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--> TUNISIA ‒ Prosegue il processo di transizione verso la prima Costituzione del dopo-Ben Ali
--> BOLIVIA – Con l’attuazione in via legislativa delle norme costituzionali in materia di decentramento territoriale, la Bolivia avvia il processo autonomico della propria storia
Come la Corte europea dei diritti dell’uomo ha avuto modo di chiarire a partire dalla decisione Ruiz Mateos, anche i procedimenti dinanzi ai tribunali costituzionali rimangono soggetti al rispetto del diritto a un equo processo. Alla luce... more
Come la Corte europea dei diritti dell’uomo ha avuto modo di chiarire a partire dalla decisione Ruiz Mateos, anche i procedimenti dinanzi ai tribunali costituzionali rimangono soggetti al rispetto del diritto a un equo processo. Alla luce di questa interpretazione estensiva dell’art. 6, par. 1 della Convenzione, il saggio si propone di verificare l’impatto della giurisprudenza in materia di equo processo in relazione all’evoluzione dei sistemi di giustizia costituzionale degli stati contraenti.
--> SPAGNA ‒ Per la prima volta nella storia della democrazia spagnola, il Governo dichiara lo “stato  di allarme” esercitando i poteri costituzionali previsti dall’art. 116 della Costituzione
Il volume indaga le interdipendenze tra le forme di governo degli Stati membri e le dinamiche istituzionali dell'Unione europea. L'obiettivo è mostrare in che misura gli equilibri di ciascuno Stato siano influenzati dai... more
Il volume indaga le interdipendenze tra le forme di governo degli Stati membri e le dinamiche istituzionali dell'Unione europea. L'obiettivo è mostrare in che misura gli equilibri di ciascuno Stato siano influenzati dai processi decisionali che si svolgono nell'Unione. E, reciprocamente, quanto l'indirizzo politico europeo tragga il suo alimento, e, spesso, la sua direzione dalle dinamiche istituzionali che hanno luogo negli Stati membri. Scritti da studiosi di diritto costituzionale italiano, comparato ed europeo, i saggi che lo compongono esaminano l'evoluzione delle forme di governo degli Stati membri in rapporto agli sviluppi del processo di integrazione europea. Una specifica attenzione è rivolta al controllo del Parlamento europeo e dei Parlamenti nazionali sulle diverse componenti dell'«esecutivo frammentato» dell'Unione (Consiglio europeo, Consiglio, Commissione, Banca centrale europea, agenzie). Il volume si sofferma altresì sull'esperienza italiana, e precisamente sui riflessi dell'Unione europea rispetto all'evoluzione della forma di governo: sul rapporto tra Parlamento e Governo, ma anche sul Presidente della Repubblica e sulle stesse forme di governo regionali. RENATO IBRIDO è ricercatore di Diritto pubblico comparato nel Dipartimento di Scienze giuridiche dell'Università di Firenze. Ha recentemente pubblicato «L'unione bancaria europea. Profili costituzionali» (Giappichelli, 2017). NICOLA LUPO è professore ordinario di Diritto delle Assemblee elettive nella LUISS Guido Carli e titolare di una cattedra Jean Monnet sulla democrazia rappresentativa in Europa. È coautore con Luigi Gianniti del «Corso di diritto parlamentare» (Il Mulino, 2018 3). Dinamiche della forma di governo tra Unione europea e Stati membri a cura di Renato Ibrido
--> SVIZZERA ‒ Approvata con referendum una revisione costituzionale in materia di immigrazione
The report explores the impact of the recent migration flows on the asylum and international protection regimes in Italy during the years 2011-2017 and also seeks to identify some best  practices a ...
-> MADAGASCAR ‒ Definito un nuovo “calendario” per la transizione costituzionale alla IV Repubblica
Nella tradizione dogmatica italiana, l’espressione “forma di governo” indica il complesso di regole relative alla allocazione dei poteri fra i diversi rami dell’apparato organizzativo statale e, più in generale, i rapporti fra tali... more
Nella tradizione dogmatica italiana, l’espressione “forma di governo” indica il complesso di regole relative alla allocazione dei poteri fra i diversi rami dell’apparato organizzativo statale e, più in generale, i rapporti fra tali organi. In che misura tale categoria appare idonea ad essere applicata al contesto dell’Unione europea? È possibile includere l’Unione europea fra le “forme” di governo parlamentari? Oppure la U.E. sta diventando più simile allo schema di un “separation of power system” sul modello della “democrazia composita” statunitense? Alla luce del dibattito sul “problema dei concetti” nel diritto costituzionale europeo, il contributo si propone di invertire la prospettiva di analisi che fa da sfondo a queste domande. Secondo la tesi che si intende sostenere, non necessariamente è l’assetto istituzionale della U.E. a dover essere ripensato sulla base delle “vecchie” categorie costituzionalistiche di origine statuale, ma semmai è l’apparato concettuale degli stati membri ad incontrare nel processo di integrazione uno straordinario e decisivo fattore di attualizzazione.
