Centro storico di Zanica

Area 4 – Al centro… di Zanica

Comune di Zanica, centro storico, 6 Km da Bergamo.

Una prima ricostruzione del costrutto dei primi del novecento del centro storico di Zanica 

Dopo aver presentato alcuni itinerari nella campagna di Zanica, in direzione del Borgo di Padergnone, del Mulino del Bosco con le cascine e della chiesa della Madonna dei Campi, proponiamo una passeggiata nel centro storico. L’interesse principale è dato dalla parrocchiale (la sua storia è raccolta in due importanti volumi a cura di Alessandra Di Gennaro 2004-10) ma se ci soffermiamo ad osservare taluni particolari troveremo gradevoli sorprese. Zanica almeno dal Vl sec a.C. è stato un polo di passaggi commerciali, contraddistinto in epoca romana dall’attività agricola; iI fermento del paese ha permesso il suo sviluppo e le architetture antiche si sono adattate alle esigenze della popolazione. Ai giorni nostri le strutture sono rimaste ma l’impianto scenografico dei muri di pietra è stato ricoperto dall’intonaco (quanto meno il recente recupero ha lasciato in vista tratti di muratura antica). 

La villa Spasciani, ora sede Comune di Zanica

Itinerario provato da Luca Esposito e Stefano Brignoli (istituto Quarenghi) febbraio 2021

Proposta 4 – Al centro… di Zanica   meno di un’ora, Km 2, tra storia e architettura popolare 

Un gruppo di appassionati locali sta raccogliendo il materiale storico di Zanica, approfittiamo della loro prima tappa di ricerca per proporre un elenco delle presenze storiche che vedremo lungo il nostro itinerario. La partenza dal parcheggio di via Stezzano. Attraversiamo la strada per vedere la villa Spasciani ora sede comunale, un gioiello del liberty eretta nel primo decennio del XX sec; a contorno un parco con alberi secolari. Usciti dal cancello principale procediamo a destra per via Roma fino ad incontrare la casa del Massaro e la villa Tasso, la Cornella, presente dalla fine del quattrocento. La villa fu dimora dell’importante famiglia di corrieri postali della valle Brembana che sul finire del XV sec. scelse Zanica come sede di campagna. Come non citare il più conosciuto dei Tasso, Torquato che nella villa soggiornò per un breve periodo. La dimora, passata per successione ai nobili Varese Da Rosate e per donazione alle Ancelle della Carità ed infine alla parrocchia, è ora sede della scuola dell’infanzia, una lunga storia raccontata da  Luca Cristini ne: “I Tasso una famiglia bergamasca” (Soldiershop 2015). Passando c‘è poco da vedere se non la struttura esterna e l’ingresso della cappella padronale. Sul lato opposto della strada la dimora ex Bono che incontreremo sulla via del ritorno.

La casa del Massaro della villa Tasso
Villa Tasso
Particolare dell’ingresso della cappella padronale di villa Tasso 

Continuiamo piegando a destra in via Morlino, sulla sinistra visualizziamo gli edifici e i ricordi della vecchia Filanda con la casa del direttore trasformati in abitazioni (la filanda è stata attiva dal 1919 al 1979). Il percorso pedonale di via Morlino è posto sul sedime della antica deviazione del Morla che alimentava le vasche dell’opificio e il mulino. All’incrocio con la via don Angelo Vegini procediamo a sinistra, pochi passi e si apre piazza XI febbraio con la chiesa parrocchiale, avviciniamoci per osservare sulla parete di sinistra la lastra funebre del 1585 dell’abate protonotario Cristoforo Tasso. La chiesa, ora in versione settecentesca con il progetto di Giambattista Caniana, è dedicata a San Nicolò. Sulla facciata possiamo ammirare le statue scolpite da Antonio Maria Pirovano. All’interno importanti quadri come la Crocifissione di Cristo di Francesco Cavagna, San Sebastiano di Palma il Giovane, San la Michele Arcangelo di Sante Peranda, la Madonna del Rosario di Francesco Cavagna. Nell’abside ammiriamo Il coro ligneo realizzato da Giuseppe Caniana e Giovanni Antonio Sanz, oltre alle tele ottocentesche dedicate a San Nicola. Altre opere sono presenti nel museo della parrocchiale, allestito nelle sagrestie. Attiguo alla parrocchiale l’oratorio di s. Rocco.  

