5 riti scaramantici per l’ultimo dell’anno

Chiamatele superstizioni, pratiche per propiziarsi la buona sorte o semplicemente vecchie abitudini e divertenti tradizioni, ma nella serata del 31 di dicembre tutti noi, volenti o nolenti, mettiamo “in scena” tutta una serie di piccoli riti per salutare il vecchio anno e soprattutto per dare il benvenuto a quello nuovo. Nella speranza che ci porti fortuna, felicità, salute, amore e perché no, abbondanza e soldi

Cosa fare per un 2018 strepitoso

Capodanno è ormai dietro l’angolo, mancano veramente pochissimi giorni se non ore, alla fine di questo 2017. Il conto alla rovescia è ormai cominciato, ecco quindi cinque piccoli “trucchetti” per attirare su di noi un po’ di fortuna: dal cotechino con le lenticchie, all’immancabile biancheria intima rossa, passando per il bacio sotto il vischio ecco qui i nostri suggerimenti per dare il benvenuto al nuovo anno nel migliore dei modi!

1.  Cotechino e lenticchie

Questa usanza, tipicamente italiana, è il rito per eccellenza della sera dell’ultimo dell’anno: sulla tavola di qualunque cenone non può e non deve infatti mai mancare un piatto con il cotechino e le lenticchie. Ma perché si mangiano proprie queste pietanze? Ovviamente per attirare fortuna, ma soprattutto prosperità economica per l’anno che sta per arrivare. Il cotechino, alimento di per sé ricco e succoso, è il simbolo sovrano dell’abbondanza e le lenticchie di contorno, proprio per la loro forma che ricorda le monete, si dice che portino denaro. Per coloro che volessero saperne di più su questo alimento così buono e al tempo stesso un po’ misterioso ecco qui, qualche informazione aggiuntiva su come viene preparato e sulle sue origini.

2. Indossare lingerie rossa

Indossare qualcosa di intimo e di rosso sotto i vestiti per la notte di San Silvestro è una tradizione che ha origini antichissime nel tempo, ma anche geograficamente. È infatti una pratica in uso in molte culture. A quanto si dice, sembra sia nata in Cina, nel simbolismo orientale infatti, il rosso è il colore che per eccellenza scaccia la sventura: gli antichi cinesi infatti credevano che il rosso potesse spaventare e allontanare Niàn, il mostro che mangia gli uomini, e quindi fosse un amuleto perfetto contro tutti gli spiriti malvagi.
Portare indumenti rossi sotto le vesti, era in uso anche al tempo di Ottaviano (31 a. C.), quando le donne egli uomini della Roma imperiale lo indossavano per il Capodanno romano, come talismano per la buona sorte.

Un’altra leggenda vuole invece che nell’Inghilterra medievale si portasse biancheria rossa per respingere i sortilegi delle streghe che erano solite lanciare il malocchio proprio nelle parti più intime.

3.  Baciarsi sotto il vischio

È anche questa un’usanza la cui origine si perde nella notte dei tempi e si rifà direttamente alla cultura celtica. Trae spunto da una storia d’amore molto romantica: la leggenda narra infatti che Freya, dea dell’amore, avesse due figli, uno buono e generoso di nome Baldere, e l’altro Loki che invece era molto cattivo e talmente invidioso del fratello da volerlo uccidere. La madre, venuta a conoscenza di questo piano scellerato, chiese aiuto alle piante e agli animali perché proteggessero Balder, ma si dimenticò di coinvolgere il vischio. Loki allora costruì proprio con un rametto di questa pianta una freccia ed assassinò il fratello. Alla vista del cadavere del figlio, Freya scoppiò a piangere ma le sue lacrime, per magia, si trasformarono in bacche bianche, e quando toccarono il corpo di Balder, lui tornò a vivere. Per la felicità, la dea cominciò a baciare chiunque passasse sotto l’albero sul quale era cresciuto il vischio: quel bacio non solo rappresentava un onore, ma anche un portafortuna e una grandissima protezione, perché a chiunque fosse stato toccato dalle labbra dalla dea non poteva accadere alcun male.

4.  12 chicchi d’uva

Direttamente dalla Spagna, un’altra pratica propiziatoria – che negli ultimi anni sta prendendo molto piede anche da noi in Italia – è il rito di mangiare 12 chicchi d’uva durante i primi 12 secondi del nuovo anno esprimendo ben 12 desideri. Nella tradizione cristiana, l’uva da sempre è simbolo di pace, abbondanza, prosperità e, ovviamente, di vita.

5. Il brindisi

E per finire, non poteva mancare il brindisi. Sebbene il gesto di stappare una bottiglia di champagne o spumante sia il modo migliore per salutare il nuovo anno, è tuttavia l’atto di alzare i calici al cielo e farli tintinnare far loro che rappresenta il vero atto scaramantico in grado non solo di attirare su di noi la buona sorte ma di allontanare al tempo stesso quella nefasta. È anche questa una tradizione che risale all’antica Roma: siccome ai tempi dell’impero gli avvelenamenti erano all’ordine del giorno, far “toccare insieme” due bicchieri durante un banchetto causava il passaggio di un po’ di vino dall’uno all’altro, in questo modo veniva scongiurato il pericolo di un omicidio per avvelenamento.
Inoltre, il rumore dei vetri che battono insieme si dice allontani gli spiriti maligni. E se qualcuno si domandasse da dove origina il classico “cin cin”, beh, viene direttamente dal cinese antico “ching ching” e significa “prego, prego”.

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