Roma

Vassart: "Prati è come Roma un gioiello abbandonato"

La giornalista belga, cresciuta a Londra e conduttrice di programmi per Rai e Mediaset che parlano di libri e cinema, racconta così il quartiere dove abita da quasi 15 anni

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"Roma è come una bellissima donna trascurata. E Prati, un gioiello d'architettura, lo è altrettanto". Virginie Vassart, giornalista belga, cresciuta a Londra e conduttrice di programmi per Rai e Mediaset che parlano di libri e cinema, racconta così il quartiere dove abita da quasi 15 anni. Da quando si è trasferita in Italia dopo aver girovagato a lungo per lavoro tra la Spagna e la Francia.

Prati abbandonata, perché?
"Basta fare un giro tra le piazze e le strade. Il caos regna ovunque. Questa è una zona con poco verde, del resto non si può avere tutto, ma quei pochi spazi dove portare i bambini a giocare con scivoli e altalene sono sempre più sporchi. Anche piazza Mazzini, che del quartiere è il cuore pulsante, è poco curata. La fontana è sempre sporca. Eppure, ci vorrebbe così poco per garantire una cura maggiore".

Lei ha figli?
"Si, Elisa Lou che ha 12 anni, e Lara, 10. Vanno a scuola alla Col di Lana e alla Pistelli e praticamente le ho cresciute nel parchetto di via Sabotino che per chi abita da queste parti è una risorsa preziosa. Un delitto lasciarla andare, serve ai più piccoli come agli anziani. Una valvola di sfogo importante. Ma a volte l'incuria è colpa anche dei residenti. Che non buttano l'immondizia nei cassonetti, ad esempio. La via dove abito è un ritrovo di padroni con cani al guinzaglio. Ed è disseminata di "bisognini". Ovunque. Un'indecenza. E che ci vuole... basta un sacchetto! E un po' di educazione".

Qual è l'angolo del quartiere che ama di più?
Il lungotevere. Sono un'amante della bici e Prati, tutta in pianura, permette di fare giri fantastici. Con le mie figlie vado spesso lungo la pista ciclabile. Solo che all'altezza del ponte della Musica a volte ho paura. La sera è una landa desolata, senza nessun controllo. Un peccato. È brutto fare paragoni, ma la Senna per Parigi è un fiore all'occhiello piena di gente, di iniziative, pulita, elegante: un luogo vivo dove la gente si incontra e passeggia. Invece qui il Tevere sembra abbandonato a se stesso, con le baracche che spuntano come funghi, pieno di buste di plastica sugli alberi. Una fotografia che stride con le immagini della "La Grande Bellezza" di Paolo Sorrentino. Le scene in cui Jep Gambardella cammina lungo gli argini sono meravigliose, piene di poesia. Per chi vede il film all'estero, un biglietto da visita ineguagliabile di Roma".

E la parte di Prati che evita più volentieri?
"Sarà che sono cresciuta all'estero, ma io mi muovo molto a piedi e se devo fare grandi spostamenti dentro Roma prendo la metropolitana. Però, sto volentieri alla larga da tutta la parte attorno a via Cola Di Rienzo. Se non sono costretta a fare spese, naturalmente. Troppo caotica e sempre congestionata dal traffico a qualsiasi ora del giorno e in ogni mese dell'anno. Letteralmente impraticabile a dicembre, sotto Natale, quando scoppia la febbre da regalo".