Atteggiamenti tipici della persona instabile

| |

Author Details
Dott.ssa in biologia e psicologia. Esperta in genetica del comportamento e neurobiologia. Scrittrice e founder di Psicoadvisor

L’equilibrio emotivo è un elemento fondamentale per il benessere individuale e la qualità della vita. Eppure, nessuno di noi ha un umore costantemente stabile: è del tutto normale e naturale che vi siano delle oscillazioni capaci di fare emergere tonalità diverse del nostro stato d’animo e che possono essere causate da eventi specifici, fattori biologici ed anche ormonali. La cosa importante è che tali oscillazioni non abbiano una durata, una intensità e una frequenza tali da compromettere il nostro funzionamento e la nostra quotidianità.

Puoi entrare in punta di piedi, usare tutta la tua empatia ma nella relazione con una persona instabile, finirai per sentirti come quel famoso elefante nella stanza dei cristalli: decisamente poco delicato! Per le persone instabili, la delicatezza è tutto e non è mai abbastanza, ecco perché nella loro vita è meglio muoversi in punta di piedi. Fare poco rumore, esprimersi con chiarezza e usare un linguaggio tenue, senza termini ridondanti. Vediamo insieme quali sono gli atteggiamenti tipici delle persone emotivamente instabili e come relazionarsi con tutto quel subbuglio psicoaffettivo.

Siamo ciò che siamo per una moltitudini di ragioni rintracciabili nei nostri vissuti

Ciò che cerco spesso di spiegare a tutti quelli che mi conoscono (compresi i miei lettori) è che se oggi siamo come siano, se facciamo determinate scelte e abbiamo tratti di personalità caratteristici, un motivo c’è. Il nostro carattere non viene fuori dal nulla ma è la sintesi di tutti i nostri vissuti e, in quanto tale, racconta la nostra storia personale. Ciò che significa? Che se ti senti sbagliato, è solo perché hai vissuto esperienze sbagliate, che ti hanno indotto a sentirti così. Quella sensazione non parla di te ma di qualcosa che hai vissuto nel tuo passato. Analogamente, gli atteggiamenti che vedremo tra poco sono il riflesso di determinati vissuti. Ci raccontano la storia di persone che non hanno mai avuto modo di apprendere stabilità, sicurezza, calma, un senso del sé integro e coeso. Non posso chiederti di comprendere queste persone, ne’ di farti carico di loro. Non è tuo dovere salvarle. Se ne incroci una sulla tua strada, semplicemente, non giudicarla. Non tenerla nella tua vita per biasimarla e amplificare le sue sofferenze… Se non sai come rapportarti, semplicemente, lasciala andare. Vediamo insieme quali sono i comportamenti tipici delle persone instabili.

Inciampano nel bias tutto/nulla

L’instabilità emotiva fa anche questo: induce a vivere le cose in modo assolutistico. Però, nel vivere tutto intensamente, si perdono le sfumature che si trovano nel mezzo perdendosi tutta la bellezza e le opportunità della vita.

Questo atteggiamento tutto nulla si manifesta molto anche nella coppia. Se l’altro dice un «no» e fissa un confine, chi è instabile lo vive come una prova della mancanza di amore! Invece di integrare quel piccolo “no” in un panorama molto più ampio, lo generalizza pensando che si tratta della prova schiacciante del disinteresse altrui. Per questo motivo, chi è instabile, finisce per fraintendere intenzioni, azioni e parole! Diventa davvero difficile comunicare con loro anche quando si hanno le miglior intenzioni.

Prendono tutto sul personale

Qualsiasi cosa parla di loro! Così, una leggera conversazione può trasformarsi in un campo minato. L’interlocutore è messo in difficoltà tanto che inizia a dover pensare molto alle parole da scegliere. Vedono doppi significati anche quando non ce ne sono e tendono a interpretare tutto in senso negativo. Ritengono che nessuno sia capace di capirle e additano gli altri di essere insensibili quando, in realtà, hanno solo una sensibilità differente dalla loro. Per legittimare se stesse, sentono il bisogno di delegittimare l’altro.

Sono irrequiete

Proprio non sanno essere inattive. Se sono ferme con il corpo, la loro mente non lo è affatto! Vaga, rimugina, fa giri enormi, voli pindarici, macina e rimacina lo stesso argomento. Vivono con una tensione di sottofondo associata al bisogno di attivarsi, muoversi o di fare qualcosa. Queste persone hanno bisogno di imparare a praticare la calma, attività come lo yoga o sport come il bowling e il golf (che richiedono un’ottima dose di pazienza) possono essere molto utili. La calma, infatti, è qualcosa che va praticato e alimentato, è un po’ come un muscolo da esercitare.

Nelle relazioni, questo stato di irrequietezza si trasforma in estenuanti richieste e nella volontà di sperimentare con il partner nuovi orizzonti. Quando l’irrequietezza è associata a paura dell’abbandono, paura del rifiuto e altre insicurezze affettive, allora nella relazione insorgono veri e propri momenti drammatici. Queste persone, infatti, tendono a fare dei costanti tira e molla. Mettono alla prova l’altro, la sua pazienza e purtroppo anche la sua fiducia.

Si annoiano subito

Nel percorso individuale, l’irrequietezza si trasforma spesso in noia. Le persone instabili, infatti, hanno bisogno sempre di nuovi stimoli. La facilità alla noia le porta a sperimentare sempre nuove attività, in casi estremi, anche rischiose.

