Sincretismo in Sicilia

La Sicilia

L’itinerario architettonico arabo normanno, candidato per il sincretismo sociale e culturale che rappresenta, si snoda tra Palermo, Cefalù e Monreale. Include nove monumenti civili e religiosi, di cui sette solo a Palermo, che sono: il Palazzo Reale con la Cappella Palatina, la chiesa di San Giovanni degli Eremiti, la chiesa di Santa Maria dell’Ammiraglio (detta della Martorana), la chiesa di San Cataldo, il Palazzo della Zisa, Ponte dell’Ammiraglio, la Cattedrale (tutti questi a Palermo); la Cattedrale di Cefalù e il duomo di Monreale, il museo dell’arte Islamica dove raccolta alcuni oggetti di varie tipo che sono molti interessanti per chi vuole conoscere e sapere le cose degli arabi e la cultura islamica e anche la loro vita quitidiana, ammirando attraverso gli oggetti prendendo la loro cultura e la tradizione e la civiltà, è come era con tanti diversi popoli c’era riaspetto tra loro e gli altri oppre no?

bacino -lavamani in Ottone battuto con decorazioni eseguite a niello(iscrizioni,scene di vita di corte, simboli dello zodiaco). Arte siro-mesopotamica. Seconda metà del XIIIsec. Palermo

Bacito-lavamani in ottone battuto con decorazioni eseguite a niello( iscrizioni, scene di vita di corte, simboli dello zodiaco). Arte siro- mesopotamica. Seconda metà del XIII sec. Palermo, Monastero delle Vergini.

 

Non soltanto gli oggetti, ma ci sono anche tanti capolavori assolutamenti fantastici e sono particolare  come il disegno e i palazzi ed i bagni e lo scultura e la scrittura e gli mosaici. Ora dimostiriamo per esempio; questo Bacito-lavamani in ottone, decorato delle scritture e le figure, e la cosa più bella è la scelta del colore l’oro sembra l’oro che tutti gli piacciono tenerlo a casa. Si dimostra ora il Mortao, ha una forma

Mortai in bronzo, di tipo iranico. Produzione andalusa(XI-XII sec). IL Museo
Mortai in branzo, di tipo iranico. Produzione andalusa, circa XI-XII sec. 

 particolare, notiamo che gli arabi l’hanno portato da fuori non è famricato in Sicilia, ma addirittura dalla Andalusia perchè come sapiamo che gli arabi sono arrivati di là, in cui vediamo diversi gli oggetti ch si trovano in Sicilia. Sempre lo stesso discorso,  vediamo le finestre di legno che vengono fabbricate in Egitto. Dove L’Egitto ancora sotto il condominio arabo, il nostro obiettivo di questo mostrando proprio lo scambio, ciò che lo scambio delle merci e dei produtti, ma anche hanno bisogno del modo di comunicare intarnazionale in cui si dimostra il riaspetto

 

La descrizione del legno Egiziano, nella seconda metà dell'800, al museo della Zisa a Palermo.

La finestra di Legno, il Museo dell’arte islamica a Palermo, nella seconda metà dell’800.

culturale e religioso, di conseguienza  la convivenza  con tutti i popoli. Mettiamo in conto che la Sicilia era già influenzata da altri popoli che fino nostro oggi, notiamo il lingiaggio siciliano che ha diversi parole stranieri ma quallo che ci sevre le parole arabe per esempio; sensale in arabo simsar, e maida in arabo maida, e giubba in arabo gubba. Ma anche il cibo. Ora dimostrando una cosa diversa ciò che la discrizione proprio di Sicilia nel medioevo, e viene disegnata un geografo arabo si chiamava Al Edrisi, era scrittore di alcuni libri, tra cui un trattato di

La fantastica mappa di Sicilia dell'Idrisi.

La mappa dell’Idrisi di Sicilia circa 1154.

medicina e piante farmaceutiche. Dopo aver viaggiato con assiduità lungo tutti i paesi del mar Mediterraneo, giunse in Sicilia dove, intorno al 1145, si stabilí a Palermo, presso la corte normanna di re Ruggero II. Morì intorno al 1165. Notiamo cua che il re ha parlato con il geografo arabo Al Edrisi di creare un libro, ciò che una raccolta di carte geografiche note con il titolo Il libro di Ruggero.