ALBERI SECOLARI
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La val Saino è compresa tra due colli : il dosso del Colletto a est e il Monte della Pugna ad ovest e risale, o se seguiamo il corso dell’acqua discende per quasi due km con un dislivello di circa 350 mt tra la località Gremone situata a est della frazione S. Giovanni nel comune di Polaveno e la località Cortivazzo tra i comuni di Polaveno stesso e Sarezzo .

Questa valle con esposizione nord è percorsa da un torrente a regime irregolare, visti quindi il versante e la presenza di acqua ci troviamo di fronte ad una zona umida che il toponimo dal dialetto haì da saina cioè luogo pieno di giunchi ci preannuncia.

Evidente quindi che le essenze arboree siano quelle tipiche delle zone in ombra e umide e vanno dal frassino maggiore al carpino bianco al faggio, castagno sambuco senza contare nel sottobosco verso il fondo valle delle splendide fioriture di aglio orsino in primavera che lasciano il posto sul far dell’autunno a macchie di ciclamini che ci accompagnano col loro inconfondibile profumo.

E a proposito di alberi questa valletta è un luogo particolare in quanto presenta il frassino-carpineto più vasto della Val Trompia. I sentieri che percorrono la valle, uno alla destra orografica ( che stiamo percorrendo chiamato sentiero delle sorgenti e dei lupi) e una alla sinistra chiamato sentiero del mulino in quanto permetteva agli abitanti della frazione di scendere con le loro granaglie in località mulino di sotto dove si trovava appunto uno dei due mulini presenti in Gombio, sono stati fino agli inizi degli anni 70 uno dei collegamenti principali tra la località Gremone e la Val Trompia, la valle del ferro.

Immaginatevi ora di guardarvi attorno e al posto di tutti questi alberi vedere dei brulli pendii, ecco, questo è il paesaggio che avreste visto se vi foste trovati qui in un preciso momento storico: l’arrivo di Napoleone a capo delle truppe francesi. Erano momenti di guerra, quindi le famose fabbriche di armi della valle dovevano produrre a pieno regime, e questo a ricaduta portava ad una grande richiesta di materia prima ma anche di carbone per i forni con inevitabili conseguenze anche sull’ambiente.

Da ciò che abbiamo detto possiamo affermare che questo è stato per secoli un bosco ceduo, cioè di alberi cresciuti dai polloni dei ceppi degli alberi abbattuti, ma che ora con la dismissione sta diventando un bosco misto: polloni e semi e col passare del tempo muterà in bosco di alto fusto.

A cura di Alessandro Lombardi

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MarmenTeam in Va Saino

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Storie e tradizioni sulle tracce dell’ultimo lupo. Esplorazione guidata alla scoperta dei paesaggi e delle storie della Val Saino Polaveno