O dentro o fuori

La mia riflessione sulla mail che la mia amica Maria ha inviato al suo ex uomo.

Mi pare che tu sia stata chiarissima ed esauriente, ma soprattutto chiara. Abbiamo un’età ormai (e mi comprendo anche io) in cui non possiamo più permetterci il lusso di assecondare i capricci delle persone che ci stanno accanto al punto da far passare mesi e magari anni. Ora le persone di cui ci circondiamo, quelle più vicine intendo, devono essere convinte di starci affianco. Perché siamo delle persone valide, speciali, e ci meritiamo uomini e amici che ci vogliono davvero. Con i nostri pregi e i nostri difetti. Perché arrivate a 30 anni ormai possiamo cambiare ben poco. Quindi o così o pomì. Imparare a ‘pretendere’, se nella vita hai sempre dato tanto senza chiedere niente in cambio, non è semplice ma si può fare. O dentro o fuori mi piace molto come espressione perché esprime esattamente il principio di cui sopra ho cercato di spiegare.

Parola del giorno: CONVIZIONE

La convinzione consiste in tutte quelle conoscenze possedute da un individuo rispetto ad un determinato fattore, ed il valore che viene loro attribuito.

Un pensiero riguardo “O dentro o fuori

  1. E questo è ciò che ha prodotto la tua risposta …. leggete, e abbiate tutti!

    “Bene, è successo di nuovo. Stavo cercando di parlare con te in chat, ma appena ho iniziato a dire quello che a te non piace sentirti dire, te la sei svignata. E io, te lo dico dal profondo del mio cuore, ne ho sinceramente le palle piene di doverti rincorrere per parlarti, e fare un discorso che mi ribolle dentro da un pò, e che ogni volta che ci vediamo non posso mai fare, perché “dai è stanco, lascialo tranquillo, un giorno una settimana in più che vuoi che sia”. Ora non ci sono più giorni e settimane. Ora è il tempo di mettere un punto, anzi, “il” punto. Definitivo, o dentro o fuori. Troppo comodo stare sul confine. È il momento di decidere da che parte stare.
    Ecco, adesso mi hai appena chiamata, troppo semplice pensare di sistemare tutto con quattro chiacchiere al telefono. E ora comunque non è il caso che ti risponda, ho in essere una incazzatura che mi porterebbe a dire le cose in modo troppo violento, meglio che scriva.
    Se sono incazzata è perché sono davvero profondamente delusa da te. Non mi merito il tuo silenzio e la tua indifferenza, che è il feedback che ho ricevuto dopo una settimana di tuo assoluto silenzio, totalmente ingiustificabile. Ti sembrerà una frase fatta, ma non si può pensare che le persone siano pronte a ripartire dal “dove eravamo rimasti” senza che nel frattempo ci sia stato qualcosa ad alimentare l’attesa. E questo per me è quello che è successo, e la tua indifferenza mi ha delusa. Forse perché non ritengo di meritarmela. E se volevi dare un segnale in merito al nostro pseudo-rapporto, bastava prendere e parlare. Ma questo ti fa paura, e quindi lo eviti. Potrebbe darsi che sia io a farti paura, questo non lo avevo ancora considerato, mi è venuto in mente ora. Dove hai perso le palle che mi sembrava tu avessi, quelle con cui ti ho ritrovato l’estate scorsa, quelle che mi hanno fatto pensare che avevo un uomo davanti? Dove cazzo le hai perse Pippo? Dove ti sei perso?

    I miei pensieri hanno raggiunto il colmo e devono assolutamente essere riversati su queste righe. Tutti, anche quelli che per parecchio tempo ho volutamente messo da parte perché io stessa non avevo il coraggio di farli divenire concreti. Ma, come ti ho detto sopra, ora è il momento, dentro o fuori. Purtroppo però il mio essere dentro o fuori non dipende da me, o non solo da me: per gran parte dipende da te, perché io so cosa voglio.
    Voglio te. Tutto compreso, senza sconti. Voglio te per tutto quello che ho immaginato e che potrebbe essere, per tutto quello che non ti ho ancora potuto dare. Ho voglia di te, di tutto quello che sei, dei tuoi errori e dei tuoi successi, dei tuoi dolori, dei pensieri che hai e che hai avuto, di quelli che ancora non hai avuto. Voglio te anche se ci saranno delle volte in cui non vorrò averti. Voglio te e le tue semplici incertezze, voglio te e il tuo essere appassionato della vita. Voglio te e le tue piccole follie.
    Voglio te per quel bacio che non ti ho mai dato.
    Me ne sono resa conto poco a poco. E poi ad un certo punto è stato chiaro. Non è stato facile ammetterlo a me stessa, diverse volte ho avuto una guerra in testa e nel cuore, il ricordo del passato che abbiamo vissuto ogni tanto faceva capolino a tentare di sviarmi. Ma così non è stato. Perché tutti e due siamo diversi, siamo cresciuti, c’è poco di quello che eravamo più di tre anni fa.
    Ci siamo vissuti in modo diverso in questi mesi, ho visto cose di te che prima erano altrove. Ti ho riscoperto. Anzi, ti ho scoperto nuovo.

    Eccoti di nuovo, mi stai chiamando. Ma non posso risponderti, potrei fare del male a entrambi. So che il fatto che non ti abbia risposto per la seconda volta ti avrà portato a mandarmi a cagare, ma amen. Questa è la mia scelta.

    Davvero ti ho scoperto di nuovo, e scoprendo te ho scoperto me stessa. Con te sono libera di essere tutta me stessa, senza filtri. Con te ho capito che, anche se sono indipendente e sono in grado di fare le cose di cui ho bisogno, a volte ho anch’io bisogno di perdermi. A volte ho anch’io bisogno di arrendermi in un abbraccio e godere di una carezza. Come ne hai bisogno tu.
    E poi mi viene in mente come siamo quando stiamo insieme, quel che di perfetto, che non mai provato con nessun altro, non ho paura a dirlo. Il mio divano, il tuo letto, la mia vasca, la tua doccia. Quella fantastica doccia che mi sento ancora addosso. E tutte le sensazioni che abbiamo fatto emergere insieme. Insieme, appunto. Insieme ma sempre autenticamente noi stessi: così è stato, e così potrebbe essere, perché ora siamo capaci di non violare l’autenticità e la crescita dell’altro.

    Mi stai chiamando per la terza volta. E io non ti rispondo. Non posso risponderti perché le parole dette possono fare molto male quando le ispira un cuore in guerra.

    Basta. Ho detto tutto. Io sono dentro, voglio essere dentro. Anche se sarebbe meglio scrivessi “vorrei”.

    Quando avrai letto tutto questo, ti chiedo solo un favore: fatti sentire solo quando sarai assolutamente sicuro dentro di te di quello che hai deciso di fare, se essere dentro o fuori il confine.
    Non ho paura di quello che sarà.”

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