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Casalborgone, la setta americana all’assalto del castello medievale. Con promesse di felicità

Ristrutturazioni radicali per un resort di lusso. La soprintendenza: "Il nostro parere è vincolante, ma nessuno ci ha avvisati"
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In paese non hanno chiaro cosa accadrà al loro maniero, dicono solo che "lo hanno preso gli americani" e diventerà un resort di lusso. Ma è solo una parte della verità rispetto al destino del castello di Casalborgone, a tre quarti d'ora da Torino, che è stato acquisito nei mesi scorsi da un gruppo di stranieri legati a Access Consciousness, un'associazione fondata da un ex affiliato di Scientology, Gary Douglas, che si propone di fare del casale un luogo di ritrovo internazionale. Ispirato ovviamente ai principi dell'organizzazione: "Cambiare tutto quello che non riesci a cambiare, e creare qualsiasi cosa desideri", attraverso corsi e incontri lautamente pagati con i cosiddetti "facilitatori". Così si può diventare persino più ricchi di quanto già non si sia, e soprattutto felici: basta provvedere con il "tostapane dell'invecchiamento" magari dopo aver seguito un corso, già in programma a metà mese nel castello, che insegna a "parlare con le entità", per ora non meglio definite.

In realtà il progetto che i nuovi proprietari hanno per Casalborgone è ancora nebuloso, in bilico tra la diffidenza rispetto agli scopi di Access Consciousness e la speranza che un resort porti lavoro nel paese.

Casalborgone, festa nel castello-resort della setta della felicità

Il castello era passato negli anni Ottanta dalla proprietà dei conti Broglia a quelle dei Conrieri, industriali dell'olio che anni fa l'avevano messa in vendita. Una situazione di abbandono in cui l'edificio sorto nel XII secolo è rimasto fino a qualche mese fa, quando sul borgo medievale si è posata l'attenzione del gruppo di investitori. Si tratta di due statunitensi, un britannico, due austriaci, tre australiani e due toscani che hanno rilevato con un capitale sociale di 93 mila euro la società Immobiliare Castello di Casalborgone, una srl che prima si occupava di gestire il maniero "esclusa ogni attività di carattere commerciale e imprenditoriale" e che invece a luglio con i nuovi soci ha trasformato la sua vocazione in "organizzazione di feste e cerimonie" e, più nel dettaglio, "convegni, conferenze, seminari, corsi di formazione, attività di formazione aziendale", ma anche "gestione di ristoranti, alberghi, residence, boutique hotel e fornitura dei relativi servizi, come la ristorazione e la somministrazione di alimenti e bevande".

Il 18 settembre hanno già organizzato un tour di visite: pullmino da Milano e pranzo a 800 euro a coperto per finanziare il restauro della biblioteca del castello. Sul sito projectpossibilities.com - in cui si presenta anche un'esperienza analoga creata in Costa Rica - si vendono già soggiorni a Casalborgone a 300 dollari a notte per "vivere come 1000 anni fa", "stare in un posto unico al mondo" in cui "celebrare la vita" e "contribuire a creare un futuro mai visto prima su questo pianeta", per citare le attrazioni per i potenziali visitatori.

In realtà il cantiere è appena iniziato. A metà dicembre sono partiti i lavori di ristrutturazione e adesso l'edificio è impacchettato da una cornice di impalcature, è stata alzata una gru per rifare il tetto ed è stata realizzata anche una strada nuova che solca la collina per agevolare i mezzi di cantiere senza attraversare il borgo antico. Peccato che finora nessuno abbia chiesto autorizzazioni né informato la Soprintendenza di beni architettonici e paesaggistici. "Il castello di per sé non è protetto da un vincolo di tutela - precisa la soprintendente di Torino, Maria Luisa Papotti - tuttavia intendiamo inserirlo perché l'edificio lo merita e andremo presto a fare un sopralluogo". In alcune parti il castello è stato modificato radicalmente nel tempo, ma ci sono ancora preziosi elementi artistici "che vogliamo proteggere da abusi - precisa la soprintendente - Tuttavia ci stupisce che nessuno ci abbia contattato finora poiché esiste comunque un vincolo paesaggistico e per restaurare la facciata e rifare il tetto occorre il nostro parere vincolante, oltre al permesso del Comune".

Una preoccupazione che non sfiora il sindaco di Casalborgone, Francesco Cavallero: "È già importante che ci sia qualcuno disposto a farsi carico di un edificio storico - spiega - e sono convinto che i nuovi proprietari faranno le cose con cura e con rispetto. Pare che addirittura non vogliano mettere la luce ma illuminare le stanze con lampade a olio, per far rivivere agli ospiti l'atmosfera che c'era secoli fa".