Parma

Parma, l'imprenditore Corrado: "Nei The Space Cinema viva il made in Italy"

Il gruppo, 362 sale in tutta Italia, nato dalla fusione di Medusa e Warner, si sta sempre più specializzando nei film nazionali. "Garantiscono alti incassi"
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"Scaffali invece di schermi cinematografici". Viene dall’industria alimentare, Giuseppe Corrado. Si è fatto le ossa per 17 anni alla Barilla dove è stato direttore generale di Mulino Bianco e ad di Barilla Diversificazione (Le Tre Marie, Sanson).

Così, quando nel 2009 è arrivato alla guida dell’allora Medusa Cinema l’ha capito al volo: "E’ come l’industria della pasta: grandi numeri ma bassi margini". Per uscirne bisognava "aumentare gli scaffali", cioè il numero degli schermi. Perché Medusa Cinema da sola era troppo piccola per diventare un business interessante.

Pochi mesi dopo ("Mi chiamò Mediaset, la società di gestione dei cinema non aveva trovato la sua strada e mi chiesero di proporre una soluzione") arriva un’occasione. La 21 Investimenti di Alessandro Benetton voleva acquisire Warner Village Cinema, la catena di sale cinematografiche anch’essa in perdita: "Convinsi Mediaset e Alessandro Benetton che l’unica soluzione era fondere le due società che messe insieme avrebbero coperto il 15% del mercato. E quindi spiegai a Mediaset che l’unico modo per concludere l’operazione era accettare che 21 Investimenti avesse la maggioranza. Perché l’obiettivo di un Fondo è scegliere come e quando vendere. In caso contrario non se ne sarebbe fatto nulla".

La fusione si fa a luglio 2009 e a ottobre dello stesso anno nasce The Space Cinema. Corrado, ormai presidente e ad del gruppo, si mette al lavoro: "Ci siamo dati subito l’obiettivo di migliorare la produttività nelle nostre sale, che sono diventate più piacevoli. Abbiamo chiarito con i produttori e i distributori che la pubblicità dei film, i trailer, va valorizzata. Poi abbiamo acquisito due importanti circuiti locali: Planet e Cinecity. In seguito abbiamo lanciato nelle sale una serie di contenuti alternativi con il marchio The Space Extra: la prima diretta europea di un evento sportivo in 3d è stata proposta da Space Extra".

I risultati economici arrivano presto. Oggi The Space Cinema è il primo circuito italiano sia al box office con oltre 19 milioni di biglietti venduti nel 2015 per 130 milioni di ricavi, sia per fatturato globale che anche grazie al bar, alla pubblicità e a The Space Extra raggiunge i 169 milioni di euro. Inoltre, con 360mila euro di incasso per sala, ha la più alta redditività per schermo e il maggior indice di occupazione per sala.

È in questa cornice che 18 mesi fa Vue, numero uno europeo del settore con 900 milioni di fatturato, controllato dai fondi canadesi Omers e Alberta, ha acquistato The Space Cinema. Un deal che ha fatto tutti contenti: i venditori che hanno ottenuto una ricca plusvalenza, la Vue che nel 2015 ha realizzato un ebitda superiore del 50% a quello del 2014 e Corrado che con questi numeri è più che mai in sella. Precisa: "Nel primo trimestre del 2016 abbiamo migliorato ancora i risultati".

Eppure Corrado non è soddisfatto del cinema italiano: "Il nostro cinema sta passando un momento di difficoltà, ma credo che possa e debba ritornare ad esprimere valori importanti sul mercato. Deve solo ricercare strade nuove chiudendo con un passato che è finito". Secondo l’ad di The Space da noi serve più innovazione: "Ma lo sa che negli Stati Uniti molti registi preparano quattro finali per ogni film e poi, in base al gradimento, scelgono quello giusto? Non dico di fare così, ma occorre capire meglio cosa può interessare allo spettatore e costruire prodotti globali che possano piacere a platee allargate".

Insomma, c’è bisogno di "film evento come Quo Vado di Checco Zalone capace di riaccendere la voglia di cinema degli spettatori». Oppure di prodotti originali e ben costruiti come dimostra "il successo recente di 'Perfetti Sconosciuti', che si è imposto pur essendo uscito nella settimana del Festival di San Remo e in concomitanza di Juve- Napoli nel primo weekend di programmazione. Nulla ne ha condizionato negativamente il risultato".

Corrado sostiene che The Space "da sempre è leader sui film italiani e vuole continuare ad esserlo. Nel primo trimestre 2016 abbiamo consolidato la nostra leadership sui film italiani con una quota di box office vicina al 19% e su 7 dei primi 10 film italiani per box office abbiamo realizzato il miglior incasso".

Tuttavia appare decisamente contrario al finanziamento pubblico del settore senza regole precise: "Per troppo tempo l’alibi della cultura ha dirottato in maniera scorretta risorse e contributi pubblici senza ritorni di alcun genere".

Anche sul prezzo del biglietto ce n’è per tutti: "Ogni prodotto e ogni servizio devono avere il proprio prezzo che deve identificarne il valore. Io vorrei poter contrattare con i distributori e i produttori un prezzo fisso per ogni biglietto, senza far riferimento a percentuali. Questo ci consentirebbe di vendere prodotti diversi a prezzi diversi. Ma anche di fare marketing a piacimento rendendo più attrattive serate come il martedì e il mercoledì. Non esistono altri settori di business dove tutti i prodotti hanno lo stesso prezzo e dove si vorrebbe che tutto fosse uguale per tutti. Questo modo di fare ha bloccato la crescita del cinema in Italia senza trasformare un approccio artigianale in industria".

*Affari&Finanza