Tutto scorre, anche noi. Chi sono io se tutto cambia? L’intuzione di Eraclito per vivere in equilibrio

Una serie di brevi lezioni per vivere con filosofia. Tutto scorre – anche noi, la straordinaria immagine del fiume di Eraclito

Mauro Bonazzi / CorriereTv

Panta rei, «tutto scorre». Ci sono frasi che hanno la capacità di condensare in poche parole una verità, piccola o grande, aiutandoci a capire meglio la realtà che ci circonda, e magari noi stessi. Così è sicuramente per questa frase di Eraclito, che poi non è neppure di Eraclito. È del suo allievo Cratilo, un pensatore quasi sconosciuto, che per Aristotele non era più intelligente di una pianta. Rimane comunque una descrizione efficace della realtà così come appariva agli occhi di Eraclito, e conserva una verità che vale anche oggi, nel nostro mondo liquido, privo di punti di riferimento, dove tutto muta vorticosamente, generando insicurezza e incertezze. Niente di più sbagliato, secondo Eraclito, e basta liberarsi del mito della stabilità per capire perché: perché le cose sono quello che sono proprio perché cambiano. Il fiume è un fiume perché le acque scorrono; diversamente non sarebbe un fiume. Non è male come descrizione della realtà. Che tutto si trasforma e diviene è evidente. L’intuizione, la scoperta di Eraclito, è che il divenire avviene secondo un ordine intrinseco; c’è una stabilità anche nelle trasformazioni; ed è per questo che le cose conservano una loro identità. Il nostro è un mondo complesso, in cui tutto si tiene: le relazioni contano. Nulla esiste di per se stesso, indipendentemente dal resto; tutto è collegato e diventa quello che è a partire dalle relazioni che intrattiene con ciò che gli sta intorno, modificandosi di continuo. Ci sarebbe il buio se non ci fosse la luce? Non c’è il male, se non c’è il bene, né il vecchio senza il bambino. Vale per le cose, e vale soprattutto per noi.

Questo brano è tratto dal volume di Mauro Bonazzi «Dubito ergo sum. Brevi lezioni per vivere con filosofia» (Solferino 2021)

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