Villanova Truschedu: un luogo di fantasia che esiste davvero!

Villanova Truschedu, Monumento ai Caduti

Villanova Truschedu, Monumento ai Caduti

Sardinia blues è uno dei romanzi più profondi, ma anche divertenti, di Flavio Soriga. Le vicende dei tre amici protagonisti del racconto ruotano, almeno in parte, intorno a un minuscolo paese di poche case, disperso nella campagna oristanese, di nome Villanova Truschedu. Eravamo convinti che si trattasse di una località inventata, un prodotto della fantasia artistica dell’autore, ma quando, cercando sul web, abbiamo scoperto che così non era, abbiamo subito pensato che fosse una meta imperdibile per un viaggio nonsense. E così siamo partiti.

Raggiungere Villanova Truschedu è abbastanza semplice: dovete immettervi sulla 131, deviare al bivio per Simaxis (più o meno all’altezza di Oristano) e poi proseguire per una strada comoda e panoramica, che si snoda lungo il Tirso. Da Cagliari, ci si arriva in poco più di un’ora. Occhio che la nostra meta non è mai indicata, quindi superate con fiducia Simaxis e Ollastra per poi arrivare a destinazione.

Il fiume Tirso

Il fiume Tirso

Il minuscolo paesino, che ospita poco più di 300 abitanti, è ben curato nei dettagli – deliziosi i lampioni tutti in ferro battuto con lo stemma del paese – e presenta delle case che rispettano uno stile rustico ma accogliente. Difficilmente vi capiterà di incontrare qualcuno in giro e in pochi minuti di passeggiata potete visitare l’intero abitato, compresa la piazza centrale con i suoi murales. Soprattutto, godetevi il momento: vi trovate in un minuscolo centro della provincia più provincia del Paese, lontano da tutto e da tutti, praticamente irrintracciabili e finalmente liberi da qualsiasi incombenza (impossibile avere incombenze in un posto come questo).

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Quando vi siete stufati del senso di libertà di Villanova Truschedu, una buona idea è quella di andare a visitare il complesso nuragico di Santa Barbara (che si trova oltre il fiume, appena fuori dall’abitato, abbastanza ben segnalato se si parte dal campo sportivo del paese).

Nuraghe di Santa Barbara, Villanova Truschedu

Nuraghe di Santa Barbara, Villanova Truschedu

Ingresso del nuraghe di Santa Barbara

Ingresso del nuraghe di Santa Barbara

Di fatto poco conosciuto e frequentato, quando l’abbiamo visitato noi non c’era anima viva nel raggio di chilometri, è in realtà un sito davvero suggestivo e ben conservato. La struttura è composta da due torri messe in comunicazione da un cortile centrale: una delle twin towers è quasi del tutto intatta, tanto che si possono ancora salire le scale che conducono in cima. Da lì godetevi il panorama e la vista della nostra Villanova sulla sfondo.

Chiesa campestre di San Gemiliano

Chiesa campestre di San Gemiliano

Poco più in là si trova la chiesa campestre di San Gemiliano eretta intorno al XVII secolo, nei pressi della quale sorge il nuraghe omonimo (in verità un po’ malconcio). Attorno alla chiesa si possono visitare i resti della antiche cumbessias, ovvero i minuscoli rifugi presso cui alloggiavano i pellegrini durante i novenari in onore del santo. L’area è quasi sempre chiusa, ma se riuscite a eludere il rigido sistema di videosorveglianza (un cartello informa che c’è, se vi beccano son fatti vostri) e a saltare un muretto alto mezzo metro, potreste esplorare la zona. Le speranze di trovare la chiesa aperta sono tuttavia poche, ma si può fare un incontro ravvicinato con l’effige del santo, che sorveglia con aria austera l’intero luogo.

A questo punto non potevamo non fare un salto alla vicinissima Fordongianus, per visitare le antiche terme romane, ma per questo vi rimandiamo al prossimo post

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