QUALITÀ
G. Tordi (Università di Bologna), E. Flamigni (SCM Fonderie srl)
Correlazione tra i parametri termici
dell’eutettoide nella ghisa sferoidale
e le proprietà meccaniche
IL CONTROLLO DEL PROCESSO DI SOLIDIFICAZIONE DELLA GHISA MEDIANTE ACQUISIZIONE DELLE CURVE DI
SOLIDIFICAZIONE È UNA PRATICA COMUNEMENTE UTILIZZATA NEI REPARTI DI PRODUZIONE E PERMETTE DI
RICAVARE I PARAMETRI TERMICI DELL’EUTETTICO PER CORRELARLI IN SEGUITO CON LA MICROSTRUTTURA
DELLA GRAFITE. SI PUÒ IPOTIZZARE ANCHE L’ESISTENZA DI UNA CORRELAZIONE TRA I PARAMETRICI TERMICI
DELL’EUTETTOIDE E LA STRUTTURA DELLA MATRICE E DUNQUE LE CARATTERISTICHE MECCANICHE DEL
MATERIALE; SE L’IPOTESI FOSSE VERIFICATA, CONTINUANDO CON L’ACQUISIZIONE DEL SEGNALE DURANTE
L’ANALISI TERMICA, RISULTEREBBE POSSIBILE PREVEDERE EVENTUALI DIFETTI DEL MATERIALE QUANDO
QUESTO È ANCORA ALLA TEMPERATURA DI 700°C.
di produzione della fonderia sono state
effettuate 19 colate di ghisa sferoidale
prodotta in un forno rotativo addizionando in ciascuna siviera le dosi prestabilite
Z
X
Z
Y
Y
7m
m
19
mm
Per semplicità è stata valutata la veridicità dell’ipotesi solo per la ghisa di tipo
sferoidale. Durante il quotidiano processo
50mm
Sample Casting
17
mm
mm
(a)
(b)
FONDERIA nov em b re 2017
Mold Material
40mm
Thermocouple
Position
23
Procedura sperimentale
Figura 2.1 - (a) Quarto di sezione della coppetta
utilizzata per acquisire le curve di temperatura;
(b) Sezione della forma in sabbia su cui è riportato
il taglio effettuato sul saggio per la realizzazione
dello spezzone
15mm
I
l fenomeno descritto è stato oggetto di studio presso la fonderia di Villa
Verucchio (RN) del gruppo SCM e di
una tesi di laurea triennale in complementi di tecnologia meccanica presso il dipartimento di ingegneria industriale dell’Università di Bologna. Il
lavoro svolto consiste nella raccolta
di provini differenti di ghisa sferoidale in modo da ottenere più di un campione
per ogni grado di classificazione secondo
la UNI EN 1536. Per ogni campione raccolto sono stati acquisiti i dati relativi all’analisi termica e alla composizione chimica, le
immagini relative all’analisi metallografiche
e infine le caratteristiche meccaniche. I dati ottenuti sono stati utilizzati per la costruzione di modelli matematici con lo scopo di
verificare l’ipotesi iniziale.
45
QUALITÀ
FONDERIA nov em b re 2017
TABELLA 3.1 - DATI RISCONTRATI MEDIANTE ANALISI CHIMICA REALIZZATA AL QUANTOMETRO
46
C
Si
Mn
P
S
Cr
Ni
Cu
Mg
Sn
CE
1
3,628
1,812
0,183
0,033
0,004
0,049
0,017
0,047
0,043
0,007
4,194
2
3,628
1,805
0,321
0,059
0,006
0,039
0,018
0,411
0,049
0,006
4,192
3
3,703
1,834
0,312
0,056
0,006
0,039
0,013
0,049
0,040
0,021
4,276
4
3,596
1,685
0,198
0,043
0,003
0,027
0,009
0,436
0,054
0,041
4,123
5
3,663
1,774
0,316
0,057
0,003
0,025
0,010
0,457
0,043
0,020
4,217
6
3,654
1,667
0,284
0,048
0,004
0,031
0,012
0,493
0,053
0,031
4,174
7
3,657
1,742
0,262
0,047
0,002
0,030
0,012
0,401
0,047
0,025
4,201
8
3,589
1,704
0,225
0,046
0,005
0,032
0,011
0,452
0,056
0,040
4,122
9
3,596
1,785
0,247
0,045
0,003
0,031
0,009
0,455
0,055
0,021
4,153
10
3,685
1,854
0,301
0,045
0,004
0,034
0,011
0,452
0,054
0,021
4,264
11
3,598
1,675
0,206
0,043
0,003
0,020
0,005
0,006
0,047
0,017
4,121
12
3,664
1,728
0,090
0,047
0,002
0,018
0,010
0,006
0,055
0,003
4,204
13
3,668
1,704
0,178
0,045
0,002
0,017
0,008
0,386
0,043
0,003
4,201
14
3,6850
1,6850
0,2540
0,0490
0,0022
0,0200
0,0050
0,3270
0,0510
0,007
4,2110
15
3,6950
1,6740
0,2980
0,0510
0,0030
0,0210
0,0050
0,4100
0,0470
0,041
4,2180
16
3,650
1,686
0,322
0,047
0,004
0,024
0,006
0,004
0,049
0,001
4,177
17
3,665
1,700
