POVERE CREATURE! Un inno alla libertà

Sine Pagina - POVERE CREATURE! Un inno alla libertà
Illustrazione di Antonella Perrotta riprodotta dalla locandina del film.© Riproduzione vietata.

Recensione di Marco Iaccino

Povere creature! è un concentrato potentissimo di ironica e stravolgente bellezza. È libertà ancestrale e sfrenata, da godere senza remore né inganni.

Yorgos Lanthimos, dal canto suo, anche in questo caso non ci regala realtà, ma un mondo migliore, visto talvolta come dallo spioncino di un portone. Inutile sottolineare come il personaggio di Emma Stone e l’encomiabile interpretazione dell’attrice siano la cifra fondante dell’intera opera: dai suoi occhi passa tutta l’innocenza e tutto il peccato, passa la sottomissione, la voglia di emancipazione e la mercificazione del corpo femminile.

La scoperta è, sotto ogni punto di vista, il motore che muove Povere creature! e lo fa verso più direzioni, coinvolgendo e stravolgendo tutti i sensi dello spettatore.

Potremmo dire che il film è un coming of age sui generis, poiché denota il passaggio dall’età dell’innocenza alla consapevolezza del proprio corpo come mezzo per raggiungere il piacere: nella strettoia che collega questi due frangenti, però, Lanthimos infarcisce molti più sottotesti e lo fa con un’ironia pungente, tale da farci riflettere e intagliarci dentro nello stesso istante in cui ci fa ridere fino alle lacrime e ci fa riconoscere esattamente lì, su quella tavolozza di celluloide che si mobilita sul grande schermo.

Siamo il risultato di un abuso, lo scarto meccanico della società, siamo le emozioni che scegliamo di soffocare e che ci inibiscono la felicità.

Trama

Una giovane donna deceduta viene riportata in vita da uno scienziato. Scappa con un losco avvocato e vive avventure in diversi continenti. Nel frattempo, scopre la sua passione per la giustizia sociale.

Marco Iaccino è laureato al DAMS e si occupa di cinematografia, cortometraggi e fotografia.

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Chi sono

Mi chiamo Antonella Perrotta. Nasco in Calabria la sera che precede il Lammas da madre siciliana e padre calabrese. Osservo, ascolto, leggo, scrivo, amo la Storia e le storie, il narrare e il narrarsi, ma non sopporto il chiasso e il chiacchiericcio. Sono autrice dei romanzi Giuè e Malavuci (Ferrari Ed., 2019, 2022) e di racconti pubblicati in volumi collettanei, blog e riviste. Performer dei miei testi. Fondatrice del blog Sine pagina.
Se ti va, puoi seguirmi sui miei profili social.

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Mi chiamo Antonella Perrotta. Nasco in Calabria la sera che precede il Lammas da madre siciliana e padre calabrese. Osservo, ascolto, leggo, scrivo, amo la Storia e le storie, il narrare e il narrarsi, ma non sopporto il chiasso e il chiacchiericcio. Sono autrice dei romanzi Giuè e Malavuci (Ferrari Ed., 2019, 2022) e di racconti pubblicati in volumi collettanei, blog e riviste. Performer dei miei testi. Fondatrice del blog Sine pagina.

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