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estiario Medievale

È un mostro velenosissimo in grado di uccidere un uomo con il solo respiro, con il suo sangue o al solo contatto con le sue orme.È inoltre dotato di grande intelligenza e di arguzia diabolica. Viene descritto come un grande serpente marino anfibio dotato di sei o nove teste che ricrescono se vengono tagliate e delle quali la centrale è immortale. Alcuni autori come Simonide e Diodoro Siculo narrano di un numero di teste pari a cinquanta e oltre, mentre Pausania riferisce di una sola testa e ne ridimensiona la stazza paragonandola a una biscia di mare

IDRA

Il significato religioso dell’ animale: L’ Idra in verità è l’ immagine di Dio, che fu inghiottito dall’inferno, quando quello era ancora aperto. Da lì liberò i suoi, e dilaniò quel luogo mostruoso. Così fu la morte dell’inferno, e Dio trasse fuori i buoni in tal modo da lasciare dentro i malvagi.

DELFINO

Impossibile non citare la più illustre delle fonti sulla simbologia medievale, il bestiario. Questo particolare manoscritto raccoglieva brevi descrizioni di animali accompagnate da spiegazioni allegoriche e morali delle caratteristiche delle creature elencate. Nel XII secolo, il Bestiario di Cambridge sintetizzava così la descrizione del delfino: «Delfini sono chiamati quei pesci che hanno l’abitudine di seguire la voce umana, o anche la musica, raccolti in gruppi. Niente vi è in mare più veloce dei delfini. Oltrepassano le navi con grandi salti, ed è tradizione comune ritenere nunzi di tempesta i delfini che giocano fra i flutti e si oppongono alla potenza delle onde con grandi balzi.»

La figura del centauro ha origine dall'amore sacrilego fra il re dei Lapiti, Issione, e una sosia della dea Era, Nefele, dalla cui unione nacque, appunto, Centauro, un essere deforme che si accoppiò con le giumente del Monte Pelio e originò una razza di creature ibride, metà uomini e metà cavalli

Dalla mitologia romana, il centauro passò ai bestiari medievali. Il centauro era raffigurato nella figura del Sagittario, come segno zodiacale. Centauri saettanti sono presenti anche nello zooforo del Battistero di Parma. L'immagine del centauro si addiceva agli eretici e alla loro interna dissociazione che li faceva considerare metà cristiani e metà pagani. È rappresentato spesso con i capelli in fiamme, per lo più armato di freccia e arco. Talvolta l'obiettivo è una colomba, tal altra un cervo, entrambe figurazioni simboliche dell'anima, facili prede spesso raffigurate mentre vengono trascinate via dopo la cattura

CENTAURO

L’animale è ritratto con un’anatomia decisamente fantasiosa rispetto all’aspetto reale della bestia. I suoi tratti distintivi sono tutti presenti, ma sono rappresentati in modo esagerato, ad esempio il tipico pelo arruffato sul dorso della iena, nell’illustrazione diventa una sorta di criniera di aculei e la pericolosa dentatura del predatore è esagerata in modo spaventoso. Bestiario di Aberdeen Iena (Yena) La iena è colta nell’atto di divorare con avidità un corpo umano, per divulgare la reale abitudine dell’animale di nutrirsi di carcasse e al tempo stesso incutere nell’osservatore il timore di una simile fiera esotica. Sono presenti anche molte approssimazioni, come ad esempio le zampe della creatura che invece di assomigliare ad arti canini, sono rappresentate come artigli d’uccello (fatto ricorrente in molte illustrazioni di bestie non-aviane che vengono mostrate con zampe di gallina

YENA

L'ippogrifo sembra essere più facile da domare rispetto ai grifoni. Nelle leggende e nei racconti in cui questo animale fantastico appare, è di solito l'animale domestico di un cavaliere o un mago. Funge da eccezionale destriero, poiché può volare veloce come un fulmine. Si dice che sia onnivoro, e che quindi mangi sia piante sia carne.

L'ippogrifo è una creatura leggendaria. Il suo nome deriva dal greco antico ἵππος?, híppos ("cavallo") e γρύψ, grýps ("grifone"). L'ippogrifo è infatti una creatura alata, originata dall'incrocio tra un cavallo ed un grifone, con testa e ali, zampe anteriori di aquila, ed il resto del corpo da cavallo

IPPOGRIFO

AVVOLTOIO

Gli avvoltoi non godono della migliore reputazione: la gente li associa a cose negative come l’oscurità e la morte. Anche il modo in cui vengono rappresentati nei libri, nei film e nei media non è d’aiuto, in quanto sono spesso raffigurati come un cattivo presagio e un presagio di cattive cose a venire. Anche se la maggior parte delle persone teme gli avvoltoi perché sono spazzini che si nutrono di animali morti, c’è molto di più in questa affascinante creatura di quanto non sembri. Continuate a leggere per saperne di più sugli avvoltoi e sul loro simbolo.