Cosa farebbe una donna per essere considerata “bella”? O meglio, cosa impone la società alla donna per essere considerata bella? Il sito britannico beautyflash si è posto questi interrogativi e ha realizzato un’infografica (ripresa dal Daily Mail) che svela le tradizionali pratiche di bellezza a cui si sottopongono le donne nel mondo.
Dalle donne giraffa della Thailandia ai Gigli d’oro della Cina, ecco le più spaventose, dolorose e strane tradizioni che gravitano nella vita delle donne.
In Thailandia esistono tradizioni molto particolari, soprattutto nelle tribù Karen a Chian Rai in cui vivono le cosiddette donne giraffa. Le donne, infatti, per apparire più belle, indossano al collo degli anelli di ottone (usanza anche delle donne africane con anelli al collo). Iniziano ad indossarli da quando sono bambine, aggiungendo un anello ogni anno, fino ad arrivare ad un massimo di 10 kg. In realtà, il loro collo non viene allungato, ma il peso degli anelli spinge le clavicole verso il basso a tal punto di sembrare tutt’uno con il collo. Si tratta di un processo doloroso e crudele.
In Cina esiste una dolorosa tradizione conosciuta come il Loto d’oro per le bellezze femminili cinesi. Questa pratica è simbolo di ricchezza e bellezza e l’usanza permetteva a tutte le donne di sposarsi con uomini ricchi. Avere dei piedi fasciati significava essere una buona futura moglie perché aveva già sopportato tanto e non si sarebbe lamentata più di niente. Fortunatamente per le donne di questo posto, la pratica di questa usanza è stata proibita nel 1949 perché era una vera tortura. Per far entrare il piede di una donna in una scarpa di 7 cm, era necessario rompere le dita dei piedi e piegarle verso la pianta. La cosa peggiore è che questa pratica cominciava nei bambini di 5 anni!
Giappone. Sappiamo già che in Giappone esistono ideali di bellezza un po’ strani. Ma dovete sapere che, a differenza di quello che fanno normalmente i dentisti, nel pese del Sol Levante, i ragazzi e le ragazze ricche pagano ingenti somme di denaro per avere dei denti storti ed irregolari. La loro cultura ritiene che avere una dentatura imperfetta è simbolo di eterna gioventù.
Kenia e Tanzania. Oggi può sembrare normale vedere ragazzi e ragazze che utilizzano dilatatori per allargarsi il lobo degli orecchi fino a deformarli. Ma per alcune tribù in Africa non è una moda, ma è un vero e proprio simbolo di ricchezza e bellezza. In questo modo, le donne possono farsi più carine, portando nell’orecchio pezzi di avorio o decorazioni in pietra o in legno. E’ un’usanza che tutt’ora continua ad essere utilizzata.
Etiopia. Alle donne che appartengono alla tribù dei Mursi, all’età di 15 anni viene praticata un’incisione sul labbro inferiore. Un foro che viene poi gradualmente dilatato con dischi sempre più larghi di legno o argilla che possono misurare dai 6 ai 20 cm di diametro. Più il disco è grande e più la donna è affascinante e corteggiata. Per loro è simbolo di forza, bellezza ed autostima. Ma in realtà si tratta di un’usanza atroce.
Tribù dei Karo in Etiopia. Per le donne appartenenti a questa tribù, la bellezza ed il dolore vanno di pari passo. Infatti, uno dei simboli più rappresentativi delle ragazze etiopi belle consiste nel tagliare la pelle per decorare con cicatrici il corpo delle donne, rendendole più attraenti per il loro partner.
Mauritania. Come nell’era medioevale, una donna grassa in Mauritania è considerata simbolo di bellezza, salute e fertilità. Gli uomini hanno reso questo un requisito importante che deve avere una sposa. Quindi, le donne per ingrassare utilizzano pastiglie e sciroppi. Un tempo esistevano luoghi in cui la donna andava appositamente per bere latte di cammello e mangiare carne e burro. Le donne, quindi, fanno di tutto per avere una figura più rotonda.
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