Come i favolosi anni Ottanta sono tornati nella moda

E parlando di stile e moda? Chiudendo gli occhi ci si palesa con forza un gran guazzabuglio di colori, spalline, luccichii e cotonature - non propriamente l'epoca del buon gusto - ma se ci fermiamo un attimo a pensare, gli anni Ottanta hanno definito alcuni importantissimi capisaldi del vestire che ritroviamo, ripuliti, anche nel vestire odierno.

Non si tratta quindi più di una rievocazione di quel decennio in maniera didascalica (questo lasciamolo ad eventuali feste a tema, di cui, peraltro, avevamo già parlato qui), quanto di un prendere spunto di alcuni tratti distintivi del modo di vestire dell'epoca per farli poi propri con una dovuta interpretazione e un dovuto mix and match. Se poi quello stile vi piace particolarmente...sta a voi premere il piede sull'acceleratore.

La moda anni Ottanta in estate

Iniziamo a considerare il periodo attuale, cioè la stagione estiva, e capire come traslare i mitici 80s nel 2023. Le atmosfere soleggiate dei cult Miami Vice e Magnum P.I. ci vengono in aiuto, proponendoci da un lato il mood rilassato e gli abiti chiari e pastello di Don Johnson e dall'altro le indimenticabili camicie e i jeans strizzati del buon Tom Selleck.

Due mood replicabilissimi, che trovano ampia possibilità di riuscita tra quello che troviamo oggi nei negozi. Nel primo caso, infatti, la ss23 ha proposto, a partire dai brand più blasonati fino a quelli più democratici, infinite rivisitazioni del completo giacca/pantalone (e anche della sola giacca formale). Quello che va per la maggiore è piuttosto oversize nelle forme, con pantalone a vita alta, e in colori chiari o pastello - perfetto! - da sdrammatizzare portandolo con una T-shirt, in nuance o a contrasto, oppure una polo in maglia.

Nel secondo caso, portiamo il vestire anni Ottanta nella nostra estate adottando una camicia stampata, a maniche corte e ampia, magari con collo Havana, e portandola dentro jeans a vita alta. Evitate i fit troppo stretti - quelli sì che sono anacronistici - e puntate su un bel denim blu a gamba regular o ampia, da arricchire magari con una cintura intrecciata in vita. E gli accessori? Per entrambi i look, come ciliegina sulla torta, saranno perfetti occhiali aviator, intramontabili, e mocassini in cuoio.

Quando gli anni 80 diventano eleganti

Parlavamo di capisaldi del vestire: codici, forme e volumi che ormai diamo per scontati ma che all'epoca hanno costituito una vera e propria rivoluzione. E la mente corre, inevitabilmente, alla rivoluzione perpetrata da Giorgio Armani nel formale, sia per quanto riguarda l'uomo che per la donna.

E la ritroviamo ancora oggi nelle sue collezioni, immutata nella sua coerenza, ma anche in un generale mood (delle utime stagioni, e di quelle a venire) che vuole sì un ritorno del completo, ma in un'ottica versatile e confortevole. Quindi abiti destrutturati, outfit décontracté, spezzati, mix di tessuti maschili con maglieria e sete.

Come scrive Michele Ciavarella nella sua review della collezione uomo spring/summer 2024, "Giorgio Armani è un fine tessitore di diplomazia nel guardaroba maschile (ma anche in quello femminile). Questa volta, con le sue giacche destrutturate che, ammette dopo la sfilata, sono le stesse che portava Richard Gere in American Gigolo, sono in lino e in seta, mono e doppio petto ma entrambe portate sbottonate. È il disegno di un uomo rilassato, non conflittuale, mai arrogante, fluido nell’incedere che denota un carattere pacificato. Le forme che accarezzano il corpo ma non lo costringono dicono proprio questo: nessuna pressione e molta riflessione".

