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Dante Alighieri è stato un poeta, scrittore e politico italiano. È considerato il padre della lingua italiana; la sua fama è dovuta alla Divina Commedia, universalmente considerata la più grande opera scritta in lingua italiana e uno dei maggiori capolavori della letteratura mondiale. La data di nascita di Dante non è conosciuta con esattezza, anche se solitamente viene indicata attorno al 1265, mentre la sua morte avvenne a Ravenna nella notte tra il 13 e il 14 settembre 1321.

DANTE

Le opere più importanti scritte dal poeta furono: -Il Fiore e Detto d'Amore. -Le Rime. -Vita Nova. -Convivio. -De vulgari eloquentia. -De Monarchia. -Commedia. -Le Epistole e l'Epistola XIII a Cangrande della Scala.In particolare ho deciso di parlare della sua opera più conosciuta ed apprezzata a livello mondiale ovvero la divina commedia.

Le opere più importanti

E' scritta in terzine incatenate di endecasillabi in lingua volgare fiorentina. Viene composta secondo i critici tra il 1304/07 e il 1321, anni del suo esilio in Lunigiana e Romagna, la Commedia è il capolavoro di Dante ed è universalmente ritenuta una delle più grandi opere della letteratura di tutti i tempi, nonché una delle più importanti testimonianze della civiltà medievale, tanto da essere conosciuta e studiata in tutto il mondo. Il poema è diviso in tre parti, chiamate «cantiche» (Inferno, Purgatorio e Paradiso), ognuna delle quali composta da 33 canti ad esclusione dell' inferno . Il poeta narra di un viaggio immaginario, attraverso i tre regni ultraterreni che lo condurrà fino alla visione della Trinità. La sua rappresentazione immaginaria e allegorica dell'oltretomba cristiano è un culmine della visione medievale del mondo sviluppatasi nella Chiesa cattolica.

LA DIVINA COMMEDIA

L'Inferno è la prima delle tre cantiche della Divina Commedia di Dante Alighieri, corrispondente al primo dei Tre Regni dell'Oltretomba dove regna Lucifero, e il primo visitato da Dante nel suo pellegrinaggio ultraterreno, viaggio destinato a portarlo alla Salvezza. Il mondo dei dannati, suddiviso secondo una precisa logica morale derivante dall'Etica Nicomachea di Aristotele, è frutto della somma e della sintesi del sapere a lui contemporaneo. L'inferno dantesco è il luogo della miseria morale in cui versa l'umanità decaduta, privata ormai della Grazia divina capace di illuminare le azioni degli uomini. Le successive cantiche sono il Purgatorio ed il Paradiso.

L'INFERNO

L inferno è, dunque, una profonda cavità a forma di imbuto che si apre sotto Gerusalemme e raggiunge il centro della Terra. È composta da nove cerchi. Dante e Virgilio infatti percorrono il loro cammino girando lungo i gironi che pian piano si spingono a spirale giù in profondità. Man mano che si scende, i cerchi si restringono; infatti minore è il numero dei peccatori puniti nei cerchi, che via via sono più lontani dalla superficie. I cerchi più grandi si trovano più in alto perché più diffuso è il peccato che in essi è punito e maggiore è il numero dei peccatori condannati. Più si scende, più si è lontani da Dio e maggiore è la gravità del peccato punito.

7° cerchio: Nel settimo cerchio si accede dopo aver superato i resti di una frana, provocata dal terremoto che scosse la terra alla morte di Cristo; essa segna un netto distacco dalla parte superiore dell'Inferno: i dannati degli ultimi tre cerchi, infatti, sono colpevoli di aver posto malizia nelle loro cattive azioni. Il custode del cerchio è il Minotauro, che rappresenta la «matta bestialità», ovvero la violenza che rende l'uomo simile a bestie: e infatti a essere dannati qui sono i violenti, divisi in tre gironi:

6°cerchio: Il sesto cerchio è racchiuso entro le alte mura della città di Dite, nella mitologia omonimo di Plutone, e qui sorvegliata da una moltitudine di diavoli e dalle Furie o Erinni (il primo è il nome latino, il secondo il nome greco); esse sono tre: Megera, Aletto e Tisifone, e sono le dee della vendetta, che impersonavano il rimorso per un delitto compiuto che perseguitava il criminale.

5° cerchio: Questo cerchio è l'ultimo nel quale si incontrano peccatori puniti per la loro incontinenza: qui si tratta degli iracondi e degli accidiosi, i primi immersi e i secondi sommersi nella palude Stige; i primi infatti furono in vita immersi nel fango della loro rabbia, e ora si percuotono cercando di liberarsi per l'eternità, mentre i secondi dissiparono la vita nell'immobilità dello spirito, e per questo sono sommersi, privati di aria e parole come in vita si privarono delle opere.

