La villa di Breda di Piave e la memoria restituita - itTreviso

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EDIFICI STORICI

La villa di Breda di Piave e la memoria restituita

Villa Breda Facciata

Da poco più di due secoli Breda di Piave accoglie una splendida villa veneta: è villa dal Vesco e finalmente si sta aprendo alla sua comunità.

ampio salone di villa antica riccamente affrescato e con ampie finestre
Il salone del piano nobile di Villa dal Vesco durante una visita guidata

La nuova proprietà

Da poco più di un anno, villa dal Vesco ha cambiato proprietà. Il nuovo proprietario è una società immobiliare che ha promesso di rendere la villa viva e fruibile al pubblico. Dallo scorso settembre infatti la villa è aperta ai curiosi, passanti e cittadini, che intendono visitarla. Sembra inoltre che abbiano già depositato in Soprintendenza a Venezia un piano di restauro dell’architettura, in particolare della barchessa, per consentire la realizzazione di eventi e conferenze. Noi la visitiamo in una fredda e grigia mattinata che però non ha scoraggiato la popolazione della zona. Nelle due mattinate di apertura, 25 e 26 gennaio dalle 10 alle 12, molte sono state le persone ad affollarne le sale. Il pubblico ha potuto godere di brevi visite guidate, totalmente gratuite, organizzate secondo dei turni: così è stato possibile apprezzare il magnifico apparato decorativo. «La villa è visitabile gratuitamente tutti i giorni dalle 9 alle 18» spiega il proprietario, Francesco Catrini, in quanto ad della società «e anche il sabato dalle 9 alle 13. Io sono sempre qui».

Un vanto per Breda

La villa è stata edificata attorno al 1790 dall’architetto Giovanni Mazzi sul gusto delle ville venete che riempiono di bellezza le nostre campagne. Il corpo centrale, decorato da statue, frontone classico e lesene ioniche, reca al centro lo stemma della famiglia committente, gli Spineda. La famiglia Spineda de Cattaneis era feudataria dell’area di Spinea, nel veneziano, ma furono in seguito castellani di Breda (questo il ramo de Cattaneis). Possedevano un palazzo nel centro storico di Treviso (l’attuale sede della fondazione Cassamarca) e un’altra villa di campagna, più ampia, a Venegazzù (sempre a firma di Giovanni Mazzi). Fu luogo di arte e di poesia, infatti vi soggiornò addirittura il poeta Ugo Foscolo. Proprio per la sua storia e la sua bellezza, data dal perfetto accordo tra architettura e pittura, la villa costituisce una pietra preziosa per il Comune di Breda e per la sua comunità, che ci si augura possa poterne godere sempre più spesso. In primavera si colloca il prossimo appuntamento in occasione della presentazione del libro sulla villa scritto da Alfonso Beninatto.

Affreschi e ballatoio di ampio salone villa veneta
Affresco del salone al piano nobile con una finestra aperta su un paesaggio inventato

La meraviglia degli affreschi

Ciò che colpisce della villa è il suo ricco apparato pittorico. È il più importante e ampio ciclo di affreschi di Bernardino Bison, all’epoca trentenne. La scelta decorativa si pone in continuità con il gusto dell’epoca, tipico delle ville venete. Rappresentazioni mitologiche e naturali ci accolgono al piano terra, insieme a motivi decorativi fitoformi, che inquadrano le scene alle pareti. Ogni stanza attorno al salone centrale ha una sua propria decorazione. L’ampio scalone ci porta al piano nobile, mostrando un altro degli elementi tipico degli affreschi delle ville venete: la falsa architettura di lesene, colonne, finestre e cornici dipinte. Particolarmente bella la finestra che sfonda la parete e si apre su un fittizio, ma splendido paesaggio. Il grande salone al piano nobile, con ricco ballatoio tutto attorno, ci colpisce per la ricchezza delle pitture e per la predominanza dei colori caldi dorati. Nella volta sono rappresentate le nozze di Eracle e Deianira, che simboleggiano l’unione del divino e l’umano.

La villa di Breda di Piave e la memoria restituita ultima modifica: 2020-01-31T11:46:25+01:00 da Giorgia Favero

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