PIEVE SANTO STEFANO

Pieve Santo Stefano è un borgo ricco di storia e di memoria, situato in Val Tiberina lungo il primo corso del Tevere.

Questo territorio risulta essere stato abitato sin dalla preistoria, ma lo sviluppo più importante è avvenuto in epoca romana grazie alla sua posizione strategica sul fiume (in origine il borgo si chiamava Sulpitia).

Ma la genesi del nome non è terminata.

Sotto il dominio dei longobardi nel VIII secolo il borgo prende il nome di Verona e il territorio circostante Massa Verona. Con il completamento del Castello sotto la famiglia Montedoglio ennesimo cambio di nome in Castelfranco.

Nel Medioevo questa zona fu oggetto di frequenti scontri: sotto il dominio dei Medici il borgo inizia a vivere un periodo ricco e florido e con il completamento e rafforzamento del castello e della cinta muraria che lo proteggeva (il conflitto più significativo avvenne nel 1527 contro Carlo di Borbone che non prevalse sui fiorentini).

Nel corso del XIX secolo il centro, in fase di declino, diventa punto di riferimento per il mercato del bestiame e a metà dello stesso secolo iniziano i lavori per la costruzione della Collegiata dedicata al santo patrono.

Purtroppo il borgo, oggi, non presenta più gli elementi storici e artistici del tempo. Il primo evento fu la distruzione causata da una frana che ostruì il letto del fiume: l’allagamento generale portò alla perdita di opere di Piero della Francesca, del Ghirlandaio e del Signorelli.  

Ma ciò che ha segnato il borgo e il suo territorio è stata la distruzione dell’intero centro (eccetto la Collegiata) e la disseminazione di mine nel territorio perpetrate nel 1944 dalle truppe naziste.

La città fu ricostruita rapidamente. Fu istituito il Museo del Diario (archivio di diari e di memorie): Pieve Santo Stefano, infatti, è conosciuta come la “Città del Diario”.