Ponte del Primo maggio, 200mila turisti in meno del 2023: pesano meteo e inflazione

Sul ponte del Primo maggio pesano meteo e inflazione: presenze in calo, in particolare fuori dalle grandi città

Foto di Matteo Runchi

Matteo Runchi

Editor esperto di economia e attualità

Redattore esperto di tecnologia e esteri, scrive di attualità, cronaca ed economia

Turismo in calo per il ponte del Primo maggio. Meteo e inflazione frenano i visitatori in Italia tra il 1 e il 5 maggio, con i posti letto delle strutture ricettive vuoti per circa un terzo. Situazione migliore nelle città d’arte, mentre sono più in difficoltà le altre località. Tra le regioni più visitate si fanno notare Lazio e Toscana.

Pesa su questo dato anche la presenza di un altro ponte creato dal fine settimana successivo al 25 aprile. Molti hanno scelto di approfittare di quell’occasione per una vacanza primaverile e soltanto una parte dei turisti in partenza ha deciso di viaggiare in entrambe le date.

Ponte del Primo Maggio: i dati del turismo

Durante il ponte del Primo maggio, che si concluderà il 5 dello stesso mese, almeno 5,6 milioni di persone visiteranno il nostro Paese. Si tratta di un dato in leggera flessione rispetto a quello del 2023, che aveva fatto registrare 200mila presenze in più. Buona parte dei posti letto nelle strutture ricettive sarà comunque occupata, con una media del 71% su tutto il territorio nazionale.

Lo studio è stato svolto dal Cst – Centro Studi Turistici di Firenze per conto di Assoturismo Confesercenti. I dati segnalano ancora una volta il successo delle grandi città d’arte, dove le camere di alberghi e strutture ricettive private saranno piene per l’83%. Buon risultato anche per i laghi e le località collinari, con il 70% delle camere occupate e per quelle marittime appena sotto con il 69%. Rallentano invece le località termali, 67% di tasso di occupazione, e quelle di montagna, 65%, ormai alla coda della stagione sciistica 2023/2024.

Tra le regioni più visitate si distingue in particolare il Lazio, di molto al di sopra della media nazionale con l’83% dei posti letto occupati. Ottimi risultati anche per la Toscana (79%), per il Veneto (78%) e per il Friuli Venezia Giulia (75%). Si mantengono sopra la media nazionale, pur non distanziandola in maniera significativa, Emilia Romagna, Sardegna e Campania, tutte al 72%.

Il 25 aprile smorza i dati del Primo Maggio

La principale ragione del calo delle presenze rispetto al 2023, secondo l’indagine di Cst – Centro Studi Turistici di Firenze per Assoturismo Confesercenti, è il meteo. La minaccia di precipitazioni su buona parte del territorio nazionale nei prossimi giorni e il clima ancora freddo per il periodo soprattutto al Centro-Nord ha rallentato leggermente il turismo per il ponte del Primo maggio. Pesano però anche i rincari, con l’inflazione che ha colpito duramente il settore dell’accoglienza e che potrebbe comportare rincari anche nella prossima stagione estiva.

A rallentare ulteriormente il turismo durante il Ponte del Primo maggio ha contribuito però anche il 25 aprile. Quest’anno infatti la festa della Liberazione cadeva di giovedì, permettendo con un solo giorno di ferie di inanellare una vacanza di 4 giorni a milioni di Italiani. Quasi 14 milioni di italiani si sono mossi per questa occasione, andando ad affollare località di ogni tipo, dalle città d’arte a quelle marittime. Solo un milione però avrebbe prolungato la vacanza fino a mercoledì Primo maggio, e questo ha sicuramente tolto una parte della possibile platea di clienti dalle strutture ricettive per quella data.