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CAVRIGLIA

Al confine con i territori di Arezzo e Siena, a circa metà strada tra il Valdarno e il Chianti si sviluppano Cavriglia e il suo territorio.

Non è neanche troppo lontano da Firenze e, soprattutto, agevole da raggiungere.

Cavriglia è un piccolo borgo storico, ma è anche oasi e attrattiva naturalistica.

Scopriamo insieme, e in breve, questo territorio.

La parte storica è abbastanza racchiusa in pochi metri.

Sicuramente l’elemento principale è dato dalla Pieve di San Giovanni Battista, il cui impianto risale al XI secolo. Trasformata e aggiornata nel corso del XIII secolo, accanto alla chiesa si trova l’oratorio settecentesco oggi adibito a Museo di Arte Sacra (qui sono conservate alcune sculture in terracotta invetriata del XV secolo).

Attorno alla Pieve si trovano una serie di abitazioni, che vanno a comporre la parte centrale del borgo. Lungo il cammino di scoperta non è raro imbattersi in edifici particolari e pittoreschi: io ne ho trovato uno in particolare, probabilmente un negozio di piccolo artigianato facilmente riconoscibile all’esterno grazie ai vari utensili e oggettistica rurale esposte lungo il perimetro dell’edificio.

La storia più recente, dall’Ottocento in poi, ha visto Cavriglia espandersi e aumentare nel numero della popolazione: ciò fu dovuto alla presenza di miniere di lignite, un combustibile utilizzato per la produzione di energia, che indussero la popolazione residente nelle zone di estrazione a spostarsi verso il capoluogo.

Per quello che riguarda, invece, l’aspetto naturalistico degno di nota è senza dubbio il Parco Naturale che occupa una vasta area dove è possibile essere a contatto con molte specie faunistiche e passare del tempo all’aria aperta e godere di temperature fresche (soprattutto nei mesi estivi).

Vicino a Cavriglia è inoltre presente il Lago di San Cipriano, un invaso di acqua artificiale in cui la calura estiva è resa più lieve e sopportabile.

Curiosità

Si racconta e si tramanda che il territorio di Cavriglia abbia dato ospitalità al pittore Andrea del Sarto: d’altronde questa zona è stata per lungo tempo un luogo di accoglienza dei pellegrini, degli anziani e dei malati (questi ultimi curati negli antichi spedali che erano sparsi nel territorio).

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Come arrivare

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