"Un vecchissimo e amato maestro una volta mi disse che un diario è l'unico libro che un uomo può mettersi a scrivere sapendo per certo che un giorno lo finirà."
"L'ascesa di Senlin" di Josiah Bancroft è un romanzo strano, dove l'anima del fantastico più classico e astratto, memore di Carroll e Calvino, convive con quella più concreta e moderna che sonda tematiche umane e sociali.
Thomas Senlin, uomo tutto d'un pezzo e bacchettone preside dell'unica scuola di un paesino sperduto nella periferia del mondo, decide di portare la propria sposina in un viaggio di nozze alla Torre di Babele, la meraviglia del mondo. Al suo arrivo, letteralmente, smarrirà la moglie, e verrà derubato di tutto. Inizia così un viaggio all'interno dei cosiddetti Regni Circolari che compongono i diversi piani della Torre, e scoprirà che non tutte le storie favolose che ha udito corrispondono alla realtà, anzi.
Il più grande pregio del romanzo, il primo di quattro volumi, è sicuramente l'originalità. Ci ritroviamo in un mondo nuovo, un fantasy a tinte ottocentesche, dove l'amaro per la disavventura è accompagnato da una buona dose di brillante ironia. Ogni Regno Circolare ha le sue peculiarità, e alcuni sembrano davvero usciti dalla mente di un autore surrealista. Altro pregio è la prosa: Bancroft sa scrivere bene, sa usare la terza persona e il filtro del personaggio, è capace di "mostrare" e sa dosare bene il "tell". Infine ho amato la caratterizzazione del protagonista, che è noioso, bacchettone e irritante, ma che la conoscenza rende comprensibile e a tratti adorabile.
Il ritmo della storia a volte è un po' sfilacciato, forse per la sua natura in un certo senso episodica. Non tutti i personaggi sono caratterizzati con la stessa qualità, e forse al libro avrebbe giovato una sfoltitura di una cinquantina di pagine.
Lo consiglio a chi ha voglia di leggere qualcosa di diverso. Un mito di Orfeo ed Euridice in chiave steampunk, un viaggio agli inferi che però, questa volta, è in salita. Se siete in cerca di una storia epica, cercate altrove. Se invece vi stuzzica l'idea di entrare in un mondo in cui si respira aria di realismo magico, con una storia a tratti onirica di un amore osteggiato, un mondo che sembra Bioshock diretto da Guillermo Del Toro o animato da Hayao Miyazaki, nel quale un uomo in difficoltà deve imparare a combattere i propri difetti per cambiare le sorti della propria vita e non solo, allora dategli una possibilità.
Per quanto mi riguarda, attendo con speranza che Oscar Mondadori Vault porti in italia il secondo volume.
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Gabriele
Un libro strano, da provare.
נבדק באיטליה בתאריך 30 באוקטובר 2020
Gabriele
נבדק באיטליה בתאריך 30 באוקטובר 2020
"L'ascesa di Senlin" di Josiah Bancroft è un romanzo strano, dove l'anima del fantastico più classico e astratto, memore di Carroll e Calvino, convive con quella più concreta e moderna che sonda tematiche umane e sociali.
Thomas Senlin, uomo tutto d'un pezzo e bacchettone preside dell'unica scuola di un paesino sperduto nella periferia del mondo, decide di portare la propria sposina in un viaggio di nozze alla Torre di Babele, la meraviglia del mondo. Al suo arrivo, letteralmente, smarrirà la moglie, e verrà derubato di tutto. Inizia così un viaggio all'interno dei cosiddetti Regni Circolari che compongono i diversi piani della Torre, e scoprirà che non tutte le storie favolose che ha udito corrispondono alla realtà, anzi.
Il più grande pregio del romanzo, il primo di quattro volumi, è sicuramente l'originalità. Ci ritroviamo in un mondo nuovo, un fantasy a tinte ottocentesche, dove l'amaro per la disavventura è accompagnato da una buona dose di brillante ironia. Ogni Regno Circolare ha le sue peculiarità, e alcuni sembrano davvero usciti dalla mente di un autore surrealista. Altro pregio è la prosa: Bancroft sa scrivere bene, sa usare la terza persona e il filtro del personaggio, è capace di "mostrare" e sa dosare bene il "tell". Infine ho amato la caratterizzazione del protagonista, che è noioso, bacchettone e irritante, ma che la conoscenza rende comprensibile e a tratti adorabile.
Il ritmo della storia a volte è un po' sfilacciato, forse per la sua natura in un certo senso episodica. Non tutti i personaggi sono caratterizzati con la stessa qualità, e forse al libro avrebbe giovato una sfoltitura di una cinquantina di pagine.
Lo consiglio a chi ha voglia di leggere qualcosa di diverso. Un mito di Orfeo ed Euridice in chiave steampunk, un viaggio agli inferi che però, questa volta, è in salita. Se siete in cerca di una storia epica, cercate altrove. Se invece vi stuzzica l'idea di entrare in un mondo in cui si respira aria di realismo magico, con una storia a tratti onirica di un amore osteggiato, un mondo che sembra Bioshock diretto da Guillermo Del Toro o animato da Hayao Miyazaki, nel quale un uomo in difficoltà deve imparare a combattere i propri difetti per cambiare le sorti della propria vita e non solo, allora dategli una possibilità.
Per quanto mi riguarda, attendo con speranza che Oscar Mondadori Vault porti in italia il secondo volume.
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