Ai sensi del Codice di buona condotta in materia elettorale adottato dalla Commissione di Venezia, le norme di diritto elettorale-ad eccezione delle disposizioni tecniche e di dettaglio-devono avere almeno rango legislativo. Alla luce di... more
Ai sensi del Codice di buona condotta in materia elettorale adottato dalla Commissione di Venezia, le norme di diritto elettorale-ad eccezione delle disposizioni tecniche e di dettaglio-devono avere almeno rango legislativo. Alla luce di tale raccomandazione, il saggio si propone di esaminare il tema delle riserve di legge in materia elettorale nell'ambito degli ordinamenti nazionali associati al Consiglio d'Europa. In particolare, il saggio analizza il rapporto fra leggi e regolamenti nonché il ruolo svolto da atti del governo con forza di legge in materia elettorale. Infine, il saggio si sofferma su alcune potenziali prospettive di sviluppo in Italia del micro-sistema delle fonti del diritto elettorale alla luce della esperienza degli ordinamenti che hanno adottato il modello della legge organica.
Research Interests:
According to the European Treaties, the Member States shall coordinate their economic policies within the Union, in the context of the broad guidelines approved by the ECOFIN and acting in light of the principles of the EU “economic... more
According to the European Treaties, the Member States shall coordinate
their economic policies within the Union, in the context of the broad guidelines approved by the ECOFIN and acting in light of the principles of the EU “economic constitution”. After the Fiscal Compact, this supranational and prescriptive economic constitution includes also the “balanced budget rule”, the principle according to which the budgetary position of the Member States shall be balanced or in surplus.
Against this background, the essay aims to analyse the constitutional implications of the transformation of the economic governance and fiscal rules in terms of sources of law, form of government and evolution of the domestic economic constitution.
The work explores, inter alia, the experience of the first 6 years of application of the new article 81, par. 2 Const., as modified by the Constitutional Law no. 1/2012. The constitutional provision requires a parliamentary authorization – approved by an absolute majority of the Members of the two Houses – to deviate, in exceptional circumstances, from the debt target.
Una special issue della Rassegna di diritto pubblico europeo dedicato all'analisi delle evoluzioni delle funzioni del Parlamento, con specifico riferimento al Parlamento italiano. Studiosi di diritto costituzionale e parlamentare... more
Una special issue della Rassegna di diritto pubblico europeo dedicato all'analisi delle evoluzioni delle funzioni del Parlamento, con specifico riferimento al Parlamento italiano. Studiosi di diritto costituzionale e parlamentare appartenenti a varie scuole, generazioni e provenienze geografiche sono stati invitati a riflettere ciascuno su una delle funzioni del Parlamento italiano, anche considerando gli interlocutori con cui il Parlamento tende ad avere a che fare, allorquando esercita la funzione in questione
L’analisi si è sviluppata anzitutto, nella prima parte della special issue, intorno alle funzioni per così dire più tradizionali: vale a dire, la funzione legislativa (anche in relazione al rapporto tra maggioranza e opposizione); la funzione di controllo sul Governo (e sulle pubbliche amministrazioni); la funzione di indirizzo politico (nell’esercizio della quale gioca un ruolo cruciale il trascorrere del tempo, con l’esigenza di attuare e aggiornare il programma di governo); e la funzione fiduciaria (con i procedimenti parlamentari che, in vario modo, chiamano in questione la permanenza del rapporto con il Governo).
Per poi passare ad esaminare, nella seconda parte, le funzioni che presentano una più spiccata e multiforme dimensione relazionale: ossia, la funzione di coordinamento, che chiama in causa anzitutto il rapporto con le Regioni e con l’Unione Europea; la funzione finanziaria, nella quale il Parlamento italiano si muove istituzionalmente nell’ambito del semestre europeo, come disciplinato dal patto di stabilità e crescita; e infine la funzione diplomatica, di più recente e discussa enucleazione, che evidentemente involge il rapporto con gli altri Parlamenti, gli Stati esteri e le organizzazioni internazionali.
