Può una colata di cemento essere arte? La storia del Cretto di Burri, simbolo di dolore e rinascita

Claudia Giammatteo, 29 Set 2023
può una colata di cemento essere arte? la storia del cretto di burri, simbolo di dolore e rinascita

L’arte contemporanea è spesso affascinante e allo stesso tempo complessa, capace di suscitare emozioni profonde e di spingere gli spettatori a riflettere: uno dei capolavori più significativi e controversi dell’arte contemporanea italiana è il “Cretto di Burri,” un monumentale lavoro dell’artista di fama internazionale Alberto Burri, situato nella suggestiva campagna siciliana, del quale probabilmente hai già sentito parlare.

La storia del Cretto di Burri, rievocazione di un paese distrutto dal terremoto

Il Cretto di Burri, conosciuto anche come “Grande Cretto,” è una scultura a cielo aperto realizzata tra il 1984 e il 1989 come omaggio alle vittime del terremoto del Belice, un disastroso sisma che colpì la Sicilia occidentale nel 1968 e che causò la distruzione di molte città e villaggi nella regione, lasciando dietro di sé una devastazione inimmaginabile.

La Valle del Belice è stata costruita su un  nuovo territorio, mentre i suoi ruderi, in particolare quelli della città di Gibellina, sono stati oggetto di un intervento di riqualificazione di land art attraverso quest’opera di Burri che ha trasformato questa ferita profonda nella storia della Sicilia in una testimonianza duratura di dolore e rinascita. Il Cretto, infatti, un monumento impressionante che si estende sulla collina e una superficie di circa 80.000 metri quadrati, (il che la rende una delle opere d’arte contemporanea più grandi al mondo) ricopre perfettamente l’area dove un tempo sorgeva il centro storico di Gibellina, una delle città distrutte dal terremoto.

Lì dove una volta vi erano le strade del paese e poi le macerie, sorge quest’opera memoriale che si compone di ventidue cubi di cemento bianco che rievocano la struttura delle abitazioni sottostanti, un vero e proprio labirinto che può essere percorso camminando tra gli spazi che separano i blocchi e ricordano le antiche strade del paese. Ogni fenditura è larga dai due ai tre metri, mentre i blocchi sono alti circa un metro e sessanta.

Al proprio interno racchiude e custodisce, in termini fisici e metaforici, la traccia del passato e della vita della comunità sconvolta dal sisma. 

Come visitare il Cretto di Burri? Tutte le informazioni utili

Gibellina Nuova, la città costruita per ospitare gli sfollati dopo il terremoto, è la città più vicina al Cretto di Burri e rappresenta un punto di riferimento utile per chi desidera visitare questa straordinaria opera d’arte contemporanea.

Visitare il Cretto di Burri è un’esperienza unica per chiunque sia interessato all’arte contemporanea, alla storia e alla cultura siciliana. Generalmente, è aperto al pubblico durante le ore diurne ed è gratuito da visitare. Tuttavia, ti consigliamo di verificare gli orari di apertura prima di partire, poiché potrebbero variare a seconda della stagione e di eventuali eventi speciali.

Ricorda di portare con te una fotocamera per catturare l’arte e la bellezza del Cretto, ma anche di rispettare l’atmosfera tranquilla e riflessiva dell’opera che contribuisce a creare un luogo ideale per meditare e contemplare il passato e rendere omaggio alle vittime di una terribile catastrofe naturale che ha cambiato le sorti di questo territorio.



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