Fattori di rischio e prevenzione delle demenze

È possibile prevenire la demenza di Alzheimer e le altre forme di demenza? Dalle ricerche in campo internazionale di questi ultimi anni pare che la risposta sia sì. Se si interviene precocemente su alcuni fattori di rischio modificabili, un terzo dei casi di malattia potrebbe essere ridotto o comunque ritardato nell’esordio.

Cosa sono i fattori di rischio e come si può evitare o ritardare l’insorgere della demenza? I fattori di rischio sono condizioni che possono facilitare la comparsa della malattia, anche se non ne sono la causa principale; tra questi ve ne sono alcuni non modificabili (rari e su base genetica), ma altri sono modificabili, perché relativi allo stile di vita. Intervenire sui fattori di rischio modificabili prima dell’età senile quindi in età adulta, ancor meglio nella giovane età, può contribuire a ridurre l’insorgenza della demenza.

Secondo le ultime ricerche pubblicate su The Lancet, una delle più importanti riviste scientifiche, i fattori di rischio per la demenza sono 12. Diversi tra i fattori che possono favorire l’insorgere della demenza sono gli stessi che possono portare ad altre patologie, come quelle cardiovascolari e oncologiche. Da qui l’importanza di adottare in generale uno stile di vita sano.

Quali sono i fattori di rischio?

Infografica di ADI, Alzheimer's Disease International, sui 12 fattori di rischio di demenza

Dall’infografica di ADI, Alzheimer’s Disease International:

  1. Sedentarietà
  2. Fumo di sigaretta
  3. Eccessivo consumo di alcool
  4. Inquinamento atmosferico
  5. Traumi cranici
  6. Pochi contatti sociali
  7. Scarsa istruzione
  8. Obesità
  9. Ipertensione
  10. Diabete
  11. Depressione
  12. Ipoacusia

La prevenzione

Quando si parla di prevenzione ci si riferisce ad un insieme di azioni che hanno il fine di proteggere lo stato di salute delle persone e promuovere dei comportamenti mirati alla cura di sé per evitare o contenere l’insorgenza di malattie. Vi sono tre tipi di prevenzione che si possono attuare e che si differenziano in base alle finalità che si hanno.

Negli ultimi anni, le ricerche scientifiche si sono concentrate sui fattori di rischio e protettivi a causa dei numeri elevati nella popolazione mondiale di persone con demenza, della tendenza all’invecchiamento della popolazione, degli elevati costi che la malattia comporta a livello sociale ed economico e della consapevolezza che le terapie farmacologiche non portano a guarigione pur contenendo la progressione di malattia.

Prevenzione Primaria

Un primo step è sicuramente la Prevenzione Primaria, il cui scopo è occuparsi dei soggetti sani, organizzare azioni per informare sui comportamenti da avere per mantenere le proprie condizioni di benessere ed evitare la comparsa di malattie. Sono interventi che cercano di potenziare i fattori utili alla salute e a correggere i fattori negativi che portano ad un rischio di malattie croniche e degenerative; l’area di intervento è lo stato di benessere fisico, psichico e sociale dei singoli e della collettività.

Sulla demenza da Alzheimer e le altre forme di demenza gli interventi di prevenzione primaria agiscono sui fattori di rischio e sullo stile di vita prima della comparsa dei sintomi. Per questo si organizzano campagne informative per promuovere una maggior consapevolezza sul proprio stato di salute e come mantenerla e per stimolare modifiche nei  comportamenti dannosi.

AIMA Reggio Emilia, in collaborazione con i Servizi Socio Sanitari del territorio, nel campo della prevenzione primaria propone:

  • i Laboratori Benessere, incontri rivolti a persone ultra sessantacinquenni che non hanno diagnosi di demenza. Le tematiche che vengono affrontate si riferiscono ai 4 fattori protettivi riconosciuti a livello mondiale, quali l’importanza di una costante e quotidiana stimolazione cognitiva, di un’alimentazione variegata ed equilibrata come quella mediterranea, di un regolare esercizio fisico e di un’attenzione particolare alla socializzazione;
  • Il Passatempo, progetto di socializzazione per chiunque voglia stare in compagnia e coltivare i propri interessi;
  • Momenti informativi rivolti a tutta la cittadinanza;
  • Rassegna cinematografica nel mese Mondiale dell’Alzheimer.