Nella parte finale della special issue ci si è concentrati su quelle che sono forse le funzioni al tempo stesso più difficili da definire con precisione, ma altresì suscettibili di letture più innovative e originali. A partire da quella funzione rappresentativa, della cui autonomia si è già dubitato, ma che consente di porre in primo piano il cruciale rapporto del Parlamento con i partiti politici, soprattutto attraverso quelle leggi elettorali che, nell’arco temporale qui preso in considerazione, sono state oggetto di frequenti e rilevanti mutamenti, anche per effetto della giurisprudenza della Corte costituzionale. Il rapporto con la Corte costituzionale, assieme a quello con il Presidente della Repubblica, è considerato anche nel momento in cui si è analizzata la funzione di garanzia costituzionale, che pure si è attribuita al Parlamento italiano. Infine, riprendendo una terminologia risalente a Walter Bagehot, si è dedicata una specifica attenzione alla funzione pedagogica-espressiva: così consentendo di analizzare le modalità con cui il Parlamento affronti i difficili, e come si è sottolineato esistenziali, nodi relativi al rapporto con i mass media e con i social media.
The workshop will offer a comparison of three legal systems (Israel, Italy and Poland) from the specific point of observation of the judicial review of the legislative process. National reports will be offered by "local" scholars, so to... more
The workshop will offer a comparison of three legal systems (Israel, Italy and Poland) from the specific point of observation of the judicial review of the legislative process. National reports will be offered by "local" scholars, so to be able to go in depth in each of the countries considered. Discussants will be two counselors from each of the Houses of the Italian Parliament and a scholar specialised in comparative constitutional law.
Research Interests:
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SOMMARIO: 1. Premessa. -2. Continuità e discontinuità nel diritto parlamentare. -3. Le due possibili letture della clausola transitoria. -4. Quando approvare il nuovo Regolamento? Il problema della legittimità di un intervento del Senato... more
SOMMARIO: 1. Premessa. -2. Continuità e discontinuità nel diritto parlamentare. -3. Le due possibili letture della clausola transitoria. -4. Quando approvare il nuovo Regolamento? Il problema della legittimità di un intervento del Senato nel corso della XVII legislatura. -5. I rimedi alla eventuale mancata approvazione del Regolamento del Senato: la " nuclear option " all'italiana.
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Come la Corte europea dei diritti dell’uomo ha avuto modo di chiarire a partire dalla decisione Ruiz Mateos, anche i procedimenti dinanzi ai tribunali costituzionali rimangono soggetti al rispetto del diritto a un equo processo. Alla luce... more
Come la Corte europea dei diritti dell’uomo ha avuto modo di chiarire a partire dalla decisione Ruiz Mateos, anche i procedimenti dinanzi ai tribunali costituzionali rimangono soggetti al rispetto del diritto a un equo processo. Alla luce di questa interpretazione estensiva dell’art. 6, par. 1 della Convenzione, il saggio si propone di verificare l’impatto della giurisprudenza in materia di equo processo in relazione all’evoluzione dei sistemi di giustizia costituzionale degli stati contraenti.
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The essay aims at analysing the instruments of democratic and parliamentary oversight on the European Banking Union. It argues that the role of the European Parliaments and National Parliaments, as envisaged in Regulation (EU) No.... more
The essay aims at analysing the instruments of democratic and parliamentary oversight on the European Banking Union. It argues that the role of the European Parliaments and National Parliaments, as envisaged in Regulation (EU) No. 1024/2013 of the Council, in Regulation (EU) No. 806/2014 of the European Parliament and of the Council and in the interinstitutional agreements between the European Parliament, on the one side, and, on the other, the European Central Bank or the Single Resolution Board (published respectively on 30th November 2013 and 24th December 2015), could be fruitfully analysed using the concept of the “Euro-national parliamentary system”. It is developing traditional and innovative parliamentary instruments, at national as well at European level (especially the so called “banking dialogue”), that these new powers can be made accountable and that the new bodies of the “fragmented” Executive in the EU, set up within the Banking Union, will not increase the width of the “democratic disconnect”.
