Piglio, la città del vino Cesanese

Il borgo poggia armoniosamente su un costone alle pendici del Monte Scalambra che protende verso la valle del Sacco. Le case conservano il posizionamento a spina di pesce in quanto assolvevano a funzioni di protezione in assenza di mura cittadine. Il suo territorio vanta una tradizione nobilissima ed antica di viticoltura grazie al suolo di origine vulcanica, al terreno scosceso che impedisce eventuali ristagni d'acqua e alla sua conformazione che permette una buona esposizione dei filari.

Data di pubblicazione:
23 Settembre 2020
Piglio, la città del vino Cesanese

Il territorio era abitato da popolazioni erniche e potrebbe forse essere identificato con il Capitulum Hernicum o Hernicorum di cui parla Strabone, collocandolo tra Olibanum (Olevano) e Anagnia (Anagni). La zona fu in seguito conquistata dai Romani e fu sede di diverse ville rustiche di cui si conservano resti ("villa di Mecenate" nella località "Le Fattora", "villa di Sant'Eligio", villa della località "Fontana di Grano").

Con il nome di Castrum Pileum è citato in un documento del 1088 e secondo una leggenda il nome deriverebbe dal pileum, l'elmo romano che sarebbe caduto per un forte vento al condottiero Quinto Fabio Massimo il Temporeggiatore mentre passava nel territorio.

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Foto di  Giorgio Campioni, Emilia Trovini, Enzo Sorci, Gerardo Forti, Pietro Scerrato, Luigi Strano, Luca Bellincioni, Alberto Loreti, Stefano Strani, Osvaldo Caperna, che si ringraziano per averle concesse in uso alla Provincia di Frosinone.   

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Ultimo aggiornamento

Martedi 30 Novembre 2021