Prevenzione Secondaria

La prevenzione secondaria si rivolge a persone che hanno già segni della malattia, ed è mirata a rallentarne il decorso e contenerne i sintomi, attraverso interventi di diagnosi precoce e programmi di screening mirati.

Quando una persona ha una diagnosi di demenza, per ottenere la guarigione (per demenze reversibili) o per rallentare il decorso della malattia (per demenze non reversibili) si svolgono: azioni di Prevenzione Secondaria attraverso interventi di diagnosi tempestiva; un immediato intervento terapeutico, farmacologico e non;  controlli a cadenza regolare.

Tra gli interventi terapeutici non farmacologici figurano le attività che stimolano le abilità presenti al fine di mantenerle il più a lungo possibile e quelle che si prendono cura della persona con demenza, sia da un punto di vista cognitivo, sia psicologico, relazionale e sociale. Ne sono esempio le terapie riabilitative e di mantenimento come la terapia occupazionale, la stimolazione cognitiva, la Reality Orientation Therapy (R.O.T.), la musicoterapia  e le terapie psicosociali come i Caffè Alzheimer e i Meeting Center.  Nella prevenzione secondaria rientrano anche le attività di informazione e sostegno rivolte ai caregiver dal momento della diagnosi. Infatti, tra i destinatari delle attività di prevenzione secondari si deve considerare anche chi si prende cura della persona con demenza (familiari e caregiver informali).

AIMA Reggio Emilia, in collaborazione con i Servizi Socio Sanitari del territorio, nel campo della prevenzione secondaria propone, alle persone con demenza e ai loro caregiver:

Prevenzione Terziaria

Infine, con il termine Prevenzione Terziaria ci si riferisce a tutte quelle azioni che cercano di contenere il più possibile gli esiti negativi di una patologia. Possono essere interventi che mantengono nel tempo controlli clinico-terapeutici in malattie croniche o irreversibili, oppure interventi volti alla gestione dei deficit attraverso attività di riabilitazione, assistenziali e di supporto psicologico per la persona con demenza, per mantenere elevata la qualità della vita.

Nella demenza da Alzheimer e nelle altre forme di demenza, la prevenzione terziaria non si rivolge solo alla persona colpita dalla malattia, ma anche ai familiari, considerati “seconda vittima” della malattia, attraverso tutti quei servizi e aiuti che si possono offrire ai bisogni dei caregiver durante il decorso. Gli interventi proposti nella prevenzione terziaria si rifanno a quelli della prevenzione secondaria, modulati in base ai bisogni e abilità presenti della persona con demenza e dei caregiver.

Aima Reggio Emilia, in collaborazione con i Servizi Socio Sanitari del territorio, nel campo della prevenzione terziaria propone alle persone con demenza e ai caregiver, a seconda della fase di malattia, interventi diversi quali:

Come prevenire le demenze

Da questi fattori di rischio e di protezione appaiono plausibili alcune raccomandazioni riguardanti lo stile di vita e il comportamento di salute.

Cose da fare

  • Avere buoni legami sociali con un certo numero di persone di fiducia;
  • Svolgere molte attività ricreative diverse (fisiche, mentali e sociali);
  • Fare attività fisica tre volte a settimana o più (ad es., camminare, fare giardinaggio, fare uno sport, ecc.);
  • Seguire una dieta mediterranea;
  • Mangiare frutta e verdura regolarmente;
  • Mangiare pesce grasso almeno una volta alla settimana;
  • Fare allenamento cognitivo quando si è ancora sani;
  • Mantenere l’attività cognitiva.

Cose da evitare

  • Evitare il consumo eccessivo di alcolici e la dipendenza;
  • Evitare di essere in sovrappeso;
  • Evitare l’ipercolesterolemia;
  • Ridurre l’assunzione di grassi saturi;
  • Evitare di contrarre il diabete di tipo 2;
  • Evitare la pressione alta nella mezza età;
  • Evitare di fumare;
  • Evitare di trascurare eventuali sintomi depressivi: rivolgiti al medico avendo fiducia nel loro trattamento.

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