Dov’è e come funziona la centrale termoelettrica più efficiente d’Italia

L'impianto, grazie a una nuova turbina, è in grado di abbattere le emissioni specifiche di ossidi di azoto fino al 70% e quelle di anidride carbonica fino al 30%

Foto di Matteo Paolini

Matteo Paolini

Giornalista green

Nel 2012 ottiene l’iscrizione all’Albo dei giornalisti pubblicisti. Dal 2015 lavora come giornalista freelance occupandosi di tematiche ambientali.

Edison ha inaugurato a Porto Marghera (Ve) la centrale termoelettrica più efficiente d’Italia e una delle più efficienti al mondo. Si tratta della prima centrale di ultima generazione che svolge un ruolo significativo nella transizione energetica del Paese.

Questo rappresenta un importante traguardo per la sicurezza del sistema energetico italiano. La centrale adotta una produzione a basso impatto ambientale altamente flessibile, che compensa l’intermittenza delle fonti rinnovabili. In tal modo, contribuisce al raggiungimento degli obiettivi di decarbonizzazione fissati dal Piano Nazionale Integrato per l’Energia e il Clima (Pniec).

Un’evoluzione energetica sostenibile

L’impianto di Marghera è frutto di un progetto di modernizzazione della centrale termoelettrica preesistente, costruita nel 1964 e costantemente aggiornata con le nuove tecnologie. Nel 1992, è diventata la prima centrale a ciclo combinato a gas naturale realizzata in Italia. I lavori di costruzione sono durati complessivamente 4 anni e hanno coinvolto fino a 1.000 lavoratori durante le fasi di picco, oltre a 250 aziende fornitrici. L’investimento totale è stato di circa 400 milioni di euro.

L’impianto ha una capacità installata di 780 MW e un rendimento energetico del 63%, il più alto raggiungibile con la tecnologia attuale. Grazie a ciò, è in grado di ridurre le emissioni specifiche di ossidi di azoto (mg Nox/kWh) fino al 70% e le emissioni di anidride carbonica (mg CO2/kWh) fino al 30%, rispetto alla media delle centrali termoelettriche italiane attuali. Inoltre, è in grado di soddisfare il fabbisogno energetico annuale equivalente a circa 2.000.000 di famiglie.

Come funziona una centrale termoelettrica

Una centrale termoelettrica è un impianto che converte l’energia termica generata dalla combustione di combustibili fossili, come il carbone, il gas naturale o il petrolio, in energia elettrica. Ecco come funziona in generale una centrale termoelettrica convenzionale:

  1. Generazione di calore: La centrale termoelettrica brucia il combustibile fossile in una caldaia, producendo calore. Il combustibile può essere bruciato direttamente nella caldaia o può essere bruciato in una camera di combustione separata con il calore trasferito alla caldaia attraverso un sistema di scambiatori di calore
  2. Produzione di vapore: Il calore generato dalla combustione viene utilizzato per generare vapore ad alta pressione nella caldaia. Il vapore viene prodotto facendo scorrere l’acqua attraverso tubi circondati dalle fiamme della combustione o attraverso un sistema di scambiatori di calore
  3. Turbine a vapore: Il vapore ad alta pressione prodotto nella caldaia viene convogliato verso una o più turbine a vapore. Il vapore ad alta pressione fa girare le pale delle turbine, trasferendo energia cinetica alle turbine stesse
  4. Generazione di elettricità: Le turbine a vapore sono collegate a generatori elettrici che convertono l’energia cinetica rotazionale delle turbine in energia elettrica. Le pale delle turbine fanno girare l’albero del generatore, generando corrente elettrica
  5. Raffreddamento: Dopo aver attraversato le turbine, il vapore viene condensato in acqua attraverso l’uso di condensatori. L’acqua condensata viene quindi riportata alla caldaia per essere riscaldata di nuovo e trasformata in vapore
  6. Espulsione dei gas di scarico: Durante il processo di combustione, vengono prodotti gas di scarico contenenti sostanze inquinanti come biossido di carbonio, ossidi di azoto e zolfo. Prima di essere rilasciati nell’atmosfera, i gas di scarico passano attraverso sistemi di controllo delle emissioni, come filtri e sistemi di desolforazione, per ridurre l’impatto ambientale

Le centrali a ciclo combinato, come quella di Marghera, utilizzano un processo di combustione simile ma sfruttano anche il calore residuo dei gas di scarico per generare ulteriore energia. Inoltre, negli ultimi anni si stanno sviluppando centrali termoelettriche a fonti energetiche rinnovabili, come biomasse o geotermia, che riducono l’impatto ambientale rispetto alle centrali termoelettriche convenzionali.