La lastra tombale dell’abate Cristoforo Tasso 
L’interno della parrocchiale

Continuate a destra, più avanti piazza Vittorio Veneto con la casa che fu dell’abate Cristoforo Tasso con il portale e lo stemma dei Tasso, mentre a destra la ex casa comunale. Procedete per via Padre Davide, musicista zanichese (al secolo Felice Moretti 1791-1863), a destra del portale a mattoni è presente un’effige di Attis, che ci ricorda la presenza romana in Zanica. 

Continuate per via Palestro, all’angolo un bel portale, procedete dritti e girate a sinistra e attraversate, rispettosi delle proprietà private, un piccolo portale che apre su un cortile, poi un altro spazio fra le case; a destra, alcuni archi di un palazzo e il retro della ex-segheria. Ritornate in via Palestro e a destra sono presenti due affreschi, uno recente e uno ormai perso, presente anche lastra a ricordo della casa natale di padre Davide. Un passaggio pedonale vi permette di arrivare in via Caleppio, dove potete inoltrarvi per vedere una piccola porta trecentesca e i resti di una probabile torre. Del “castrum” di Zanica non ci sono tracce, solo una pergamena ne indica la presenza nel 1081. Si continua per via Fiume e poi a sinistra in via Libertà, dove si osservano enormi pietre nei muri e un portale con una colonna trecentesca. Più avanti la casa del Maniscalco del XV sec. a destra, e sinistra l’edificio antico sede del circolo lavoratori, ora ristorante. 

Ex casa comunale 

Si procede per via Marconi, la strada romana per Crema, attraversatela al passaggio pedonale e a sinistra è presente una cappella con statua della Madonna con il Cristo deposto. Continuate in via Montello, a sinistra “ol strenciu” un passaggio tra gli edifici largo meno di un metro che portava al Lazzaretto legato alla peste del 1630. Più avanti altra villa con scuderia di cui conosciamo poco e di recente restauro. Si ritorna nel centro storico per via Bonghi attraverso un passaggio pedonale, poi a sinistra troviamo l’ingresso della villa di via Montello; nel portale lo stemma dei Rota. Si esce in via Libertà volgendo uno sguardo alla piazza papa Giovanni, si osserva il campanile con alcuni ciottoli bianchi di lastre funerarie romane, qui c’era il vecchio cimitero e in tempi recenti  la fontana detta dell’Ocot, si osservano le balaustre che portano alla chiesa parrocchiale e un altro affresco sopra la forneria, peccato per il complesso di condomini costruito negli “anni 60”. Si continua a destra all’ingresso del palazzo Gregorini, un passaggio che vi permette di entrare in uno “stallo”, caratteristico come altri presenti in paese. Si esce in via Roma, di fronte piazza Repubblica con le vecchie scuole elementari, ora Centro Socio Culturale. Si continua a destra osservando lo spigolo, forse medioevale, della villa ex-Bono; altra storia, dai Suardi ai Secco-Suardo e al conte Marenzi che allestì nell’ottocento un giardino botanico con laghetto, grotte, piante ora secolari per arrivare ai giorni nostri come sede dell’oratorio giovanile. Si attraversa e si ritorna al parcheggio. Dall’elenco mancano altri scampoli architettonici: altri segni del sacro, i cortili, il ponte di via Fiume con le arcate con grossi blocchi di pietra e gli interni delle ville, quest’ultimi rimandati a tempi migliori . La storia continua con le ricerche negli archivi ricordando un’altra pubblicazione che parla di Zanica ,“Un paese per viverci” di Gianmario Colombo e Silvana Milesi del 1984, altro materiale è presente in “rete”. Per il Gioppino vi rimandiamo alla prossima… puntata.

Portale di via Palestro

Cortile del circolo dei lavoratori
La casa del Maniscalco 
Balaustra della parrocchiale con l’oratorio di s. Rocco
Palazzo Gregorini
La villa ex Bono, ora oratorio giovanile

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