1 agosto 2021 - 09:31

Comunali, l’olimpionica Alessia Filippi candidata con Gualtieri

L’ex campionessa di nuoto, 34 anni, in lizza nel VI Municipio: «Per il mio quartiere se c’è da fare faccio». Si era già candidata nel 2016 con Giachetti: «Ma ora mi sento più matura»

di Gianluca Piacentini

Comunali, l'olimpionica Alessia Filippi candidata con Gualtieri
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«Per il mio quartiere io ci sono e se c’è da fare, faccio. Sono una lavoratrice, non una che parla solamente, e se ci devo mettere le mani ce le metto: lo sport che ho praticato mi ha insegnato a fare senza chiedere niente a nessuno». Alessia Filippi, 34 anni, ex campionessa di nuoto con in bacheca un argento olimpico (Pechino 2008), un oro ai Mondiali (Roma 2009) e tre agli Europei, ha deciso che è arrivato il momento di aiutare la sua città facendo qualcosa di concreto. Per questo sarà candidata capolista nella lista civica per Gualtieri/Compagnone nel VI Municipio, uno dei più popolosi e problematici della Capitale: una città nella città, con una popolazione di oltre 250 mila abitanti e un territorio che si estende su più versanti (Casilina, Prenestina fino a Lunghezza) seguendo le consolari.
Si era già candidata nel 2016 per sostenere Roberto Giachetti. Come mai ha deciso di riprovarci?
«Mi sento molto più pronta. La prima volta ero stata un po’ buttata nella mischia, stavolta la scelta è frutto di un programma e un progetto. Ho conosciuto Fabrizio Compagnone, il candidato presidente del Municipio, e mi è piaciuto molto. Ha molte idee e una squadra giovane e motivata per realizzarle».
Lei di cosa si occuperà?
«Principalmente di sport. Bisogna aiutare i ragazzi e le famiglie, intervenire nelle scuole. Ci sono degli impianti e delle opere da riqualificare, come la Vela di Calatrava a Tor Vergata (dove sarebbe dovuta nascere una città dello sport mai completata, ndr), che è un simbolo in negativo del quartiere».
Quale pensa possa essere il suo valore aggiunto?
«Sono nata nel Municipio, a Tor Bella Monaca, vengo da un ambiente in cui sarebbe stato più facile fare altro, drogarsi o rimanere tutto il giorno a fumare, invece mi sono rimboccata le maniche e sono andata avanti. Vorrei fare la stessa cosa in questa veste».
Vive ancora nel Municipio?
«Abito a Ponte di Nona. Conosco il territorio, non sono una che dopo le medaglie olimpiche ha deciso di abbandonare il quartiere e andare in centro. La mia vita è sempre la stessa. Ho due figli, Giulia ha 6 anni e mezzo, Riccardo quasi 4: li porto al parco, a scuola, a fare sport, conosco le problematiche che ci sono nel nostro quartiere».
Da privata cittadina, è molto attiva sul territorio.
«Mi do da fare. Qualche anno fa ho promosso una raccolta firme per un parco a Ponte di Nona, ma se c’è bisogno scendo e pulisco: non è giusto che i bambini piccoli vadano a giocare e mangino i vetri».
Non sembra spaventata dal metterci la faccia.
«Non sono una che chiacchiera e basta, io lavoro. È importante ascoltare le persone, le loro problematiche. Bisogna parlare con i cittadini, perché chi ti vota ti vuole raccontare la propria vita, e tu hai il dovere di ascoltarli».
È fiduciosa?
«Bisogna ragionare su un obiettivo alla volta, ho proposto un programma in dieci punti e sono convinta di poterli realizzare: non sarà facile, dovremo lavorare tanto ma ce la possiamo fare».

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