0,327
0,048
0,004
0,024
0,008
0,006
0,049
0,002
4,196
18
3,652
1,649
0,331
0,049
0,003
0,025
0,008
0,008
0,055
0,001
4,167
19
3,503
1,752
0,432
0,055
0,006
0,029
0,019
0,658
0,043
0,041
4,051
di inoculante (utilizzando una lega FeSi)
e sferoidizzante (mediante filo in lega FeSiMg) con lo scopo di ricavare altrettanti
campioni. Da ciascuna siviera è stato prelevato mediante un crogiolo una porzione
di materiale fuso il quale è stato in parte
versato in coppette standardizzate, raffigurate nella figura 2.1.a, con all’interno
una termocoppia con lo scopo di acquisire i dati relativi alle curve di temperature;
i dati prelevati sono stati elaborati tramite
un software commerciale per il completamento dell’analisi termica di ogni campione. Parallelamente all’analisi termica è
stata eseguita un’analisi chimica del materiale mediante quantometro.
L’altra porzione di materiale che è stato
prelevato dalle siviere è stato colato all’interno di forme in sabbia di uguale spessore per la realizzazione dei 19 provini
utilizzati per le prove meccaniche e la metallografia da ogni forma in sabbia è stato
prelevato un saggio in ghisa sferoidale, i
quali sono stati tagliati mediante sega a
nastro ad una distanza, quotata in figura
TABELLA 3.2 - PARAMETRI TERMICI DELL’EU
CAMPIONI
TEutectoidMin[°C]
TEutectoidMax[°C]
RECeutectoid[°C]
1
715,27
721,41
6,13
2
703,85
715,43
11,58
3
713,23
724
11,25
4
706,08
715,70
9,62
5
708,62
716,55
7,93
6
712,50
719,15
6,63
7
708,53
718,09
9,56
8
703,69
716,41
12,71
9
701,34
711,32
9,99
10
702,29
716,05
13,76
11
706,27
716,38
10,10
12
712,56
718,66
5,10
13
703,61
713,24
9,63
14
705,80
716,65
10,86
15
710,14
718,36
8,22
16
709,19
717,63
8,45
17
709,77
717,34
7,57
18
712,33
717,90
5,66
19
697,10
707,65
10,55
Durezza
Brinnell
HB
Resistenza a rottura
[N/mm²]
Resistenza allo
snervamento
[N/mm²]
Allungamento
% dopo
rottura
Grado di
classificazione
UNI EN 1536
1
138
400
279
16,7
400/15
2
220
770
429
5,4
700/2
500/7
PROVINO
3
152
598
305
8,6
4
220
695
370
5,7
600/3
5
197
692
364
5,4
600/3
6
212
676
357
5,0
600/3
7
212
676
383
4,6
600/3
8
178
695
357
6,6
600/3
9
184
689
383
4,4
600/3
10
204
676
370
4,6
500/3
11
142
390
273
5,3
400/15
12
130
383
292
19,3
400/18
13
162
630
435
6,3
500/3
14
190
663
416
3,7
600/3
15
197
689
383
4,4
600/3
16
126
422
273
13,7
400/15
17
134
429
292
13,7
400/15
18
142
429
292
15,3
400/15
19
190
682
429
4,8
600/3
TABELLA 3.4 - DATI RELATIVI ALLE ANALISI MICROGRAFICHE
Forma
Dimensione mm
% Perlite-Ferrite
% Perlite-Ferrite
Attacco
1
V
0,0045±0,0015
20-80
2
K
2
V
0,0090±0,0030
95-5
6
P
3
V
0,0090±0,0030
80-20
5
P
4
V
0,0025±0,0008
80-20
5
N
5
V
0,0045±0,0015
60-40
4
N
6
V
0,0045±0,0015
80-20
5
N
7
V
0,0025±0,0008
95-5
6
N
8
V
0,0045±0,0015
95-5
6
P
9
V
0,0025±0,0008
95-5
6
N
10
V
0,0025±0,0008
80-20
5
N
2.1.b, di circa 50 mm dal fondo. Per ognuno dei 19 spezzoni è stata eseguita sulla
superficie su cui è stato eseguito il taglio,
in seguito ad un’opportuna levigatura, una
prova di durezza Brinnell mediante un durometro portatile [5]. Una volta ottenuto il
valore della durezza gli spezzoni sono stati inviati in officina per la realizzazione dei
provini utilizzati per eseguire la prova di
trazione; i provini da sottoporre a prova di
trazione sono stati realizzati per lavorazione meccanica rispettando le geometrie
richieste dalla normativa UNI EN 100021[6], in particolare il tratto utile presentava
una lunghezza di 70 mm e la parte calibrata di 84 mm. Durante la prova di trazione
sono state ricavate, per ogni provino, la
resistenza a trazione, il carico di snervamento e l’allungamento percentuale.