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L’integrazione del dato sociale nell’ambito della giurisprudenza in materia di orientamento sessuale — sia pure non senza alcune importanti contraddizioni e zone d’ombra — costituisce un punto di snodo decisivo nella comprensione dei... more
L’integrazione del dato sociale nell’ambito della giurisprudenza in materia di orientamento sessuale —
sia pure non senza alcune importanti contraddizioni e zone d’ombra — costituisce un punto di snodo
decisivo nella comprensione dei processi di trasformazione delle strategie interpretative delle corti costituzionali.
Alla luce di questa premessa, il saggio si propone di mettere in evidenza l’esistenza di una
doppia anima — “sovversiva” e “conservatrice” — dell’argomento sociologico.
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Quali tecniche utilizzano gli organi politici nell’interpretazione del Regolamento e del precedente parlamentare? L’irriducibilità dello scarto fra la figura del Presidente di Assemblea e quella del giudice costituisce una specificità... more
Quali tecniche utilizzano gli organi politici nell’interpretazione del Regolamento e del precedente parlamentare? L’irriducibilità dello scarto fra la figura del Presidente di Assemblea e quella del giudice costituisce una specificità dell’esperienza italiana oppure si tratta di una caratteristica strutturale del diritto parlamentare?
Alla luce di una articolata analisi della “giurisprudenza parlamentare”, e collocando il paradigma italiano in un ampio contesto comparativo, l’Autore si propone di evidenziare come la giuridicità del diritto parlamentare non corrisponda ad una grandezza certa. La sua acquisizione è piuttosto un compito, il quale impegna a valorizzare quelle risorse discorsivo-processuali essenziali alla realizzazione di una autentica “ermeneutica dell’esperienza”. Ne emerge una disamina dei possibili percorsi attraverso i quali ricondurre le dismissioni di razionalità giuridica proprie dell’interpretazione del diritto parlamentare entro trame discorsive guidate dai principi del contraddittorio, della parità delle armi e della pubblicità.
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Nella tradizione dogmatica italiana, l’espressione “forma di governo” indica il complesso di regole relative alla allocazione dei poteri fra i diversi rami dell’apparato organizzativo statale e, più in generale, i rapporti fra tali... more
Nella tradizione dogmatica italiana, l’espressione “forma di governo” indica il complesso di regole relative alla allocazione dei poteri fra i diversi rami dell’apparato organizzativo statale e, più in generale, i rapporti fra tali organi. In che misura tale categoria appare idonea ad essere applicata al contesto dell’Unione europea? È possibile includere l’Unione europea fra le “forme” di governo parlamentari? Oppure la U.E. sta diventando più simile allo schema di un “separation of power system” sul modello della “democrazia composita” statunitense?
Alla luce del dibattito sul “problema dei concetti” nel diritto costituzionale europeo, il contributo si propone di invertire la prospettiva di analisi che fa da sfondo a queste domande. Secondo la tesi che si intende sostenere, non necessariamente è l’assetto istituzionale della U.E. a dover essere ripensato sulla base delle “vecchie” categorie costituzionalistiche di origine statuale, ma semmai è l’apparato concettuale degli stati membri ad incontrare nel processo di integrazione uno straordinario e decisivo fattore di attualizzazione.
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È l'"ambiente internazionale" ad incidere sulle foundations, transformations e interpretations delle parti organizzative delle Costituzioni? Oppure sono gli equilibri e i principi tipici della forma di governo parlamentare a determinare e... more
È l'"ambiente internazionale" ad incidere sulle foundations, transformations e interpretations delle parti organizzative delle Costituzioni? Oppure sono gli equilibri e i principi tipici della forma di governo parlamentare a determinare e delimitare il modus operandi ed il campo di gioco dello stato nell'arena internazionale? Fino a quale limite estremo le risorse di duttilità dell'interpretazione costituzionale appaiono in grado di riassorbire e ottimizzare le "ragioni di stato" e le esigenze di efficienza con-naturate all'esercizio del potere diplomatico-militare? Alla luce di tali domande di ricerca, il volume si propone di ripercorrere, in una prospettiva comparativa, l'evoluzione delle relazioni fra i due volti del canone di equilibrio: quello interno, coincidente con l'idea dell'equilibrio fra poteri, risalente alla dottrina della costituzione mista e principio cardine del costituzionalismo; e quello esterno, il quale vede nel metodo dell'equilibrio di potenza il tradizionale strumento di gestione delle relazioni internazionali. Da qui, inoltre, una analisi delle interazioni fra il livello "macro" rappresentato dalla forma di governo e quello "micro" costituito dal (sub-)sistema delle competenze diplomatico-militari nell'ambito degli ordinamenti parlamentari dell'UE, anche tenendo conto degli sviluppi intrapresi dal processo di integrazione in ambito PESC-PSDC.
