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SUMERI BABILONESI ASSIRI

Le Civiltà dei Fiumi

Attorno al 4000 a.C., in Mesopotamia, porzione della valle tra il Tigri e l'Eufrate, odierno Iraq, nasce la civiltà sumera.

Babilonia, città situata nella Mesopotamia meridionale, vide fiorire una delle più importanti civiltà dell'antichità.

Gli assiri, popolo originario del Nord della Mesopotamia, iniziarono la loro espansione nel 1900 a.C. e raggiunse il suo apice durante il periodo del nuovo impero quando il loro potere si estese a tutta la Mesopotamia.

Le città-stato sumere consideravano il dio patrono il loro supremo sovrano. Il re svolgeva la funzione di tutore della città e di gran sacerdote, facendo da tramite tra gli umani e gli dei. Ogni città sumera era costruita attorno alla Ziqqurat: tempio monumentale edificato su piattaforme concentriche fatte di mattoni crudi, su cui poggiavano delle rampe che conducevano alla sommità della costruzione.

Al regno babilonese risale la costruzione delle mura di Babilonia, spesse da 6 a 24 metri, che, insieme ai giardini pensili, erano ritenute una delle sette meraviglie del mondo antico.

Nella doppia cinta muraria della capitale si aprivano nove porte monumentali, ciascuna dedicata a una divinità. Ne sono state scoperte quattro; la più bella è la porta di Ishtar (dea della Fecondità), rivestita di mattoni smaltati e decorata con 575 bassorilievi raffiguranti leoni, tori e draghi con la testa di serpente. La porta è stata interamente ricostruita e si trova al Pergamonmuseum di Berlino.

STENDARDO DI UR

Pannello della Guerra

Pannello della Pace

Cofanetto trapezoidale in legno intarsiato, con immagini create da frammenti di conchiglie, pietra calcarea rossa e lapislazzuli. Forse il manufatto poteva essere montato su un carro da battaglia come stendardo bellico.

Ognuno dei pannelli è suddiviso in tre strisce orizzontali intarsiate con persone, oggetti e animali. Se si osservano i tre piani dal basso verso l'alto, le scene rivelano una narrazione. Lo Stendardo di Ur è conservato al British Museum di Londra.

Nell'arte sumera le figure umane sono rappresentate secondo il principio gerarchico: la loro dimensione è proporzionalmente alla loro importanza. Qui il re è raffigurato come un soggetto talmente grande, quasi oltrepassa i confini tracciati dall'intarsio.

L'effetto del movimento è reso cambiando la postura dei personaggi nella successione da sinistra a destra delle loro immagini. Gli animali all'inizio camminano, poi trottano e alla fine vengono raffigurati al galoppo, quasi volassero verso la battaglia.

Il Pannello della Guerra ritrae con vivido realismo i carri bellici e gli animali che li trainano travolgono i corpi insanguinati dei nemici. Il pannello fornisce una delle più antiche raffigurazioni dell'esercito sumero e l'artista ne celebra la forza cruda.

Il Pannello della Pace descrive una scena dove la brutalità è dimenticata. Il re e la sua corte celebrano la vittoria seduti a un banchetto cerimoniale e con la mano destra alzano i calici in segno di gratitudine verso gli dei.

LAMASSU

Il Lamassu raffigura un guardiano che aveva le fattezze di creature ibride; testa di uomo (androcefalo), corpo di toro e le ali di aquila che simboleggiano rispettivamente intelligenza, forza e rapidità.

Nelle città assire furono costruiti sontuosi palazzi e templi; a protezione delle porte venivano poste gigantesche figure mitologiche, i Lamassu erano tra queste. Le mura erano decorate con serie di bassorilievi raffiguranti celebrazioni della gloria del re, con scene di battaglie, sontuosi banchetti e processioni.

Gli assiri tenevano in grande considerazione la protezione degli ingressi di stanze ed edifici. I massicci Lamassu erano la più evidente di queste difese contro le influenze maligne. Quando veniva ultimata la costruzione di un edificio si eseguivano rituali propiziatori appositi.

Il corpicapo indica l'origine divina. Il significato di questo accessorio è cambiato varie volte nei secoli; può fare riferimento alla divinità protettrice degli assiri.

La particolarità di queste sculture è di non essere semplici bassorilievi: la caratteristica comune è quella di poter essere guardate da due prospettive diverse. il Lamassu è testimonianza di dell'alto livello tecnico raggiunto dagli assiri.

La scultura possiede cinque zampe per essere guardata da due diverse prospettive. Quando la si osserva frontalmente ne sono visibili solo due, e determina impnenza, mentre lateralmente se ne vedono quattro. Vista da questa prospettiva, la bestia sembra incidere decisa verso gli intrusi.

Ogni dettaglio del Lamassu ha un significato specifico: le ali d'aquila ne simboleggiano la rapidità. Per ebrei e cristiani le ali hanno un significato più profondo e si è ipotizzato che queste figure abbiano influenzato le descrizioni degli angeli.