Dopo aver portato a rottura il provino è
stato ricavato una piccola porzione di materiale la quale è stata inglobata in una
resina polimerica per realizzare l’esame
metallografico, ultima analisi eseguita sul
materiale. Durante l’analisi, eseguita mediante un microscopio ottico invertito seguendo le direttive della EN ISO 945:1994
[7], sono state determinate in una prima
fase le forme dei fiocchi di grafite osservate con un ingrandimento 100x, la distribuzione di questi ed infine i rapporti tra le
varie fasi. Durante la seconda fase, con lo
scopo di mettere in risalto la perlite o la
ferrite, è stata attaccata la superficie utilizzando come reagente il Nital, il Picral oppure il Kalling con una durata dell’attacco
variabile a seconda del reagente utilizzato.
In seguito all’attacco chimico è stata osservata nuovamente la superficie di ogni
provino con un ingrandimento di 100x per
determinare la composizione microstrutturale del materiale.
11
V
0,0025±0,0008
40-60
3
N
12
VI
0,0045±0,0015
5-95
1
K
13
V
0,0025±0,0008
80-20
5
N
14
V
0,0045±0,0015
95-5
6
N
Esposizione dei dati
15
V
0,0025±0,0008
95-5
6
N
16
V
0,0025±0,0008
20-80
2
N
I primi dati raccolti sono relativi all’analisi
chimica e all’analisi termica, le quali vengono compiute contemporaneamente. Nella
tabella 3.1 sono esposti i dati relativi alla
composizione chimica percentuale del materiale dei vari campioni, con l’aggiunta del
17
V
0,0045±0,0015
20-80
2
N
18
V
0,0045±0,0015
20-80
2
N
19
V
0,0025±0,0008
95-5
6
P
FONDERIA nov em b re 2017
TABELLA 3.3 - ATI RELATIVI ALLE PROPRIETÀ MECCANICHE
47
QUALITÀ
valore del carbonio equivalente. Alcuni elementi in percentuali inferiore allo 0.005 %,
quali Mo,Ti, Al e Pb sono stati omessi. Nella
tabella 3.2 sono esposti i parametri dell’intervallo di temperatura eutettoidico dei vari
campioni di ghisa sferoidale; in particolare
vengono registrate la temperatura minima
e massima dell’intervallo di temperatura
dell’eutettoide, indicati rispettivamente
conTEutectoidMin e TEutectoidMax, e
la recalescenza eutettoidica, indicata con
RECeutectoid. In tabella 3.3 sono riportati
i dati relativi alle proprietà meccaniche insieme al grado di classificazione secondo
UNI EN 1536. Nella tabella 3.4 vengono
esposti i dati relativi all’analisi metallografica effettuata sui campioni. In particolare si
riporta la forma e la dimensione dei fiocchi
di grafite classificati secondo le direttive
della normativa EN ISO 945:1994 comparando le micrografie ottenute con le immagini consultabili sull’atlante metallografico,
la percentuale della fase perlite e della fase
ferrite (a cui si assegna un valore da 1 a
6 dei vari rapporti) e infine nell’ultima colonna il tipo di attacco utilizzato. Tra i vari
campioni appartenenti agli stessi gradi di
classificazione non sono state riscontrate
sostanziali differenze morfologiche, la forma dei fiocchi è prevalentemente di tipo V,
tipica della ghisa sferoidale.
