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TUTTI I DONI DEL BUIO Copertina flessibile – 27 giugno 2020
Opzioni di acquisto e componenti aggiuntivi
- Lunghezza stampa218 pagine
- LinguaItaliano
- Data di pubblicazione27 giugno 2020
- Dimensioni15.24 x 1.4 x 22.86 cm
- ISBN-13979-8657508956
Dettagli prodotto
- ASIN : B08BW84GBW
- Editore : Independently published (27 giugno 2020)
- Lingua : Italiano
- Copertina flessibile : 218 pagine
- ISBN-13 : 979-8657508956
- Peso articolo : 390 g
- Dimensioni : 15.24 x 1.4 x 22.86 cm
- Posizione nella classifica Bestseller di Amazon: n. 1.019.294 in Libri (Visualizza i Top 100 nella categoria Libri)
- n. 2.954 in Fantascienza su storia alternativa
- n. 73.215 in Azione e avventura (Libri)
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Ora posso dire tre cose: la prima è che Erika Corvo scrive molto bene; la seconda è che alla prima occasione regalerò a mia figlia una copia in cartaceo di questo libro che, attraverso una storia "fantasy" , trasmette dei messaggi universalmente validi e possiede una certa valenza educativa; la terza è che, dopo questo racconto, mi dedicherò con tranquillità alla lettura dei libri precedenti.
Ora il concetto di diversità è ancora più enfatizzato, una diversità che piuttosto che unire perché reca interesse e curiosità, divide, inesorabilmente, spezzando un amore favoloso.
In Tutti i doni del buio protagonisti sono Akenion e Mitra. Due ragazzi che si conoscono, fanno amicizia e forse si innamorano. Ma come già sappiamo questo nuovo mondo è popolato da creature mutanti, un tipo fra tante sono gli Shakar. Una razza all’apparenza muta, terribile che esce di notte e si ciba di carne umana. Nessuno ne conosce di preciso le fattezze poiché chiunque li incontri non torna vivo e da qui nascono una serie di credenze popolari che metteranno a rischio l’amicizia fra Mitra e Akenion poiché si sa, la razza umana teme tutto ciò che non conosce…
Ancora una volta l’autrice ci regala una storia ricca di avvenimenti e di suspance facendoci compiere un viaggio nella sua fantasia, conducendoci in questo mondo così distante dalle nostre consuetidini da risultare però anche troppo simile nei comportamenti dei suoi abitanti.
Gli amori che alleggiano nell’aria sono amori tangibili ma impossibili, ne è l’esempio quello fra Arideth, umano post atomico, che vive di giorno, come noi, e Aki, una mutante Shakar, la quale predilige la notte notte e caccia prede vive.
Un punto a favore di questa ricostruzione è il parallelismo che si evince fra il mondo post-apocalittico creato da Erika e il nostro. Alla fine non vi è molta differenza fra come siamo abituati a vedere le cose dalla nostra terra sicura, che ci offre, (forse ancora per poco!), cibo e sicurezza e il mondo in cui Mitra e Akenion vivono, dove la popolazione muore di fame e dove la gente si lascia ingannare dalle credenze.
Non a caso, una battuta che Erika inserisce ne Tutti i doni del buio è “Siete ancora convinti che il progresso consista soltanto nel predominio dell’uno sull’altro.Non ho mai conosciuto una razza più avida ed egoista della vostra“, questa frase ci appare tristemente vera anche nella nostra realtà, nei giorni nostri.
Come sempre Erika usa molto bene le descrizioni. Non sarebbe facile descriverci un mondo tanto nuovo se l’autrice stessa non ce lo mostrasse con minuziosità. Il linguaggio è semplice, pulito, a lettura scorrevole. I personaggi credibili nelle loro reazioni e ben costruiti.
Non ci resta che attendere il terzo capitolo, “La Leggenda di Taman Shoudy“.
Recensione a cura di Laura Bellini e Dylan Berro
Non è il solito libro di fantascienza adatto ai soli lettori che sono affezionati al genere, ma una storia per tutti.
La preparazione dell'autrice sui temi trattati nei suoi racconti è veramente impressionante, tuttavia ella riesce a tirare fuori sempre storie che hanno un tocco di originalità e, soprattutto, avvincono il lettore.
Siamo nel mondo di “Blado 457”, ma “Tutti i doni del buio” è ambientato forse secoli dopo gli eventi di quel libro. Ritroviamo un’umanità più “stabile”, non preoccupata dall’estinzione, ma da cose che potrebbero turbare l’andamento tranquillo ed il predominio della propria esistenza. I mutanti del genere umano, una costante dopo la bomba atomica, sono mal visti, emarginati, osteggiati, anche se non più uccisi, grazie ad una nuova religione e nuove leggi. Diversa sorte spetta alle specie non più umane dopo gli eventi radioattivi di tanto tempo prima, quelle sono sterminate anche se non arrecano danno ai villaggi o agli uomini. Gli Shakars, ad esempio, i Signori del Buio, vengono ritenuti semplici bestie, esseri furiosi e terribili, ma è proprio così?
Arideth risponderà a questa domanda ed il suo mondo, come i suoi orizzonti cambieranno per sempre. Egli guarderà oltre le apparenze, a capire “Il diverso” che spesso terrorizza perché solo non si comprende, rimanendo però egli stesso invischiato nella rete delle diffidenze e paure dei suoi simili, ancora chiusi nelle loro convinzioni. Tutto il romanzo pare un’esortazione a “scrutare nel buio”, ovvero a cercare di capire le esistenze estranee alla nostra, per una pacifica e proficua esistenza. Un inno alla tolleranza e fratellanza, oltre le differenze.
La narrazione fluisce via con facilità in maniera semplice e diretta, che permette al lettore di addentrarsi in una storia che ha molti più risvolti “sociali” di quando si immaginasse. Si perde un po’ “dell’aria di fantascienza” di “Blado 457”, ma si ricava una storia godibile dai toni più luminosi. Quindi, “accendete il buio” e buona lettura! ^_^