roccioletti - dazzle 1

Abbacinante

Abbacinante.
Opera che abbaglia i dispositivi
che tentano di fotografarla.

Polistirolo, alluminio, flash led,
microchip, sensore, batterie, cavi.
Installazione, 2020.

 

roccioletti - dazzle 1

 

Abbacinare: v. tr. [der. di bacino]
1. Accecare avvicinando agli occhi un bacino arroventato,
come forma di antico supplizio.
2. estens. Privare per un tempo più o meno lungo della funzione visiva.
3. fig. a. Illudere, attrarre ingannevolmente; b. Stordire.

 

roccioletti - dazzle 2

 

Istogrammi di sovraesposizione:

 

roccioletti - dazzle 3

 

roccioletti - dazzle 4

 

 

“Riprendendo il discorso di Barthes sulla fotografia, Byun-Chul Han mette in evidenza come le foto abbiano due elementi fondamentali rispetto ai quali l’osservatore può rinviare a se stesso: lo studium e il punctum. Lo studium è rappresentato dalla freddezza delle informazioni cui la foto mi rimanda, al desiderio di essa, al piacere e al gusto impulsivo della foto (mi piace/non mi piace); il punctum invece rappresenta quell’elemento incoercibile e ambiguo della foto, indecifrabile, che risospinge l’occhio all’interno di una propria zona psicologica di sospensione, di indefinitezza di senso, creando in questa maniera una ferita, una lacerazione interiore. La fotografia, per penetrare nell’intimo, deve spalancare un abisso di incertezza e di non senso, deve cioè essere capace di elevare urlo ermeneutico all’interno della mia anima. Aprire cioè una crepa tra me e me stesso. […] Manca il silenzio significante, la sospensione gravida di senso, di spessore ermeneutico, di esistenza. Identificabili con il reale stesso, le immagini non oppongono resistenza, e quindi non lasciano tracce né della loro nascita né della loro morte. Escono e rientrano nel loro nulla di senso continuamente, senza un motivo che non oltrepassi il loro valore di consumo. Non c’è una vera bellezza in esse. Essendo la bellezza il rapporto misterioso e inviolabile tra ciò che l’immagine contiene e il suo involucro, la forma che vela e in-forma questo stesso contenuto ai nostri occhi, con il suo stesso nascondimento, nella trasparenza la bellezza viene rivoltata in esposizione attraverso il denudamento di tutti i contenuti. Non c’è più segreto, poiché tutto deve essere iper-esposto per essere reso visibile e quindi mercificato, fluidificato e messo in circolazione, in nome della libera espressione del capitale e del suo flusso perpetuo.”

Omar Montecchiani, 2015

 

 

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3 Comments

    1. Condivido la tua passione per la fantascienza. Sulla luce, ci sarebbe molto da dire, ma il linguaggio vacilla, le esperienze personali non sono mai del tutto traducibili. Però, ecco una suggestione: la luce, abbagliante, è la prima cosa che vediamo appena veniamo al mondo. Credo che questo primo ricordo atavico sia scritto nel profondo di ciascuno di noi.

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