Bonvicino Alessandro
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Rovato, 1498 circa - Brescia, 22 dicembre 1554 - Pittore detto il Moretto.

Per alcuni il Moretto sarebbe nato a Brescia, per altri ad Ardesio, paese d’origine della sua famiglia, ma a dimostrare la sua origine rovatese c’è un libro del Cozzando, stampato nel 1696, e la testimonianza dello storico Cocchetti che scrisse di aver rinvenuto nell'archivio comunale di Rovato memorie del '400 che facevano riferimento agli antenati del pittore. Il Cozzando ritiene possa essere nato nel palazzo Rovati ora adibito a biblioteca comunale e prima ad edificio scolastico che, ai tempi, pare appartenesse alla famiglia Bonvicini. Una lapide commemorativa ne individua invece il luogo di nascita in un edificio adiacente al palazzo municipale. Verso l’anno 1550 s’ammogliò ed ebbe un figlio, Pietro, che entrò nella Compagnia di Gesù, e due figlie. Pittore di talento, dimostrò subito le sue doti artistiche tanto che, secondo alcuni storici locali, sarebbe da far risalire già al 1514 l'esecuzione degli affreschi scomparsi in Santa Croce (BS) e al 1515 quella delle ante nel Duomo Vecchio di Brescia. Accolta l'eredità artistica di Vincenzo Foppa (Bagnolo Mella, ?-1515 circa), il Moretto subì inizialmente profonde influenze anche dalla pittura del Giorgione (Giorgio Barbarella o Zorzi da Castelfranco - Castelfranco Veneto, 1478 circa - Venezia, 1510). Con il Romanino (Girolamo Romani - Brescia, 1484 circa - 1566 circa), altro grande artista del Cinquecento bresciano, decorò, agli inizi degli anni venti del 1500, la Cappella del Sacramento in San Giovanni. Essenziale e realistico appare il lavoro svolto tra 1525 e il 1530 nell'Assunta del Duomo di Brescia, nella pala di Sant'Eufemia e nella Cena in Emmaus, ora alla pinacoteca Tosio-Martinengo. Successivamente, fra il 1530 e il 1540, l'artista raggiunse la piena maturità espressiva, visibile in molte delle opere più importanti, fra cui la Santa Margherita in San Francesco, la Santa Giustina di Vienna, La Strage degli Innocenti nel San Giovanni di Brescia e l'Incoronazione della Vergine in San Nazaro. L'opera del Moretto influenzò l'arte di altri pittori: fra gli altri, lo stesso Romanino, Calisto Piazza (Lodi, 1500-1561) e Giovanni Battista Moroni (Albino, 1522-1578/9). Definito il Raffaello di Brescia sue opere sono nei più importanti musei del mondo tra i quali vogliamo ricordare:
König Museum di Berlino
Gemälde Galerie di Monaco
Louvre di Parigi
Galleria dell'Ermitage di San Pietroburgo
National Gallery di Londra
Vaticano in Roma
Galleria Nazionale di Venezia
Galleria Ambrosiana di Milano
Brera a Milano
Le sue opere più vicine a Rovato sono:
“Il Redentore in gloria e i SS. Pietro e Paolo" a Rodengo (BS)
"La Vergine, S.Michele e S.Pietro apostolo" a Coniolo, presso Orzinuovi (BS)
E’ sepolto nella chiesa di San Clemente a Brescia. Fino al 1472 nella chiesa dell’Annunciata vi era una tomba della famiglia Bonvicini. Una sua effige è riprodotta in un medaglione posto sul lato sinistro, in alto, del portale centrale di piazza Cavour. La via a lui intitolata nel comune di Rovato un tempo era la “contrada Parroco”. A lui hanno intitolato una via anche i comuni di Desenzano del Garda e di Legnano. Alessandro Bonvicino possedeva una casa in Brescia, presso San Clemente, probabilmente avuta in dote dalla moglie Maria Passirani, per lungo tempo concessa in affitto alla famiglia Gigli di Rovato.

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Piva Gian Luigi