Timarete. Cinque artiste incantatrici

«Armonica inclusione è un dodecaedro, rappresentazione archetipica del mondo, che aperto richiama la forma di una stella e diventa simbolo dell’universo. Ogni faccia è un pentagono, un’opera a sé, ma tutte insieme ci raccontano l’origine della vita».
Viene così presentata l’opera collettiva che apre la mostra Timarete, artiste in sinergia, in esposizione fino al 2 luglio, di cui si è tenuta giovedì 8 giugno, con grande partecipazione di pubblico anche studentesco, l’inaugurazione presso lo spazio Tiziano Zalli a Lodi.

Armonica inclusione. Opera collettiva, gruppo Timarete

Ogni artista del gruppo ha rappresentato con tecniche e materiali diversi uno dei 5 elementi – etere, aria, acqua, fuoco, terra – anche per trasmettere l’importante messaggio che la diversità è ricchezza e che le differenze, senza cancellarsi, possono riunirsi a comporre un’unità, che va salvaguardata nelle sue articolazioni e nella sua armonia.
L’inaugurazione è stata introdotta dal concerto della cantante Beatriz Elena Avalos Lara, accompagnata dalla sua band Mandala, con musiche e canti «nati per coinvolgere ed emozionare il pubblico».

Margherita Argentiero, Vittoria Giobbio, Roberta Janes, Tina Pedrazzini e Cristina Taiana sono le cinque artiste che costituiscono sicuramente una intensa sinergia, come recita il titolo della mostra, ma si presentano anche come incantatrici, maghe del colore, dei tessuti, delle forme, dei materiali utilizzati, a volte modernissimi, a volte risalenti a quella tradizione greco-antica che hanno voluto far riecheggiare nel nome scelto per il loro gruppo, Timarete, pittrice ateniese del V sec. a.C.
Ci raccontano che si sono incontrate all’Accademia milanese di Brera e hanno deciso – pur con cinque diverse personalità e differenti percorsi umani, professionali e artistici, nonostante l’utilizzo di linguaggi, tecniche e materiali diversi – di lavorare insieme per unire le energie in un intento culturale comune.

Da destra: Tina Pedrazzini, Margherita Argentiero, Cristina Taiana, Roberta Janes e Vittoria Giobbio

Se il nome è antico, attuali sono le tematiche di cui si occupano, che ruotano intorno all’universo femminile ma in una prospettiva di inclusività e con temi che devono riguardare tutti e tutte, soggetti che spaziano dalla condizione femminile agli spazi aperti, dalle donne afghane all’uscire dalla gabbia dei nostri limiti, dagli elementi primordiali al corpo fluido.

Seguendo l’ordine scelto dalle artiste per presentarsi al pubblico, iniziamo a conoscere un poco Tina Pedrazzini, che ha avuto la funzione di portavoce.
Quando decide di dedicarsi in modo esclusivo all’arte, dopo un’intensa attività lavorativa in azienda, riesce a coltivare sempre più la passione per la pittura, che l’aveva accompagnata sin da adolescente, approdando infine a Brera e sperimentando linguaggi e materiali diversi.

Tina Pedrazzini a fianco della sua opera Intelligenza artificiale. Acrilico e foglia d’oro

L’opera La gabbia è accompagnata da una “Preghiera indiana”: «Amami, ma non fermare le mie ali se vorrò volare. Non chiudermi in una gabbia per paura di perdermi. Amami con l’umile certezza del tuo Amore e io non andrò più via e se sarò in un cielo lontano ritroverò la strada del tuo pensiero. Se sarai con me ti insegnerò a volare e tu mi insegnerai a restare».

Margherita Argentiero (vedi qui l’intervista di Vv) in questa mostra presenta un percorso artistico che, attraverso la materia, cerca strade alternative e significati inediti, anche di analisi introspettiva.

Diversi materiali generano opportunità di interpretazioni del mondo attuale e restituiscono, con il linguaggio artistico, l’equilibrio della forma e l’armonia dell’idea. Percorsi materici inventano nuove creature di mondi marini fantastici e incontaminati.

