- Condizione
- attiva
- Gestore
- Enel Green Power
- Anno
- 1975
- Tipologia di turbine
- Francis reversibile monostadio ad asse verticale
- Numero turbine
- 2
- Salto
- 375 m
- Portata massima
- 104,6 m3/s
- Potenza
- 330 MW
- Produzione annua
- 354 GWh
La centrale idroelettrica di Bargi, la più potente dell’Emilia Romagna, si trova nel comune di Camugnano, nell’alto appennino Bolognese. Essa turbina e pompa l’acqua tra i laghi di Suviana e Brasimone. Il 9 aprile 2024 è entrata nella cronaca a causa di un grave incidente che ha causato causando la morte ed il ferimento della squadra tecnici che stavano eseguendo dei lavori di manutenzione.
L’impianto idroelettrico di generazione e pompaggio a ciclo giornaliero di Bargi è situato sull’appennino Tosco-Emiliano al confine tra le provincie di Bologna e Prato, ed è stato realizzato sfruttando il salto disponibile tra i due preesistenti invasi di Suviana e Brasimone.
La galleria di derivazione in pressione Brasimone–Stagno, da dove partono le condotte, ha un diametro di 5,40 m ed è lunga 4 757 m. Lo scavo della galleria, ad esclusione dei primi 210 metri, è stato realizzato a tutta sezione con una talpa meccanica Robbins. Il pozzo piezometrico, del tipo differenziale a canne cilindriche concentriche, ha un’altezza sulla quota di fondo della galleria di derivazione di 68 m. Per il dimensionamento idraulico del pozzo si è tenuto conto delle più gravose manovre di esercizio o accidentali, sia semplici che combinate. Le due condotte forzate che corrono fuori terra e parallele hanno un diametro che varia da 4,40 m a 3,60 m per una portata massima di 104,6 m3/s.
La centrale di Bargi è del tipo a pozzo, costruito sulla sponda del lago di Suviana. Si è scelta una realizzazione di questo tipo perché le pompe dovevano trovarsi 25 m sotto il livello di massimo svaso del serbatoio di Suviana e una centrale in caverna sarebbe stata più onerosa. La centrale è a pianta rettangolare di 61 x 37 m a pianta rettangolare, profonda 54 metri ed è praticamente immersa nel lago.
Al primo piano sotterraneo, a circa 17 metri sotto la quota del piazzale esterno, si trova il piano di montaggio e delle riparazioni. Sopra su questo piano si trovano due carroponti, uno da 250 e uno più piccolo da 15 tonnellate. Quando si deve alzare l’alternatore per la revisione, indicativamente ogni 15 anni, i carroponti lavorano in coppia alzando una trave a cui viene attaccato l’alternatore che pesa circa 400 tonnellate. Ai lati del piano di riparazione partono i due pozzi verticali dalle sezione di 20 x 18 m e profondi 30 m dove sono alloggiati i due gruppi ad asse verticale che arrivano fino al fondo della centrale.
A monte delle turbine-pompe è presente una valvola rotativa con ha un diametro interno di 2,30 m, pesante 130 tonnellate e con fondo a 428 m s.l.m. Per l’apertura viene scostata prima di qualche millimetro rispetto alla sede di tenuta e poi viene eseguita la rotazione della valvola per l’apertura vera e propria.
Le turbine-pompe reversibili di fabbricazione Riva Calzoni e De Pretto Escher Wyss sono costituite da una girante del diametro di 4 metri e pesante 32 tonnellate e sono in grado di generare una potenza di 165 MW l’una. Il pompaggio a uno stadio ha una portata di circa 47 m3/s verso il lago Brasimone. Con la centrale a pieno esercizio quest’ultimo viene riempito in 6 ore. La cassa a spirale ha un diametro interno iniziale di 2,3 m e un peso di 160 tonnellate.
Le turbine sono dotate di distributore a direttrici mobili per cui la potenza generata può essere variata mentre la turbina è in generazione. In fase di pompaggio le palette distributrici assumono una posizione fissa creando dei canali diffusori che facilitano il trasferimento dell’acqua dalla girante alla cassa a spirale.
L’acqua aspirata/scaricata dopo la turbina passa per una paratoia piana prima di arrivare all’opera di presa/aspirazione che si trova sul fondo del lago di Suviana. Essa è formata da 4 luci protette da griglie, per una superficie totale di 108 m2. La soglia dell’opera fatta in calcestruzzo armato è a quota 433 m s.l.m. mentre le paratoie piane sullo scarico sono a quota 426.
Sulla sponda sinistra del lago, di fronte all’opera di presa è stato costruito un grosso materasso in fibra sintetica di circa 10 000 m2 per proteggere la sponda del lago dall’erosione dovuta alle forti correnti causate dal funzionamento della centrale.
I generatori/motori dal peso di oltre 200 tonnellate costruiti dalla ASGEN (Ansaldo San Giorgio) hanno una potenza di 185 MVA l’uno, una tensione nominale di 17 kV. Sono formati da 8 coppie polari e lavorano a 375 giri/min. Il raffreddamento avviene attraverso una circolazione forzata di aria con 16 ventilatori azionati da motori elettrici posti due a due su 8 scambiatori di calore aria-acqua prelevata dal lago di Suviana.
