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Favignana, è morto l'ultimo "rais": addio a Gioacchino Cataldo

foto di Igor Petyx 
A capo dei pescatori di tonno per 11 anni, aveva iniziato a lavorare allo stabilimento Florio quando ne aveva 14
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È stato l'ultimo "rais", l'ottavo nella storia dello Stabilimento Florio delle Tonnare di Favignana e Formica. Gioacchino Cataldo, pescatore e capo dei tonnaroti, si è spento questa notte nella sua Favignana, l'isola delle Egadi dove era nato settantasette anni fa. Pescatore del tonno per trentatré anni e rais per undici, aveva iniziato a lavorare allo stabilimento Florio all'età di 14 anni, come ragazzo specializzato nel reparto conserviero.
“Il tonno è una parte della mia vita - raccontava - ce l’ho nel cuore”.

Dopo il militare, in cerca di lavoro, migra al nord, direzione Pavia. Dopo approda in Germania. Nel 1974 ritorna a Favignana ma, soprattutto, alla tonnara dove nel 1997 ne diviene, fino al 2007, il rais. Gioacchino Cataldo, uomo dal grande sorriso, dal tono pacato e dall'inflessione nordica, sembrava, con il suo metro e 93 di altezza, un personaggio della mitologia greca, un gigante buono del mare. Lo si incontrava spesso per le strade del paese, nel suo incedere imponente ma elegante.

È stato l'ultimo rais, ma lui si definiva soprattutto "l'ultimo dei romantici", un uomo con la salsedine nel sangue e con il cuore che ha battuto fino all'ultimo al ritmo delle onde. "In questi ultimi dieci anni - raccontava - esco spesso da solo e contemplo il mare in compagnia dei miei più grandi amici che sono i gabbiani e i gatti".  Con Gioacchino Cataldo va via uno degli ultimi custodi dell'antica arte della pesca e della lavorazione del tonno rosso, che da cuoco esperto amava anche cucinare.

Favignana perde un uomo che ha dedicato la sua vita alla tonnara ma anche il tormento di un tonnaroto preoccupato per futuro dello stabilimento e del settore della pesca. "Quando la mia generazione e quella dei cinquantenni non ci sarà più, il mestiere del pescatore andrà perduto perché i giovani non vogliono imparare questo lavoro. La tonnara la devi avere nel sangue, la devi amare, è tutto un numero", diceva lui che si definiva "forte per numeri".

Da oggi dell'ultimo rais resta il ricordo impresso anche nella video-installazione "Torino", curata da Renato Alongi, all'interno dell'ex Stabilimento Florio: primi piani, visi tesi, mezzi sorrisi, sguardi e parole che testimoniano, mantenendo viva la memoria, il lavoro degli anziani operai, dei tonnaroti e del loro rais. "Se ne va un pezzo di storia delle Isole Egadi e di Favignana - dice il sindaco Giuseppe Pagoto - il rais Gioacchino é diventato anche un simbolo della tonnara, un grande ambasciatore della nostra isola. In un mondo che dovrebbe riscoprire e ricordare di più la storia di un popolo, come quello dei tonnaroti e della tonnara, ci sentiremo sicuramente piu' soli. Sentito cordoglio e vicinanza - conclude - alla famiglia da parte della comunità egadina che perde un uomo, un rais, entrato nella storia".