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Questo articolo è stato pubblicato il 20 ottobre 2012 alle ore 11:04.

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Orlando Cruz (Afp)Orlando Cruz (Afp)

«Dedico la vittoria alla comunità gay e alla mia famiglia». Orlando Cruz ha più di un motivo per esultare dopo il successo ai punti sul messicano Jorge Pazos nel match tra pesi piuma della Wbo. Cruz, 31enne portoricano, circa due settimane fa ha scosso il mondo della boxe con il suo coming out: «Sono gay e orgoglioso di esserlo», ha detto il Fenomeno, com'e' soprannominato.

«Mi chiamano "finocchio", ma non mi interessa. Lascio che lo dicano perché non possono più farmi male. Sono rilassato, mi sento felice. Ma per fare questo annuncio al mondo intero ho dovuto tirare fuori tutta la mia forza»: così aveva dichiarato il pugile al quotidiano britannico The Guardian. Ma la speciale attenzione dei media non ha impedito a Cruz di preparare l'incontro nel modo migliore.

Sul ring di Orlando, la sfida non ha avuto storia. Il successo ai punti è arrivato con verdetto unanime e con ampio margine secondo i 3 giudici: 117-111 per due tabellini, 118-110 per il terzo. «Ho disputato un buon match. Questo era il mio momento, era la mia opportunita. E ho vinto», ha commentato Cruz, che ora ha un record di 19 vittorie (9 ko), 2 sconfitte e 1 pari.

Il pubblico del Kissimmee Civic Center ha sostenuto il portoricano con grande calore. «La gente mi ha rispettato e questo mi fa enorme piacere. Voglio essere considerato un pugile, un atleta e un uomo nel vero senso della parola», ha detto ancora.

«Il clamore mi ha condizionato»
Inutile negare che le ultime due settimane siano state speciali: «Quello che è successo mi ha condizionato». «Ora -ha proseguito- dedico la vittoria alla comunità gay e alla mia famiglia. Mi sento bene, sono felice, sono libero e in pace con me stesso».

Si può provare a pensare con ottimismo al futuro agonistico: «A livello mentale, sono pronto per combattere per il titolo. Questo successo mi aprirà le porte per la sfida per il Mondiale. È il mio sogno, il sogno di mia madre e del mio team».

Alla fine, sono arrivati anche i complimenti dello sconfitto: «Cruz è un buon pugile -ha detto Pazos-. Sa come boxare, ha buone gambe e non sono riuscito a colpirlo».

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