La Grande Muraglia cinese

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La Grande Muraglia cinese è riconosciuta da chiunque come una delle più grandi strutture dell’intero pianeta, anche se la maggior parte delle persone poco sa di questa imponente opera. L’unica cosa che comunemente viene detta è che è una delle poche costruzioni visibili anche dallo spazio: mai notizia fu più falsa (a causa della sua colorazione simile alla pietra e all’inquinamento, infatti, la Grande Muraglia cinese è visibile solo a volte dall’orbita bassa e dalla Stazione Spaziale Internazionale). Tuttavia, ciò non toglie nulla alla meraviglia di quest’antica opera, che per millenni ha caratterizzato le dinastie cinesi che si sono contesi il grande impero.

 

La Grande Muraglia cinese: la storia

La Grande Muraglia cinese è la più grande opera di difesa dell’antica Cina e una delle sette meraviglie del mondo moderno, riconosciuta nel 2007. La sua costruzione durò più di 2000 anni, dai periodi delle primavere e degli autunni (770-476 a.C.) e degli Stati Combattenti (475-221 a.C.) fino al termine della grande dinastia Ming (1386-1644 d.C.). estendendosi da est a ovest nel nord della Cina, la Grande Muraglia arricchisce il territorio seguendo i contorni del terreno, scavalca le ondulate montagne e attraversa estese praterie e deserti. Un’imponenza descrivibile soprattutto con la lunghezza totale di questa meraviglia: 13.000 miglia, ovvero oltre 21.000 chilometri – più di diciassette volte l’intera lunghezza della nostra penisola.

Una storia che parte, ufficialmente, già nel V secolo a.C., durante appunto il periodo degli Stati Combattenti – dove tanti piccoli regni suddividevano il grande territorio cinese. Intorno al 220 a.C., tuttavia, il primo imperatore della Cina unificata sotto la dinastia Qin – Qin Shi Huang –  ordinò la rimozione di tutte le precedenti fortificazioni, nell’obiettivo di unire il tutto in un’unica grande opera che si sarebbe estesa per circa un terzo di miglio, con l’obiettivo di proteggere la Cina dagli attacchi del nord.

Passano i secoli e tante altre dinastie, tra cui la più importante quella mongola di Gengis Khan, il quale però diede poca importanza alla struttura come fortificazione militare – dato che il suo regno si estendeva in tutta la Cina, gran parte dell’Asia e addirittura in alcune sezioni dell’Europa. La Grande Muraglia cinese, perciò, diede la sua forma attuale soprattutto alle modifiche e costruzioni della potente dinastia Ming, tra il 1368 e il 1644. Il successo e l’enorme espansione dei nuovi sovrani portarono ad un periodo di continua costruzione di immense opere, tra cui ponti, templi, pagode e, ovviamente, un proseguimento della Grande Muraglia. In particolare, l’inizio dei lavori è da datare al 1474, al termine della fase di conquista ed espansione della dinastia. L’inizio di una posizione prevalentemente difensiva aveva come fulcro e chiave proprio la Grande Muraglia, suddivisa in sei principali passi fortemente presidiati per difendere la capitale, Pechino.

 

Curiosità sull’opera

La Grande Muraglia cinese è ricca di leggende e curiosità. Un’opera talmente imponente non poteva non esserlo. Anzitutto, però, proviamo a capire il ruolo che tale struttura aveva e ha nella storia, significato abbastanza facile da intuire: dimostrazione di potenza della Cina nel mondo. Tempo fa scrissi un articolo riguardo al ritorno al passato che la nostra storia sta subendo: la Cina, attualmente, è per molti versi identificabile come la più grande potenza del globo, proprio come lo era prima della Rivoluzione industriale dell’Occidente. La parentesi attuale di dominio occidentale (comprendente i secoli dell’Ottocento e Novecento), non è altro che un periodo insolito nella quotidianità della storia, che ha visto per diversi millenni il dominio del gigante asiatico. La Grande Muraglia cinese, di conseguenza, rappresenta ancora oggi quella storia non troppo lontana e, oggi, in suo nuovo ritorno, che vede la Cina il grande pilastro economico e politico a livello internazionale.

Infine, entrando nei dettagli della Muraglia, essa è il più grande progetto artificiale al mondo: si estende su quindici province, regioni e municipalità autonome del territorio di Pechino e coinvolge addirittura quindici passaggi geograficamente significativi. La sua altezza oscilla tra i sei e otto metri e, secondo le varie voci, il segreto della resistenza del muro sarebbe dato dall’uso del riso “glutinoso” nella composizione dell’opera, miscelato insieme a terra e pietre. Inoltre, è vietato scarabocchiare o incidere nelle pietre della Grande Muraglia, anche se – durante la dinastia Ming – ogni singolo mattone veniva inciso con il nome di un operaio e le sue rispettive responsabilità. Infine, durante i primi grandi lavori nel 221 a.C., durante l’era del primo imperatore Qin Shi Huang, furono secondo le fonti addirittura 400.000 gli operai, principalmente soldati o detenuti, che persero la vita nella costruzione della Muraglia e molti di questi vennero addirittura sepolti dentro le mura stesse.

Arienti Stefano

Arienti Stefano

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