Il furto delle idee.

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Fotografia di Massimiliano Tursi

Ciao, ogni vi vorrei parlare di una faccenda che attanaglia i fotografi, i curatori, i critici, gli artisti in generale: il furto delle idee.

Ve ne parlo perché ho avuto occasione di leggere l’ultimo libro di Simona Guerra “La vita è ancora agra, signor Bianciardi”.

Nel libro, un romanzo, probabilmente in parte autobiografico, l’autrice ci racconta di come, in qualche malaugurato caso, anche nell’ambiente della curatela e organizzazione di mostre o eventi legati alla fotografia, esseri davvero infimi, rubino idee, le spaccino per proprie escludendo volontariamente e in malafede chi le ha partorite.

Un comportamento che in qualche caso può anche “troncare” o deviare la vita lavorativa di giovani, quelli che ci stanno provando, quelli che si affacciano in questo mondo (della fotografia).

Il romanzo è leggero con riferimenti che mi sono sembrati spesso reali e descrive comportamenti che ho vissuto anche sulla mia pelle e che ancora vivo.

Parla di rivoluzione, della necessità di cambiare il mondo della fotografia e dell’arte più in generale, parla di responsabilità.

Il risvolto interessante è anche la consapevolezza da parte dell’autrice che, in Italia, se vuoi lavorare, se vuoi poter dire la tua, in qualche caso ti tocca scendere a compromessi, di farti coinvolgere da quel circuito che per tanto tempo hai guardato da lontano, giudicandolo uno schifoso turbine di merda.

Il libro, oltre che essere interessante per questo, ha una fattura davvero ben studiata.

Lo consiglio!

Recentemente, parlando con una giovane storica, ho scoperto che anche i personaggi più rinomati e apparentemente rispettati, adottino questo pessimo comportamento, arrivando a rubare interi libri, cambiando due cose, commissionati a malcapitati, inesperti, giovani scrittori e spacciati per propri.

Ecco, vi ringraziamo, grazie!

Le idee hanno un peso e spesso tutta la riuscita di un progetto, ruota intorno all’idea.

Quindi mi chiedo: la prossima volta, che farete? Ne ruberete altre ai successivi, più ingenui, che vi frequenteranno?

Ha senso? Voi lo sapete che l’idea non era vostra, quindi non vi importa essere “costantemente secondi”?

Si, perché chi ruba l’idea lo è sempre, secondo.

Chi ha idee ne può avere ancora e ancora, ma voi?

Nonostante tutto, mi rimane in testa la riflessione suggerita dal libro di Simona:

Come avrete capito, non sono per i compromessi, ma quanti ne dovrò sopportare per mettere in atto la mia piccola rivoluzione?

La vita è ancora agra, signor Bianciardi

Fotografie di Massimiliano Tursi

Testo di Simona Guerra
Fotografie di Massimiliano Tursi

Il furto di idee è un reato? Sì, se si riesce a dimostrarlo.
Ma il problema non nascerebbe se ci fosse più rispetto dei creativi. Invece al
contrario le idee vengono spesso rubate, copiate o manipolate con disinvoltura da
persone senza scrupoli né fantasia. Ben diverso è prenderne spunto o
semplicemente segnalarne i crediti senza arrogarsi i meriti.
Questa storia racconta di idee rubate, di mancanza di rispetto verso le attività
intellettuali e culturali e del quotidiano di chi – scelta la fotografia come mestiere – è
costretto a una vita difficile spesso impegnata nella dimostrazione del valore delle
proprie idee o nella difesa delle stesse. Valutando il fatto che quello culturale ed
artistico è in Italia uno dei settori economici più importanti e allo stesso tempo più
penalizzati, questa è una storia che riguarda molti.
Il libro è anche un dialogo immaginario e un omaggio allo scrittore Luciano
Bianciardi che nel 1962 scrisse il suo romanzo La vita agra, grande esempio
letterario qui celebrato, oltre che nel titolo, nella storia e attraverso le fotografie.
Un confronto quindi tra passato e presente; una vita ancora agra – oggi come ieri – in
quanto sembra non cambi mai niente. A meno che, come per primo ipotizzò il
protagonista del romanzo di Bianciardi, non si agisca con un gesto estremo come un
attentato…

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Le fotografie
Il ricordo di Bianciardi è anche nelle immagini di Massimiliano Tursi, che fanno parte
di una ricerca molto più vasta dal titolo Luciano Bianciardi, i luoghi, il tempo, le
parole (ExCogita, 2015) realizzata da Tursi con l’intento di seguire le tracce di Bianciardi, attraverso le fotografie dei luoghi della sua vita e delle sue opere, sempre
caratterizzate da una forte componente autobiografica. Un itinerario guidato ed
ispirato proprio dai testi dello scrittore, che con uno sguardo particolarmente arguto
e impietoso ha raccontato i profondi cambiamenti avvenuti nel dopoguerra nella
società italiana.
Dati tecnici
Autrice: Simona Guerra
Fotografie: Massimiliano Tursi
Formato: 15×21 cm
Pagg. 120 / romanzo illustrato / non rilegato
ISBN 978-88-99359-13-3
Edizioni Progetto In-con-tra / Micropress Edizioni, 2018
Prezzo: Euro 18,00

Per ordinarlo

Link alla scheda del libro

Ciao

Sara

6 pensieri su “Il furto delle idee.

  1. Il ‘rubare le idee’ non ha etá, nel senso che non sono solo i giovani fotografi che vengono derubati, io direi che sono tutti i creativi senza discriminazione di età. Dopo di che anche il grandissimo Picasso potrebbe essere un bel esempio in questo campo, pensare di essere il primo ad aver avuto un’idea, di aver avuto un innovativo punto di vista, è sempre, dal mio modesto punto di vista, un errore di superbia. Si arriva a delle innovazioni perché si ha assimilato una cultura, alle volte una contro-cultura della società in cui si vive, per cui è un risultato sempre e indissolubilmente legato alla realtà che si percepisce. Forse un po’ di fuperbia in meno farebbe vivere tutti meglio.

  2. “Parla di rivoluzione, della necessità di cambiare il mondo della fotografia e dell’arte più in generale, parla di responsabilità.”

    veramente io temo che sia il tutto il mondo in generale che vada cambiato, non solo quello della fotografia e dell’arte.

    Interessante, pur frequentando librerie non conoscevo questo libro: prendo un appunto e lo cercherò, grazie per la segnalazione.

    robert

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