Codici che ritornano con un mood più rilassato, come ritorna una certa propensione per quei tagli e quei volumi (spalle larghe, pantaloni con pinces e a vita alta), ma in chiave che definiremmo barocca - ça va sans dire - in casa Versace. La collezione di quest'estate vede un'ampia proposta di abiti con queste caratteristiche, ma non nei toni naturali e soft di Re Giorgio, bensì in toni fluo, acidi, e fantasie a contrasto.

La moda uomo anni Ottanta: i "tipi"

Da non trascurare è il fatto che gli anni 80 ci hanno regalato diverse figure, quasi degli archetipi, ben delineate e con un loro stile distintivo, che possono costituire chiarissime reference per chi volesse trarre ispirazione. In questa sede ne analizziamo due, agli antipodi ma ugualmente indelebili nell'immaginario comune.

Lo stile anni Ottanta: Lo Yuppie

L'espressione yuppie si riferisce a uno stile ben preciso degli anni 80, che si è consolidato nel nostro immaginario con film come Wall Street e American Psycho e si concretizza attraverso un'estetica business che comunica potere e benessere. Oggi si ha qualche avvisaglia del suo ritorno, sempre con il filtro del nuovo millennio, come testimoniano una certa generale propensione alle spalle ampie, al doppiopetto e al gessato, e qualche omaggio esplicito, come la sfilata f/w 2023/24 di LGN - Louis Gabriel Nouchi, chiaramente ispirata al cult con protagonista Christian Bale (foto sopra), senza peraltro tralasciare i tocchi truculenti.

Ma, se in passato questo stile si inseriva perfettamente nella cultura dell'epoca, oggi appare un po' anacronistico rispetto alle trasformazioni contemporanee. Ad esempio, lo stile yuppie rimarca in maniera decisa i ruoli di genere – l'abito con cravatta per l'uomo e il power dress per la donna (vedi le collezioni autunno/inverno attuali, ad esempio, di Balmain - foto sotto - e Saint Laurent) – facendo così un passo indietro rispetto a una moda sempre più gender fluid.

In secondo luogo,in un momento di grande crisi economica e sociale, questo stile è spesso in contrasto con ciò che succede nel mondo, perché viene utilizzato come strumento per ritrovare fiducia in sé stessi comunicando agiatezza e benessere, beffando così le diseguaglianze sociali. Gli pseudo-yuppies di oggi si fanno portavoce della stanchezza del mondo con una certa disinvoltura: i completi formali su misura, magari gessati, le camicie con collo a contrasto, le bretelle e i Rolex - il tutto assemblato in una maniacale perfezione - sono stati soppiantati da uno stile ibrido che riprende sì quegli elementi ma li ripropone indossati in maniera più disordinata e mixati a capi casual, come jeans slavati e felpe. Il patrono? A$AP Rocky.

Lo stile anni Ottanta: i Paninari

C'è poi un altro fenomeno, che nonostante ai tempi fosse fondamentalmente di nicchia - un simbolo dello stile anni Ottanta in Italia, anzi, a Milano - si è fatto conoscere in tutto il mondo e vanta ancora oggi convinti estimatori, ed è quello dei Paninari. Uno stile, il loro, codificato che più codificato non si può, e che parla di una certa gioventù milanese spavalda vestita "di marca".

Uno stile che non è difficile replicare e che parla di capi casual e colori, dagli immancabili piumini Moncler sgargianti alle felpe Best Company, dalle camicie a quadri ai cinturoni El Charro, dai jeans fittati Americanino ai boots Timberland, o ai mocassini (ancora meglio le scarpe da barca) con le calze a rombi. Per portare questa moda ai giorni nostri forse non è necessario attenersi rigidamente a tutte queste indicazioni, ma una certa fascinazione per le firme è comunque necessaria.

Diversi sono quindi gli spunti, per un uomo, per vestirsi in stile anni 80. Inutile dire che i negozi vintage possono validamente sostenerci per costruire i nostri look ad hoc, con qualche pezzo originale da mixare a quelli moderni per dare quella marcia in più. Ma si parla appunto di tocchi, non di total look in naftalina: il senso della misura è sempre necessario per evitare di sembrare una bandiera della nostalgia.