace http://www.greenpeace.org/international/ vi sono diversi materiali relativi alle cause e agli effetti degli uragani.

Trovare la parte relativa all’uragano Katrina.
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