FONDERIA nov em b re 2017
Costruzione dei modelli
48
Durante il processo di solidificazione della ghisa sferoidale attraversando il punto
eutettoidico si osserva che all’aumentare
della recalescenza si manifesta un miglioramento delle caratteristiche meccaniche del materiale, inoltre all’aumentare della recalescenza si manifesta un
aumento in percentuale della quantità
di perlite. A livello microstrutturale una
ghisa sferoidale con un’alta resistenza a
rottura presenta una maggiore quantità
di perlite rispetto alla ferrite, al contrario
se presenta valori di duttilità relativamente alti si manifesta la prevalenza di
ferrite. Per verificare l’accuratezza dell’ipotesi e l’entità del fenomeno osservato è stata eseguita un’analisi statistica
TABELLA 4.1 - COEFFICIENTE DI CORRELAZIONE TRA I
PARAMETRI ANALIZZATI
r DT
r TEuctMin
r TEuctMax
RT
0.5952369
-0.5582212
-0.3616567
RS
0.4934308
-0.6840103
-0.6007992
%AL
-0.6797563
0.6401516
0.4165289
%PR
0.6681075
-0.6514494
-0.4398345
HB
-0.286473
-0.4400325
-0.2998808
TABELLA 4.3 - VALORI DEI COEFFICIENTI DI DETERMINAZIONE
R2 OTTENUTI DALLE CORRELAZIONI TRA LA RECALESCENZA
E TUTTI I PARAMETRI DELLE PROPRIETÀ MECCANICHE E
MICROSTRUTTURALI; IL MODELLO POLINOMIALE DI SECONDO
ORDINE FORNISCE LE PREVISIONI PIÙ AFFIDABILI
R2
Lineare
Logaritmica
Polinomiale
RT~DT
0.3543
0.3829
0.3920
RS~DT
0.2435
0.2714
0.3043
%AL~DT
0.4308
0.5148
0.6065
%P~DT
0.4464
0.4928
0.5284
HB~DT
0.0821
0.0118
0.0864
TABELLA 4.4 - COEFFICIENTE DI CORRELAZIONE E DI
DETERMINAZIONE TRA LE TEMPERATURE MINIME E MASSIME
DELL’INTERVALLO EUTETTOIDICO E I PARAMETRI RELATIVI
ALLE CARATTERISTICHE MECCANICHE E MICROSTRUTTURALI
R2
TEcutMin
R2
TEcutMax
RT
0.3116
0.1306
RS
0.4679
361
%AL
0.4098
0.1303
%P
0.4244
0.1935
HB
0.1936
0.0899
sui dati raccolti utilizzando il software R
per realizzare i calcoli [9]; in primo luogo
si è ricercata l’intensità della correlazione tra i vari parametri termici, meccanici
e microstrutturali dei provini in analisi
ed in seguito sono stai costruiti diversi
modelli matematici tra i vari parametri
realizzando regressioni lineari e più che
lineari. Nella tabella 4.1 viene riportato
il coefficiente di correlazione lineare di
Bravis-Pearson, indicato con r, utilizzato
per calcolare l’intensità di legame tra
tutte le variabili in esame. Dopo avere
verificato l’esistenza di relazioni più o
meno intense tra i parametri in esame,
sono state realizzate le regressioni per il
calcolo delle varie proprietà meccaniche
e microstrutturali a partire dai parametri
termici; per ognuno dei modelli si riporta il valore del coefficiente di determinazione R2 e le rispettive funzioni Best-Fit
che meglio descrivono il rispettivo modello matematico. Sono stati valutati tre
modelli differenti: lineare, logaritmico e
(a)
RT~DT
800
(b)
RS~DT
440
y = 4,1701x2 + 110,3x - 46,691
R2 = 0,392
600
330
400
220
200
110
y = -2,2392x2 + 52,963x - 65,505
R2 = 0,3043
(a)
(b)
0
0
0
3,5
7
10,5
14
3,5
0
7
%AL~DT
14
%P~DT
20
6
(d)
y = 0,0813x2 + 1,9944x - 6,7319
R2 = 0,5284
15
4,5
10
3
5
1,5
y = 0,3042x2 - 7,0175x + 44,865
R2 = 0,6065
(d)
(c)
0
0
0
3,5
7
10,5
14
0
3,5
7
10,5
14
Figura 4.2 - (a) Resistenza a trazione in relazione alla recalescenza; (b) Carico a snervamento in relazione alla recalescenza; (c) Percentuale di allungamento in relazione alla
recalescenza; (d) Percentuale di perlite in relazione alla recalescenza
polinomiale di secondo ordine; in tutti i
casi, esposti in tabella 4.3 si è riscontrato che quello polinomiale presenta i
valori più alti del coefficiente di determinazione. Nelle figure 4.2 (a), (b), (c) e (d)
sono rappresentati i grafici dei vari modelli costruiti; è stata tracciata la relativa
funzione best-fit polinomiale.