4°cerchio: I peccatori di incontinenza del quarto cerchio sono gli avari e i prodighi, condannati a spingere enormi massi, divisi in due schiere che quando si incontrano si ingiuriano rinfacciandosi la colpa contraria: la grandezza del peso che li opprime simboleggia la quantità dei beni terreni che accumularono o sperperarono, dedicandosi interamente a questo durante la vita.

3°cerchio: nel terzo cerchio, Dante e Virgilio, continuano a incontrare peccatori incontinenti, in particolare i golosi: essi sono immersi nel fango maleodorante, sotto una pioggia incessante di grandine e neve, e straziati da Cerbero, guardiano di tutti gli inferi secondo la mitologia classica ma qui relegato a guardiano del solo terzo cerchio.

2°cerchio:Qui comincia l'Inferno vero e proprio: incontriamo infatti Minosse che giudica i dannati, nel secondo cerchio sono puniti i peccatori incontinenti, e in particolare i lussuriosi: essi sono trascinati per l'aria, sbattuti dalla bufera infernale, evidente contrappasso (per analogia) della passione che li travolse in vita

1°cerchio: si tratta del Limbo: in esso si trovano le persone che, non avendo ricevuto il battesimo ed essendo stati privi della fede, non possono gioire della visione di Dio, ma non sono nemmeno puniti per un qualche peccato; la loro condizione ultraterrena ha molti punti di contatto con la concezione classica dei Campi Elisi.

La struttura del Purgatorio segue la classificazione tomistica dei vizi dell'amore mal diretto, e non fa più riferimento a singole colpe. Esso è suddiviso in sette cornici, nelle quali si espiano i sette peccati capitali: superbia, invidia, ira, accidia, avarizia, gola, lussuria.

Il Purgatorio è la seconda delle tre cantiche della Divina Commedia di Dante Alighieri. Le altre cantiche sono l'Inferno ed il Paradiso. Il Purgatorio dantesco è diviso in Antipurgatorio, Purgatorio e Paradiso terrestre. La struttura del Purgatorio segue la classificazione tomistica dei vizi dell'amore mal diretto, e non fa più riferimento a singole colpe. Esso è suddiviso in sette cornici, nelle quali si espiano i sette peccati capitali: superbia, invidia, ira, accidia, avarizia, gola, lussuria.

PURGATORIO

Paradiso terrestre Anime che hanno compiuto la loro espiazione

VII cornice, fiumi Letè ed Eunoè Lussuriosi e sodomiti Camminano nel fuoco.

VI cornice Golosi Patiscono fame e sete

IV cornice Accidiosi Corrono gridando esempi di sollecitudine e di accidia punita

IV cornice Accidiosi Corrono gridando esempi di sollecitudine e di accidia punita

III cornice Iracondi: Camminano nel fumo.

II cornice Invidiosi: Indossano un cilicio e hanno le palpebre cucite da filo di ferro

I cornice Superbi: Camminano portando pesi.

Valletta dei Principi: Troppo presi dalla gloria mondana, attesero all'ultimo a pentirsi. Sostano nell'Antipurgatorio tanto tempo quanto durò la loro vita.

II ripiano Negligenti: indugiarono a pentirsi delle loro colpe;si pentirono solo in punto di morte; occupati in armi, pensiero o politica, trascurarono fino all'ultimo la propria conversione. Sostano nell'Antipurgatorio tanto tempo quanto durò la loro vita.

I ripiano Scomunicati: morirono in contumacia della Chiesa. Devono sostare nell'Antipurgatorio 30 volte il tempo della scomunica

Antipurgatorio: la spiaggia dove arrivano le anime nel Purgatorio

Empireo: Tutti i beati Candida Rosa

IX Cielo: Primo mobile Cori angelici (Intelligenze motrici: Serafini) Nove cerchi splendenti che girano attorno a un punto.

VIII Cielo: Stelle fisse Spiriti trionfanti (Intelligenze motrici: Cherubini) Luci accese da un sole fulgente

VII Cielo: Saturno Spiriti contemplativi (Intelligenze motrici: Troni) Si muovono lungo una scala d'oro.

VI Cielo: Giove Spiriti giusti (Intelligenze motrici: Dominazioni) Cantano volando in forma di lettere, poi di aquila.

V Cielo: Marte Spiriti militanti (Intelligenze motrici: Virtù) Gemme danzanti in una croce luminosa.

IV Cielo: Sole Spiriti sapienti (Intelligenze motrici: Potestà) Danzano e cantano in triplice corona

III Cielo: Venere Spiriti amanti (Intelligenze motrici: Principati) Volteggiano cantando.

II Cielo: Mercurio Spiriti attivi: operarono il bene per aver fama (Intelligenze motrici: Arcangeli) Bagliori che danzano e cantano.

I Cielo: Luna Spiriti inadempienti: non compirono i voti perché costretti (Intelligenze motrici: Angeli) Immagini riflesse in cristalli o in acque.

PARADISO