Si distraggono facilmente

Qualsiasi stimolo può diventare distraente. Queste persone, spesso, manifestano un problema legato al mantenimento dell’attenzione, della concentrazione e della costanza nel portare a termine dei compiti. La distraibilità si riflette in molti aspetti: perde oggetti, dimentica le chiavi di casa, di pagare le bollette, mentre le si parla, sembra assente e… ha imparato ad agire con il pilota automatico. Per ovviare alla distraibilità, queste persone hanno imparato a portare a termine anche lavori complessi “in assenza mentale”, cioè usando una sorta di pilota automatico.

Esercizi di attenzione focalizzata potrebbero essere molto utili per recuperare questo aspetto carente. È sempre opportuno rivolgersi a un professionista della salute mentale, intanto, per iniziare in autonomia, potrebbe essere utile impegnarsi in esercizi di ascolto attivo, può essere utile iniziare con le persone affettivamente più vicine.

Si autosabotano

Sentono di voler chiudere il cerchio, di voler portare a termine o trovare una fonte stabile di appagamento… tuttavia non sanno come fare perché i loro schemi disfunzionali li induce ad autosabotarsi. Questo succede nella vita professionale così come in quella affettiva.

Sono rigide

Quando hanno un’idea sulla realtà o su come dovrebbero andare le cose, quest’idea è rigida e vivono con ostilità tutto ciò che può deviare da quell’idea! Questo è un bel problema perché gli imprevisti della vita possono trasformarsi in splendide opportunità e non tutti gli imprevisti sono dannosi. Le persone instabili per rassicurarsi, hanno bisogno di controllare la realtà, aspettativa del tutto irrealistica. In questa aspettativa, costruiscono idee su come dovrebbero essere i rapporti, su come dovrebbe andare una giornata… e così, le giornate finiscono per “andare storte” molto facilmente.

La rigidità si ripercuote fortemente sulle relazioni interpersonali. Queste persone, infatti, vogliono decidere loro e, al fine di portare avanti la loro idea, finiscono per prevaricare sull’altro. Non riescono ad accettare compromessi (anche se morbidi), ne’ cambiano idea ne’ tollerano chi ha un’idea diversa dalla propria. La loro rigidità è tale da rendere qualsiasi relazione difficile e spinosa. Costringono l’altro a fare mille passi indietro quando in realtà dovrebbero imparare a mettersi in discussione e accettare le variazioni sul tema. È in quelle variazioni che risiede la loro possibilità di crescita!

Moltissimi dei nostri comportamenti quotidiani sono frutto di automatismi rinforzati da stimoli positivi o negativi, sono il frutto di apprendimenti inconsapevoli. Nella nostra vita, impariamo continuamente cose nuove o andiamo a confermare nozioni che rinforzano vecchi schemi di comportamento, se non diamo spazio alle diversità, se rigidamente pretendiamo che la realtà rispetti le nostre idee, non ci diamo la possibilità di imparare ciò che per noi è ancora inedito.

Si conoscono poco

Le persone instabili non hanno un chiaro senso di chi sono e dove sono dirette. Si limitano a reagire agli stimoli esterni senza però avere la minima idea di quali stimoli interni la muovono! Presumono di conoscersi ma in realtà non hanno mai esplorato la moltitudine di complessità che si portano dentro. Non conoscono l’origine dei loro comportamenti e sono del tutto inconsapevoli circa i loro vissuti interiori. Questa inconsapevolezza fa emergere un mucchio di meccanismi di difesa.

Riprendere il controllo della propria vita

E’ chiaro, chi è emotivamente instabile conosce poco se stesso e, seppur è dura da ammettere, nonostante la sua apparente attitudine al controllo, non ha la minima padronanza della sua vita perché è in balia degli eventi e delle emozioni. Dover lavorare sulla propria emotività potrebbe sembrare un lavoro estenuante: districare una matassa di vissuti, significati nascosti, emotività e ferite, non è affatto semplice… ma non deve spaventare. Tutti dovrebbero avere la volontà di conoscersi davvero e di aprire gli occhi su quella che è la propria vita!

Chi rinuncia all’idea di essere responsabile di se stesso, rinuncia anche alla possibilità di una vita appagante. Ecco, allora ognuno di noi dovrebbe prendere in carico se stesso, prendersi in carico la responsabilità del proprio benessere! Questa assunzione di responsabilità finirà per fare una cernita nella propria vita, una selezione naturale dei legami, trattenendo solo persone genuine. Per raggiungere questi ambiziosi obiettivi, è necessario un profondo lavoro su se stessi e, come ti dicevo, per aiutarti a compierlo, puoi contare su un prezioso manuale di psicologia: «d’Amore ci si Ammala, d’Amore si Guarisce», disponibile in tutte le librerie o su Amazon, a questa pagina.

Autore: Anna De Simone, psicologo esperto in psicobiologia
Autore del bestseller «Riscrivi le pagine della tua vita» (tradotto in 5 lingue) e del nuovo «d’Amore ci si Ammala, d’Amore si Guarisce».
Se ti è piaciuto questo articolo puoi seguirmi su Instagram:  @annadesimonepsi
Seguire le pagine ufficiali di Psicoadvisor su Facebook: sulla fb.com/Psicoadvisor e su Instagram @Psicoadvisor