Di seguito sono trascritte le funzioni relative ai quattro modelli matematici
RT = -4.1701DT2 + 110,3DT - 46.691
RS = -2.2392DT2+ 52.963DT + 65.505
%AL = 0.3042DT2 - 7.0175DT + 44.865
%P = -0.0814DT2+ 1.9944DT - 6.7319
Infine vengono esposti le relazioni dei
parametri termici eutettoidici, ovvero la
temperatura minima e massima, con i
parametri meccanici e microstrutturali. In
tabella 4.4 sono riportati i valori del coefficiente di correlazione r e il valore di R2 ottenuto eseguendo la regressione lineare.
Discussione dei risultati e
conclusione
Da un punto di vista fisico si può ritenere,
in prima approssimazione, che esista una
correlazione diretta tra la recalescenza e la
percentuale di perlite che si trasforma durante il passaggio di fase; infatti una ghisa
completamente perlitica rispetto ad una
ghisa completamente ferritica manifesta
sempre un sottoraffreddamento maggiore, poiché la trasformazione della cementite in perlite sviluppa più calore latente rispetto alla trasformazione dell’austenite in
ferrite. Per esempio nella figura 5.1 è raffigurata l’immagine ottenuta dalla micrografia del campione 1, il quale ha raggiunto un
valore della recalescenza di 6.13 °C, nella
quale si nota l’assenza quasi totale di perlite. Nella figura 5.2 invece è raffigurata l’immagine della micrografia del campione 3,
la cui recalescenza vale 11.25°C, si nota la
bassa quantità in percentuale della fase di
ferrite nucleata solamente attorno ai fiocchi di grafite. [10,11,12]
Se il fenomeno fosse descrivibile con
FONDERIA nov em b re 2017
(c)
10,5
49
FONDERIA nov em b re 2017
QUALITÀ
precisione una volta noto il valore della
recalescenza eutettoidica risulterebbe
calcolabile il valore della quantità percentuale di perlite e ferrite e di conseguenza
le proprietà meccaniche. Valutando i valori
dei coefficienti di correlazione di Pearson
ottenuti viene confermato quanto era
stato ipotizzato. Si può riscontrare dalla
tabella 4.1 e dalla figura 4.2 (a), (b), (c) e
(d) che la recalescenza eutettoidica è correlata direttamente con la resistenza a
trazione, il carico a snervamento e la percentuale di perlite, inversamente con la
percentuale di allungamento. Nonostante la buona intensità di correlazione che
presentato i vari parametri, esaminando
i quattro grafici riportati in figura 4.2 si
nota che i punti presentato una notevole
dispersione attorno alla funzione best-fit;
costruendo i vari modelli di regressione
è stato ottenuto per tutti i casi un valore
del coefficiente di determinazione molto
basso, mai superiore a 0.60, il quale indica che nessuno dei modelli è in grado di
descrivere con precisione più della metà
dei punti considerati. Per quanto riguarda
gli altri due parametri termici analizzati,
ovvero la temperatura minima e massima dell’intervallo si ottengono pessimi risultati, in particolare per quanto riguarda il coefficiente di determinazione.
Concludendo non è possibile prevedere
accuratamente e con un livello di affidabilità sufficientemente elevata le proprietà
meccaniche della ghisa sferoidale solamente in funzione dei parametri termici
dell’eutettoide. Il processo di solidificazione della ghisa e la microstruttura finale è
dipendente da molti parametri, pertanto
una previsione più accurata delle proprietà
meccaniche potrebbe essere realizzata tenendo in considerazione, oltre ai parametri termici dell’eutettoide, anche l’influenza
della composizione chimica del materiale.
Bibliografia
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