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IL CASO

Sedicenne calpestato dalla folla alla stazione di Ostia Lido. La madre: “Perdeva sangue, nessuno lo ha aiutato”

Sedicenne calpestato dalla folla alla stazione di Ostia Lido. La madre: “Perdeva sangue, nessuno lo ha aiutato”

Il ragazzo travolto dalle centinaia di persone che correvano verso il convoglio. Aiutato da tre dipendenti Atac, è stato portato in ospedale. “Mi vergogno per voi di questa indifferenza”

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Stazione Lido centro, una normale mattinata tra le 7.30 e le 8.30, ora di punta: arriva il treno, dai tornelli della stazione arrivano di corsa gli ultimi ritardatari mentre una folla formata da centinaia di persone in attesa sulla banchina si accalca e fa muro: del resto, il treno passa in media ogni 20 minuti e guai a perderlo, ritardi e guasti tecnici sono sempre dietro l’angolo sulla tratta Roma-Lido. Tra le persone che stanno andando a prendere il treno c’è un ragazzo di 16 anni che deve andare a scuola. Due giorni prima c’è stato il nubifragio a Ostia e forti ritardi e stop and go che potrebbero ripetersi.

All’improvviso da lontano compare il treno e la folla in stazione si agita: centinaia di persone sulla banchina prendono posizione per entrare nel convoglio e conquistare un posto a sedere mentre fuori dai tornelli gli ultimi ritardatari spiccano la corsa per non perdere il treno. In mezzo c’è il ragazzo. Viene urtato, sopraffatto tra chi corre da dietro, chi si accalca per timbrare il biglietto e chi sta aspettando il deflusso fra i passeggeri che escono e quelli che entrano nel treno. Il ragazzo inciampa, cade, viene calpestato, nessuno si ferma, nessuno lo soccorre, una folla di centinaia di persone gli passa letteralmente sopra. Alla fine è soccorso da tre dipendenti Atac che stavano in stazione e, una volta ripartito il treno e conclusasi la ressa generale, hanno potuto assistere il ragazzo ancora sanguinante a terra: in ospedale dovranno mettergli quattro punti di sutura sotto il mento. Lievi invece le contusioni al ginocchio.

“Mio figlio aveva appena superato i tornelli quando tutti si sono resi conto che stava arrivando il treno ed è iniziata la solita corsa contro il tempo per prenderlo - scrive sui social Cristina Scavuzzo - è stato urtato e sbattuto a terra. Ha iniziato a perdere molto sangue, tra la totale indifferenza di tutti i presenti. Mi ha chiamato dicendomi che perdeva molto sangue e che si stava sentendo male. Siamo riusciti a spronarlo e a farlo uscire fuori per cercare aiuto, nel frattempo del nostro arrivo. Sarebbe bastata anche solo una parola o un gesto di conforto da un qualsiasi padre o madre che hanno assistito a questa scena”.

Alla fine Cristina lancia un j’accuse anche a chi non ha aiutato suo figlio pur di correre verso il treno. “Mi vergogno per voi di questa indifferenza che purtroppo è stata generale e parliamo di veramente tante persone. Per fortuna mio figlio se l'è cavata con soli 4 punti sotto al mento e una lieve contusione al ginocchio e tanta paura. Ringrazio gli autisti dell'Atac che hanno dato un minimo di conforto a mio figlio”.

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