Vecchie scarpe.

Qualche giorno fa stavo rimettendo a in ordine la scarpiera. In realtà volevo fare una sorta di inventario delle scarpe. Quali mettere da parte per la stagione calda, quali indossare ora o se le scarpe di pelle avevano bisogno della manutenzione ordinaria e di uno strato di grasso per rendere morbida la tomaia. Insomma il solito censimento a fine stagione.

Pensavo fosse un lavoretto di poco tempo, invece si è trasformato in una sorta di tribunale della scarpa. Quali paia tenere, quali buttare. Scelta ardua. Ogni paia di scarpe ha una sua storia. Per me è come buttare un pezzo di storia. Ogni scarpa ha la suola consumata per un motivo. Quelle da ginnastica hanno calcato più o meno campi sintetici o naturali. Quelle da trekking mi hanno fatto compagnia tra i boschi. Quelle invernali mi hanno lasciato all’asciutto.

Non mi dilungo troppo, ognuno di noi vive con le proprie scarpe delle storie. Morale della favola? Tre paia di scarpe con le suole rotte ora sono imbustate e dentro un secchio.

Però vedendole mi è venuta una nostalgia e un pensiero mi frulla in testa da qualche giorno: perché non dare un’altra vita a queste scarpe riciclando i loro materiali? Perché ricicliamo solo plastica, carta ma non tutti i materiali che arrivano a fine vita? Chissà se a Glasgow ci stanno pensando o stanno facendo solo l’ennesima passerella?

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