Cristina Taiana si laurea in Fisica a Milano e intreccia il suo interesse per le scienze con la passione per le arti visive. Nelle sue opere ritorna spesso il fascino della bellezza e dei colori della sua terra nativa, la Valceresio, e della terra adottiva, la Brianza lecchese, intrecciate alla complessità globale.

Labirinti. Xilografia monotipo su cartoncino
Cristina Taiana a fianco della sua opera Lilith in Rosso

Qui è ripresa a fianco della sua opera Lilith in Rosso, di cui lei stessa ci dice che «è una xilografia che allude alla mitologica donna-demone, Lilith, tramandataci come prima moglie di Adamo, poi ripudiata perché ribelle e poco incline ad accettare qualsiasi tipo di costrizione. Per me è un turbine misterioso e travolgente».

Roberta Janes, dopo la laurea in filosofia all’Università Statale di Milano, si dedica all’insegnamento e contemporaneamente coltiva i suoi interessi artistici, partecipando anche alle attività di Spazio 15, libera aggregazione di artisti, alla Fornace Curti di Milano.

Roberta Janes a fianco della sua opera di linguaggio visivo

Parole poetiche, interpretate con le tecniche del linguaggio visivo, sono alla base di una ricerca sullo “spazio” e la scrittura si fa segno di immagini lontane da elementi naturalistici, caricandosi di valori emozionali e di tensioni esistenziali.

La Terra non sa di avere limiti. Serie Oltre i confini. Pennarello su cartoncino
Incanto. Tecnica mista su carta

Vittoria Giobbio, diplomata in Pittura presso L’Accademia di belle arti di Brera, insegnante di disegno professionale per tessuti, non ha mai smesso di approfondire le sue conoscenze e sperimentare nuove tecniche grafiche e pittoriche.

Analizza il mondo femminile attraverso il corpo, seguendone contorni, vuoti e pieni, segno e colore, per evidenziarne fragilità e forza.

Nel progetto Habitat un soggetto basilare è l’acqua, chiara, torbida, viva di sorgente, preziosa per il nostro pianeta.

Giochi di luce nell’acqua. Incisione su zinco, ceramolle e acquaforte, stampata su carta Hahnemuhle

Chiudiamo con un’altra opera comune, a dimostrazione della sinergia espressa dal gruppo Timarete: il Libro d’artista, di cui Margherita ci dice: «Ognuna di noi ha realizzato una stampa. Poi tutte le stampe sono state unite a formare un libro d’artista con rilegatura a leporello. Il Libro d’artista è edito in 50 copie».

Poi aggiunge: «In occasione della mostra Incontro, che abbiamo presentato a Viggiù in occasione della Giornata mondiale contro la violenza sulle donne, per il 25 novembre 2021, abbiamo chiesto a vari artisti la disponibilità a contribuire con l’immagine di una loro opera ed è stato realizzato questo video. Non è stata data nessuna indicazione se non il tema e non è stata operata alcuna selezione. L’intenzione era quella di raccogliere liberi contributi per creare una sorta di processione che testimoniasse il proprio dissenso nei confronti dei femminicidi e di ogni tipo di violenza. Siamo state felicemente stupite per la quantità di adesioni. In questa mostra Timarete, artiste in sinergia abbiamo voluto riproporre il video, che viene proiettato a ciclo continuo».

Tante altre informazioni sono disponibili sul sito www.timaretearte.com

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Articolo di Danila Baldo

Laureata in filosofia teoretica e perfezionata in epistemologia, tiene corsi di formazione per docenti, in particolare sui temi delle politiche di genere. È referente provinciale per Lodi e vicepresidente dell’associazione Toponomastica femminile. Collabora con Se non ora quando? SNOQ Lodi e con IFE Iniziativa femminista europea. È stata Consigliera di Parità provinciale dal 2001 al 2009 e docente di filosofia e scienze umane fino al settembre 2020.

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