Una Partnership per l’innovazione energetica

“Edison ha nel proprio DNA la capacità di innovare, una capacità che si rispecchia nei suoi 140 anni di primati industriali. Grazie alle sinergie con un territorio particolarmente vitale come il Veneto e alla collaborazione con un’eccellenza italiana come Ansaldo Energia celebriamo questo importante traguardo”, ha dichiarato Nicola Monti, Amministratore Delegato di Edison.

“Il nostro Gruppo – ha aggiunto Monti – ha un piano di investimenti pari a 10 miliardi di euro da qui al 2030 dedicato alla transizione energetica, di cui la metà destinato alla crescita nelle fonti rinnovabili. Il nuovo impianto di Marghera è la dimostrazione concreta di come le diverse tecnologie possano concorrere all’obiettivo comune della decarbonizzazione, per garantire la sicurezza della fornitura energetica e la sostenibilità economica”.

Un traguardo di sostenibilità e innovazione per Venezia

“Questa centrale è la più performante in Italia e una delle più avanzate al mondo, assolutamente sostenibile con una ricaduta sull’aria quasi nulla in termini di emissioni”, ha affermato il sindaco di Venezia, Luigi Brugnaro.

“La nuova centrale è parte di quel processo tecnologico che abbiamo portato qui a Venezia con l’obiettivo di dare una prospettiva futura e di lavoro al Paese intero – ha aggiunto il sindaco – Bisogna credere nelle fabbriche, senza di queste il Paese non può andare avanti e non ci può essere lavoro e quindi futuro per i nostri giovani”.

“Marghera è un polo strategico che anche grazie all’inaugurazione di oggi può attrarre nuovi investimenti – ha sottolineato Brugnaro – Non solo, da qui devono partire le sperimentazioni per la produzione di idrogeno e non è un caso che Venezia sia stata la prima città in Italia ad avere il primo distributore con questa tecnologia”.

“Con la tecnologia e la scienza si può guardare al futuro e salvare le nuove generazioni. Abbiamo intrapreso la strada che ci porterà a diventare autonomi sotto il punto di vista energetico – ha concluso il primo cittadino di Venezia – Marghera è il posto adatto per fare le sperimentazioni che serviranno a completare la transizione energetica. È anche grazie a questo polo che Venezia si candida ad essere la capitale mondiale della sostenibilità”.

Il nuovo ciclo combinato a gas naturale di Edison

Il nuovo ciclo combinato a gas naturale di Edison a Marghera Levante ha una potenza di 780 MW ed è composto da diversi componenti. La turbina principale, prodotta da Ansaldo Energia, ha una potenza di 515 MW ed è di classe “H”, il che significa che può utilizzare fino al 50% di idrogeno miscelato con gas naturale. Inoltre, c’è un generatore di vapore a recupero (GVRA) che include un sistema catalitico di riduzione degli ossidi di azoto (SCR). Infine, c’è una turbina a vapore da 265 MW (TVB).

L’ammodernamento dell’impianto ha comportato la rimozione dei turbogas TG3 e TG4, che erano stati installati nel 1992, nonché dei generatori di vapore a recupero GVR3 e GVR4, della turbina a vapore TV1 e del generatore di vapore B2. Inoltre, è stata razionalizzata la disposizione degli edifici, riducendo il numero di camini da 5 a 3, migliorando così l’aspetto visivo complessivo dell’impianto.

Con l’entrata in funzione del nuovo sistema produttivo, i gruppi di generazione TG5 (del 2001) e TV2, che hanno garantito la fornitura continua di vapore agli impianti presenti nel Polo industriale di Marghera e di energia elettrica alla rete nazionale durante i lavori di ammodernamento, verranno mantenuti come riserva di backup per l’impianto in caso di necessità di manutenzione.

Attualmente, il sito di Marghera Levante impiega circa 40 persone, tra membri del team per l’esercizio e la manutenzione dell’impianto e personale amministrativo.

Un ruolo chiave nella produzione energetica sostenibile

Con 7,2 GW di potenza installata distribuita su tutto il territorio, Edison copre il 7% della produzione nazionale di energia elettrica. È un operatore integrato lungo tutta la filiera elettrica: dalla produzione di energia alla gestione e manutenzione dei parchi di generazione, fino alla vendita ai clienti finali.

Nel 2022 Edison ha prodotto 19,7 TWh di elettricità, di cui 3,4 terawattora di energia green (eolica, fotovoltaica e idroelettrica), che hanno permesso di evitare l’emissione in atmosfera di 1,7 milioni di tonnellate di CO2 grazie anche alle soluzioni di efficienza energetica.

Il parco produttivo di Edison è composto da 107 centrali idroelettriche, 53 campi eolici, 56 fotovoltaici e 14 cicli combinati a gas (CCGT) altamente efficienti, che consentono di bilanciare l’intermittenza delle fonti rinnovabili.