Il volume indaga le interdipendenze tra le forme di governo degli Stati membri e le dinamiche istituzionali dell'Unione europea. L'obiettivo è mostrare in che misura gli equilibri di ciascuno Stato siano influenzati dai processi... more
Il volume indaga le interdipendenze tra le forme di governo degli Stati membri e le dinamiche istituzionali dell'Unione europea. L'obiettivo è mostrare in che misura gli equilibri di ciascuno Stato siano influenzati dai processi decisionali che si svolgono nell'Unione. E, reciprocamente, quanto l'indirizzo politico europeo tragga il suo alimento, e, spesso, la sua direzione dalle dinamiche istituzionali che hanno luogo negli Stati membri. Scritti da studiosi di diritto costituzionale italiano, comparato ed europeo, i saggi che lo compongono esaminano l'evoluzione delle forme di governo degli Stati membri in rapporto agli sviluppi del processo di integrazione europea. Una specifica attenzione è rivolta al controllo del Parlamento europeo e dei Parlamenti nazionali sulle diverse componenti dell'«esecutivo frammentato» dell'Unione (Consiglio europeo, Consiglio, Commissione, Banca centrale europea, agenzie). Il volume si sofferma altresì sull'esperienza italiana, e precisamente sui riflessi dell'Unione europea rispetto all'evoluzione della forma di governo: sul rapporto tra Parlamento e Governo, ma anche sul Presidente della Repubblica e sulle stesse forme di governo regionali. RENATO IBRIDO è ricercatore di Diritto pubblico comparato nel Dipartimento di Scienze giuridiche dell'Università di Firenze. Ha recentemente pubblicato «L'unione bancaria europea. Profili costituzionali» (Giappichelli, 2017). NICOLA LUPO è professore ordinario di Diritto delle Assemblee elettive nella LUISS Guido Carli e titolare di una cattedra Jean Monnet sulla democrazia rappresentativa in Europa. È coautore con Luigi Gianniti del «Corso di diritto parlamentare» (Il Mulino, 2018 3). Dinamiche della forma di governo tra Unione europea e Stati membri a cura di Renato Ibrido
Nel quadro delle misure di risposta alla crisi finanziaria e dei debiti sovrani, l’Eurozona ha avviato un complesso processo di condivisione delle competenze in materia di vigilanza e gestione delle crisi bancarie. Le riforme in atto... more
Nel quadro delle misure di risposta alla crisi finanziaria e dei debiti sovrani, l’Eurozona ha avviato un complesso processo di condivisione delle competenze in materia di vigilanza e gestione delle crisi bancarie. Le riforme in atto hanno segnalato la crescente complessità della dialettica fra autonomia degli operatori economici ed eteronomia del controllo politico, evidenziando altresì un mutamento di ruolo delle banche centrali e un inedito equilibrio fra tecnica e politica. Alla luce di una panoramica storico-comparativa sulla evoluzione della libertà di banca, il volume esamina i profili costituzionali connessi all’istituzione dell’Unione bancaria e le sue ricadute sull’ordinamento italiano. Da qui, in particolare, alcuni interrogativi su potenzialità e limiti del controllo parlamentare su autorità sganciate dal circuito democratico-rappresentativo, nonché sulle prospettive dell’integrazione costituzionale in Europa.
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1. Premessa. - 2. Il problema della "neutralità costituzionale" del processo di ammodernamento tecnologico e digitale del Parlamento. - 3. Reingegnerizzazione del processo di decisione parlamentare e "neutralità politica" dell'innovazione... more
1. Premessa. - 2. Il problema della "neutralità costituzionale" del processo di ammodernamento tecnologico e digitale del Parlamento. - 3. Reingegnerizzazione del processo di decisione parlamentare e "neutralità politica" dell'innovazione tecnologica.- 4. I Parlamenti nell'età della rivoluzione tecnologica.- 5. Un ulteriore obiettivo della reingegnerizzazione del processo di decisione parlamentare: riconnettere drafting legislativo e procedure parlamentari
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Il contributo rappresenta la rielaborazione della relazione tenuta al seminario "I poteri normativi del Governo", organizzato dalla Rivista e svoltosi a Firenze il 4 aprile 2019.
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