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Le Muse inquietanti di Giorgio De Chirico, realizzata nel 1917 con la tecnica dell'olio su tel e conservata alla collezione Mattioli a Milano. Questa opera appartiene al movimento artistico della pittura Metafisica, che si affermó in Europa durante la Prima Guerra Mondiale, ma che aveva gia esordito al Salon d'Automne nel 1912 a Parigi, con le opere di De Chirico.

La figura seduta invece è caratterizzata da delle linee tratteggiate, tipiche dei modelli di sartoria, inoltre il suo capo è appoggiato ai piedi. Questo ultimo dettaglio è ripreso dalle figure delle madri etrusche e romane che avevano le braccia raccolte sul ventre.

Nel dipinto viene rappresentata una piazza popolata solo da due manichini dalle teste ovoidali e collocate in un contesto irrazionale, illogico e a-temporale.

La figura in piedi ha il corpo muscoloso e costituito dal fusto di una colonna ionica, mentre la sua testa è quella di un manichino priva di occhi e bocca.

Anche la figura sullo sfondo ricorda la statuaria greca.

La scatola in primo piano è colorata e simile a quelle utilizzate per vendere le caramelle, e questo lo si intuisce dal bastoncino sulla sinistra che allude al bastoncino di zucchero a righe rosso e bianco.

La prospettiva rigorosa è solo apparente perchè è in realtà si scorgono più punti di fuga, nonostante questo lo spazio risulta omogeneo e matematico.

Sullo sfondo notiamo il castello degli Estensi di Ferrara, città a cui De Chirico era legato, e delle alte ciminiere fumanti di una fabbrica.

La realtà che De Chirico crea in questo dipinto è Metafisica in quanto priva della presenza umana, le ombre sono nette, il tempo è sospeso e i colori caldi sono quelli prevalenti.