Questi gruppi nel campo dei salti motori superiori ai 300 m hanno costituito all’atto della loro installazione una realizzazione all’avanguardia fra le maggiori del mondo come potenza unitaria.
L’elettricità in uscita dagli alternatori ad una tensione di 17 kV viene condotta all’esterno della centrale tramite sbarre, qui due trasformatori trifase Marelli a tre avvolgimenti (17/132/400) elevano la tensione a 400 kV.
La stazione ad alta tensione dista circa 700 m dalla centrale ed è dotata di doppia sbarra e connette la centrale di Bargi con la dorsale italiana a 380 kV tramite due linee (Calenzano e Martignone). Questo impianto è inserito nel piano di riaccensione della rete nazionale in caso di black out ed è in grado di erogare la sua massima potenza nel giro di 4 minuti.
La centrale è stata costruita dall’Ente Nazionale per l’Energia Elettrica (ENEL) con progettazione seguita dal Centro Progettazione e Costruzioni Idrauliche ed Elettriche di Torino. Il primo parallelo del primo gruppo è avvenuto nel maggio del 1975.
Avviamento del pompaggio
Per quanto riguarda l’avviamento in pompaggio come per le altre centrali di questo tipo viene utilizzato il metodo Back–to–Back, che consiste nel trascinamento del gruppo che deve fare pompaggio da parte dell’altro gruppo che invece viene avviato in generazione.
Il gruppo che deve fare pompaggio accelera fino al raggiungimento dei giri, poi effettua il parallelo con la rete e a questo punto la macchina trascinante che era stata avviata in generazione viene spenta. In seguito viene aperta la valvola rotativa per fare in modo che l’acqua cominci a risalire verso il lago superiore.
La centrale di Bargi è particolare perché può anche fare questa operazione con una macchina di un’altra centrale, cioè Suviana. In questo caso avviando in generazione un gruppo di Suviana è possibile trascinare un gruppo di Bargi fino alla chiusura dell’interruttore e del parallelo con la rete di quest’ultimo. In questo modo (previo ovviamente sezionamento lato 132 kV a Suviana) si crea un sistema isolato regolato in frequenza con velocità crescente da zero fino al sincronismo, un “albero elettrico” tra le due centrali.
L’avviamento si può effettuare con la girante in acqua e richiede una potenza di 40 MW oppure con girante in aria che richiede 4 MW di potenza. L’avviamento in acqua può essere fatto solo con il gruppo gemello perché solo questo è in grado di fornire la potenza necessaria. Durante questa operazione la turbina è isolata sia dalla condotta che dal lago, solo quando viene effettuato il parallelo viene aperta la paratoia a valle e la rotativa e l’acqua comincia a salire.
L’avviamento in aria può essere fatto con un gruppo della centrale di Suviana. In questo caso superati i 10 giri al minuto la cassa viene svuotata dall’acqua mediante insufflazione di aria. Poi si accelera la macchina, la si mette in parallelo con la rete, si riempie nuovamente la cassa rimuovendo l’aria impressione immessa in precedenza e solo a questo punto si aprono le valvole per consentire il pompaggio.
L’incidente
Nel pomeriggio di martedì 9 aprile 2024, mentre nella centrale si stavano concludendo dei lavori di revisione di uno dei due gruppi c’è stata una violenta esplosione nella zona della macchina tra il generatore e la turbina, ad profondità di circa 40 metri della superficie.
L’incidente secondo le ipotesi attualmente più accreditate è dovuto alla rottura di qualche componente dell’alternatore che ha causato la fuga, ovvero l’accelerazione improvvisa della turbina. Questo ha causato la distruzione di solai e muri interni alla centrale, un’incendio, e l’allagamento dei piani inferiori della centrale.
Le indagini sulla causa sono ancora in corso perché la centrale è al momento ancora allagata a causa del difficoltà di smaltire in modo sicuro l’acqua mista a olio e quindi non è ancora possibile analizzare in modo completo cosa è successo.
Nell’incidente sono stati coinvolti 12 tecnici di Enel Green Power, ABB, Lab Engineering e Voith Hydro. Cinque sono rimasti feriti in modo grave mentre degli altri sono deceduti nell’incidente.
Come raggiungere la centrale
Il lago di Suviana è raggiungibile comodamente sia da Porretta Terme che da Castiglione dei Pepoli (uscita Badia A1). Arrivando da Suviana prima del paese di Bargi sulla destra si stacca una strada asfaltata che conduce alla centrale. L’Enel ha provveduto a segnalarla con dei cartelli.
Bibliografia
- Impianto idroelettrico di generazione e pompaggio di Bargi
- Piccini, P. Impianto idroelettrico di generazione e pompaggio di Bargi [Video]. ENEL Compartimento di Firenze. https://www.youtube.com/watch?v=oes7XyQz58w