Il disordine confonde anche il cervello: altro che genio e caos

l mito del genio creativo circondato dal disordine forse è appena stato smontato dalla scienza.  L'ambiente esterno sicuramente influenza la mente e quello che stiamo facendo in un determinato momento. 

Elizabeth Sander, psicologa della Bond University in Australia, ha dimostrato che la bellezza, l’ordine e l'assenza di caos nell’ambiente in cui si lavora, offrono risposte cognitive ed emotive migliori. Non è vero quindi che il caos stimola produttività: “La disorganizzazione non piace al cervello perché drena le sue risorse e riduce la capacità di concentrazione: pile di fogli, tazze sporche, oggetti buttati alla rinfusa sulla scrivania distraggono la mente, creano una specie di sovraccarico di informazioni visive che compromette anche la memoria di lavoro”.

Il disordine ci crea stress, anche se non siamo pienamente consapevoli: una stanza piena di oggetti alla rinfusa ci mette inconsciamente in allarme. e questo aumenta il livello dell'ormone dello stress, il cortisolo, questo accade ancora più spesso nelle donne, forse per via della pressione sociale: “Le donne si sentono spesso responsabili dell'ordine e quando non riescono provano maggior disagio”, specifica Darby Saxbe, psicologa dell'Università della California del Sud.

Il disordine non ha effetti negativi solo sul lavoro, ma li avrebbe anche sul sonno: ci sono alcune ricerche che dimostrano che dormire in una stanza disordinata è più facilmente associato all'insorgere  disturbi del sonno, con maggiore difficoltà ad addormentarsi o più incubi. 
L’ordine, o meglio il disordine, è anche responsabile di molte liti familiari. Non solo, uno studio statunitense dell'Università del Michigan sostiene che entrare in un ufficio ordinato porti a giudicarne il proprietario maggiormente affidabile e degno di stima rispetto a chi lavora in uno spazio molto disordinato. Quindi in generale tenere ordinato migliora i rapporti interpersonali. 

Insomma, bisogna anticipare le pulizie di primavera per stare tranquilli!