L'INTERVISTA

Lavinia Biagiotti: "Adesso costruiamo la Verde Bellezza"

Lavinia Biagiotti
Lavinia Biagiotti 
Parla la vicepresidente del Comitato promotore di Expo 2030: "Incredibile che a Roma non si sia mai tenuta un'esposizione universale: ma ha inventato il futuro nell'antichità ed è pronta a farlo di nuovo"
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Imprenditrice, presidente e Ceo del marchio di moda famoso in tutto il mondo, vicepresidente del Comitato promotore di Expo 2030, Lavinia Biagiotti sottolinea subito che "Expo è una parola al femminile". Come il suo punto di vista: "Da donna mi interessa ciò che genera futuro e ho chiesto subito quale eredità avrebbe lasciato il progetto alla città e ai giovani". Biagiotti trova "incredibile" che a Roma non si sia mai tenuta un'esposizione universale, ma ora quella stessa civiltà che duemila anni fa "ha saputo inventare il futuro nell'antichità è pronta a farlo di nuovo".

Sette italiani su dieci fanno il tifo per la candidatura di Roma. Perché la Capitale merita di vincere?
"Credo che Roma rappresenti il cuore pulsante di un modo di essere, non solo un luogo in cui andare. Roma è bellezza, stile di vita, innovazione. Considerarla solo come la Capitale penso sia riduttivo e possa portare a un sentimento burocratico nei confronti della città. Ora si sta risvegliando un senso di appartenenza non solo a un luogo ma a una civiltà che ha inventato il futuro nell'antichità. Dopo duemila anni Roma può farlo ancora, in un anno in cui il mondo si è dato obiettivi molto importanti su sostenibilità, transizione energetica, inclusione delle donne e dei giovani".

Cosa l'ha spinta ad accettare di far parte del Comitato in qualità di vicepresidente?
"Sono molto onorata di essere stata chiamata e lo considero un impegno molto importante. Penso che si debbano mettere insieme tutte le forze possibili. Ho partecipato al processo di candidatura per portare la Ryder Cup a Roma, al Marco Simone golf club e questo mi ha permesso di misurarmi con l'impegno nel far vedere le bellezze di Roma, valorizzando tutto lo straordinario che c'è. Ora partecipo a quest'altra sfida con passione e anche con la determinazione e la progettualità dell'imprenditrice".

Il suo brand coglie molte sfide: la sfilata in Campidoglio, Expo. Il filo conduttore?
"Per me sono eventi legati da quello che io chiamo l'Amor per Roma e da un filo verde: la sostenibilità della bellezza, di un campo da golf all'avanguardia, del progetto per Expo. Il mio impegno è portare valore sul territorio nel segno della Green beauty che sostituisce la Great beauty, la grande bellezza del premio Oscar Paolo Sorrentino".

Lei rappresenta anche il volto femminile, oltre che imprenditoriale, di questa sfida. Qual è il valore aggiunto che secondo lei porta in dote il punto di vista di una donna?
"Generare futuro è insito nello sguardo femminile. La prima cosa che ho chiesto quando sono stata chiamata a far parte del Comitato è stata: cosa lascia in eredità a Roma il progetto? Ho pensato subito ai giovani, per fa sì che questa sia l'Expo delle nuove generazioni. Questo viaggio si può riassumere con una parola semplice ma così difficile da realizzare: insieme. Le istituzioni, il comitato, i romani e gli italiani: se vogliamo cambiare in meglio il mondo lo possiamo e lo dobbiamo fare insieme, a Roma".