Allarme overtourism: il turismo di massa è insostenibile. Qualche esempio

Cause e possibili soluzioni per l'overtourism, il fenomeno che mette in pericolo molte destinazioni turistiche, anche italiane

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Alessandro Mariani

Giornalista green

Nato a Spoleto, dopo una laurea in Storia e una parentesi in Germania, si è stabilito a Milano. Ha avuto esperienze in radio e in TV locali e Nazionali. Racconta la società, con un focus sulle tematiche ambientali.

Strade veneziane a senso unico, treni per le Cinque Terre presi d’assalto o prezzi dei traghetti per l’arcipelago campano alle stelle. Queste sono tutte conseguenze tangibili del turismo di massa, quel fenomeno in cui un’elevata affluenza di visitatori supera la capacità di accoglienza del luogo e la tutela dell’ambiente, creando congestione e numerosi inconvenienti per le comunità locali.
Gli impatti negativi di questo fenomeno riducono il beneficio economico che solitamente deriva dal turismo.

Le cause del sovraffollamento turistico

Le immagini di folle di persone che si accalcano davanti a monumenti, edifici, quadri o spiagge sono diventate comuni e fotografano la situazione in molte delle località più affascinanti del pianeta, da Venezia a Parigi, da Amsterdam alla Polinesia Francese, dalle Isole Canarie alle Cinque Terre.

L’accessibilità ai viaggi a basso costo offerta dalle compagnie aeree low cost, la disponibilità di alloggi economici ha reso più semplice per le persone viaggiare, portando il turismo di massa anche nelle mete più remote, creando una sfida di convivenza tra i visitatori, l’ambiente e la comunità locale.

Anche se ultimamente, le politiche Ue contro le emissioni di anidride carbonica andranno a impattare in modo significativo sul trasporto aereo, con ripercussioni economiche.

Per far fronte a questa situazione, che non permette nemmeno ai turisti di godersi appieno le loro vacanze, le autorità locali delle destinazioni più affollate si sono viste costrette ad adottare misure concrete e restrizioni severe per garantire la sostenibilità del turismo, ottimizzando la gestione spesso a scapito dei visitatori, ma a beneficio dei residenti e dell’ambiente circostante.

Previsto un aumento delle presenze in Italia

Dopo la flessione dovuta al Covid, l’estate 2023 si preannuncia come un periodo di grande afflusso turistico in Italia, con previsioni che indicano un aumento degli arrivi e delle presenze rispetto all’anno precedente, andando necessariamente a congestionare le mete già sovraffollate.

Secondo i dati di Demoskopika, sono previsti ben 68 milioni di turisti e quasi 267 milioni di pernottamenti durante l’estate 2023, con una crescita rispettivamente del 4,3% e del 3,2% rispetto al 2022. L’effetto positivo si riflette anche sulla spesa turistica, con una stima di circa 46 miliardi di euro, registrando una crescita del 5,4% rispetto all’anno precedente.

Questi dati confortanti emergono dall’analisi storica dei flussi turistici e indicano che il periodo giugno-settembre del 2023 sarà caratterizzato da un aumento degli arrivi sia rispetto al periodo pre-pandemico del 2019, sia rispetto agli ultimi anni.

Le spiagge della Romagna in crescita

Le previsioni sono incoraggianti anche per l’Emilia Romagna, nonostante l’emergenza alluvione che ha colpito la regione. L’Emilia Romagna è tra le prime dieci destinazioni regionali italiane per l’incremento degli arrivi nel 2023, con una crescita del 4% rispetto all’anno precedente. Inoltre, si registra un aumento delle presenze sul territorio regionale, con quasi 500.000 notti in più rispetto all’anno scorso. La spesa turistica è stimata a 3,7 miliardi di euro, rappresentando un aumento significativo rispetto all’anno precedente.

Il presidente di Demoskopika, Raffaele Rio, commenta positivamente le previsioni per la stagione estiva, sottolineando che potrebbero essere registrati i valori più alti degli arrivi e delle presenze dagli inizi degli anni 2000. Nonostante gli scenari incerti inclusi nei margini di errore, l’estate 2023 si prospetta promettente per il settore turistico italiano.

Quali sono, quindi, alcune delle destinazioni più colpite dal fenomeno del sovraffollamento turistico e quali stanno cercando di contrastarlo?

Troppi turisti affollano Venezia

Venezia è una delle prime vittime del turismo di massa, o overtourism, con una media stimata di circa 20 milioni di visitatori all’anno e la presenza problematica delle grandi navi da crociera nella sua laguna. L’affollamento nei luoghi simbolo della città, sui canali e tra le calli ha un impatto significativo già fragile ecosistema di Venezia e sulla sua laguna.

Un altro effetto collaterale del sovraffollamento turistico è la progressiva perdita di abitazioni e residenti che preferiscono allontanarsi dal caos urbano trasformando le loro proprietà in case vacanze per i turisti, guadagnando molto di più. Per affrontare questa situazione, l’amministrazione cittadina ha cercato di regolamentare l’afflusso di turisti adottando diverse misure, tra cui l’installazione di tornelli di accesso ai ponti principali e l’ipotesi dell’obbligo di prenotazione anticipata online con un costo di ingresso di circa 5 euro.

Barcellona contro l’afflusso turistico eccessivo

Barcellona si è trovata a dover affrontare gli effetti del turismo di massa. Le sue attrazioni culturali, l’architettura di Gaudì, la spiaggia e i suoi intrattenimenti hanno attirato un gran numero di visitatori ogni anno. Tuttavia, questa grande affluenza ha spinto il governo locale a imporre restrizioni sugli affitti turistici e a limitare l’accesso al centro storico in gruppi ridotti. Al fine di evitare l’ingorgo delle strade, sono state create vie a senso unico in alcune vie e piazze.

Inoltre, le linee degli autobus sono state potenziate per indirizzare i visitatori verso le spiagge, riducendo così il traffico e le emissioni inquinanti. Il consiglio comunale della capitale catalana ha anche adottato nuove leggi che vietano la costruzione di nuovi hotel nel centro città e stabiliscono norme più rigorose per i residenti che desiderano affittare le proprie case su piattaforme di affitto breve, richiedendo loro di registrarsi e ottenere un permesso.

La Costiera amalfitana lotta contro l’affollamento delle strade

La Costiera Amalfitana, con le sue spettacolari litorali e i suoi affascinanti borghi che si affacciano sul mare, è una delle gemme paesaggistiche più amate d’Italia. Tuttavia, la sua bellezza attira un numero di visitatori superiore alla capacità ricettiva, causando lunghi ingorghi sulle strade. I tornanti che si snodano lungo la costa spesso sono intasati dal traffico di automobili e grandi bus turistici, che faticano a procedere, causando lunghe code.

Per risolvere questo problema, è stato introdotto un nuovo sistema di restrizione del traffico durante l’alta stagione. I 35 meravigliosi chilometri che vanno da Vietri sul Mare a Positano saranno accessibili solo a determinati veicoli, secondo un calendario di targhe alterne. Questa restrizione non si applicherà ai bus pubblici, ai taxi e ai residenti dei 13 comuni della zona. Tutti azione volte a promuovere un turismo sostenibile e responsabile.