Pafundi ha molti estimatori, ma la Regia c’è. La trattativa con l’Udinese non si ferma

L’ex ct azzurro Mancini disse di lui: "Ha una qualità incredibile e credo possa essere un valore della Nazionale per i prossimi 20 anni"

di GIUSEPPE MAROTTA -
31 dicembre 2023
Pafundi ha molti estimatori, ma la Regia c’è. La  trattativa con l’Udinese non si ferma

Pafundi ha molti estimatori, ma la Regia c’è. La trattativa con l’Udinese non si ferma

La certezza è che il direttore sportivo Roberto Goretti ha contattato l’Udinese per Simone Pafundi, talento tutto mancino 17enne. Allo stato attuale delle cose, però, è improbabile un’accelerazione della trattativa nelle prossime ore: le parti potrebbero entrare nei dettagli tra 3-4 giorni e chissà che nella calza della Befana Alessandro Nesta non possa trovarci la classe del fantasista nato il 14 marzo del 2006 a Monfalcone, in Friuli.

Pafundi, che può giocare come trequartista, seconda punta o esterno, ieri non ha partecipato alla vittoria della sua Udinese per 3-0 sul Bologna. "Ha preso una botta fortissima e non sarà della partita", aveva detto il tecnico dei bianconeri Gabriele Cioffi alla vigilia del match. Pafundi arriverebbe in prestito, ma su di lui non c’è solo la Reggiana: facile immaginare che il ragazzo sceglierà la destinazione che potrà garantirgli il minutaggio più elevato possibile. Per lui in carriera 11 presenze con l’Udinese: l’esordio in A il 22 maggio del 2022 nel 4-0 sulla Salernitana, poi otto spezzoni l’anno scorso, e quest’anno solo sette minuti contro la Fiorentina (24 settembre) e 53’ giocati contro il Cagliari in Coppa Italia (1° novembre).

Nella Primavera bianconera, invece, 36 presenze tra tutte le competizioni, con 9 reti e 15 assist (spesso da sotto età). Soprattutto, una data da cerchiare in rosso nella sua già brillante carriera: il 16 novembre del 2022 l’esordio in Nazionale maggiore nel 3-1 sull’Albania. L’allora ct azzurro Roberto Mancini fece un’investitura pubblica su Pafundi. "Le nostre convocazioni sono così: prima Pafundi, e poi tutto il resto. Perché? È un giocatore giovanissimo con una qualità incredibile, e vorrei che si allenasse coi più grandi per migliorare più in fretta". E ancora. "Ai miei tempi a 17 anni chi era forte era titolare in Serie A: spero che presto possa giocare fisso in A, e che possa essere un valore della Nazionale per i prossimi 20 anni". Dopo la chiamata in azzurro, Pafundi, sempre pacato e posato nelle interviste, aveva dichiarato. "Ho videochiamato mia mamma, mio papà e mio fratello. Il primo giorno di raduno è stato strano, ma mi hanno accolto tutti bene". Semplici ma piene di emozioni anche le sue parole dopo l’esordio con l’Albania, prendendo in prestito uno slogan di Bruno Pizzul, un grande friulano. "Tutto molto bello: un’emozione forte, lo sognavo da sempre". Curiosa anche un’intervista fatta assieme al fratello Andrea (giocavano insieme in Primavera, oggi Andrea, classe 2004, gioca a futsal) dopo una vittoria per 4-0 contro la Reggiana Primavera di Elvis Abbruscato (23 aprile 2022). "Il sogno? Esordire in A con l’Udinese". Nemmeno un mese dopo, eccolo accontentato. Da buon mancino, facile intuirne l’idolo. "Lionel Messi. Qui a Udine, però, osservo Pereyra e Deulofeu che sono fortissimi". La stoffa e i sogni ci sono: vedremo se sarà Reggio il trampolino di lancio del suo talento. In uscita occhio all’Entella per quanto riguarda Lanini.

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