Non sempre le fiabe hanno un lieto fine. Il protagonista della fiaba a cui mi riferisco è Orlando Cruz (su Twitter @elfenomenoCruz), pugile portoricano, primo gay dichiarato nel mondo della boxe, che si è battuto ieri per conquistare il titolo mondiale di pesi piuma contro il messicano Orlando Salido a Las Vegas. Il coming out di Cruz si affianca a quello di pochi mesi fa di Darren Young, wrestling famoso a livello mondiale (se vi interessa la sua storia, leggete pure questo articolo dell’Huffington Post).
Cruz aveva annunciato che in caso di vittoria avrebbe ricordato Emile Griffith, altro pugile che prima della morte ammise in parte i suoi orientamenti sessuali, e si sarebbe presentato con la bandiera e una tenuta da combattimento in stile arcobaleno sul ring.
Non conosco bene la boxe, ma immagino ci sia sempre un momento prima dei match in cui gli sfidanti vengono pesati in microslippini per mettere a dura prova la produzione salivare di noi comuni mortali. Ecco foto e video in cui Orlando Cruz si spoglia rimanendo solo con una mutandina rainbow.
Un momento che non può non fare tenerezza se penso al coraggio che ha dimostrato Cruz a fare questo gesto in un mondo così “machista” come quello della boxe. Da turbe mentali i lunghissimi secondo alla fine del video in cui lui e lo sfidante si fissano dritti negli occhi: qui ci stava bene un limone alla Brokeback Mountain… ma questa è la mia fantasia malata.
Sarà pure un piccolo peso piuma, ma la grandezza di questo ragazzo così coraggioso che non ha paura di mostrarsi così com’è mi lascia senza parole. Impressione confermata quando vedo questo video del Corriere.it che contiene anche i secondi in cui (con un video postato dallo stesso pugile su Facebook) Orlando chiede al suo fidanzato di sposarlo (CLICCATE QUI per guardarlo). Logicamente il fidanzato ha accettato.. chiamalo scemo. Difficile da credere che un pugile possa nascondere così tanta dolcezza. Ma poi per fortuna scopri che esistono uomini così e continui ad aver fiducia nel genere umano.
La fiaba finisce diversamente da quanto ci si augurerebbe partendo dalle perfette premesse da film holliwodiano della vicenda. Ieri Orlando è stato sconfitto e non ha vinto il titolo mondiale. Tantissimi i messaggi di supporto ricevuti da Cruz su Twitter e Facebook da fan e associazioni GLBT. E’ una sconfitta, lo so. Ma alla fine so anche che per moltissimi gay il suo gesto e il suo comportamento sono comunque un’enorme vittoria, che vale molto di più di qualsiasi cintura o coppa. Può sembrare banale, ma è così. E soprattutto: Cruz, non sarai il campione del mondo, ma almeno tu un fidanzato ce l’hai!
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