È stata la mano di Dio di Paolo Sorrentino è il film da vedere nel weekend
Il film più sentito, intimo, struggente, divertente del regista Premio Oscar. Il suo diario, nella Napoli Anni 80. La sua adolescenza, re-immaginata. Bellissimo. Imperdibile
È stata la mano di Dio di Paolo Sorrentino è il più bel film italiano dell’anno. Il nostro candidato all’Oscar 2022.
È stata la mano di Dio: uscita nei cinema e streaming su Netflix
L’uscita nei cinema è adesso e poi dal 15 dicembre è in streaming su Netflix. Ma cominciate ad andarlo a vedere al cinema. Stramerita.
È stata la mano di Dio: trailer
Qualcosa di grande da raccontare
«Ma è mai possibile che ‘sta città nun te fa veni’ in mente niente ’a raccunta’?».
E qualcosa di grande «’a raccunta’» arriva davvero…
Una famiglia di affetti, scherzi ed eccentricità. Maradona come idolo. Il chiasso, i silenzi. I registi Federico Fellini e Antonio Capuano. La dolcezza e le asperità della vita. Infine, una prima idea di cinema…
È stata la mano di Dio è la giovinezza di Paolo Sorrentino re-immaginata dall’autore in forma onirica, realistica, divertente e tragica.
Non perdetelo in sala!
Che storia racconta È stata la mano di Dio: trama e cast
Napoli, anni Ottanta. La quotidianità del giovane Fabio Schisa, detto “Fabietto” (strepitoso Filippo Scotti). Il ragazzo diciassettenne vive con i genitori e il fratello e la sorella (sempre chiusa in bagno), in un interno borghese.
È timido e impacciato, non sa ancora cosa fare nella vita. Ha un’attrazione per la fulgida e turbata zia Patrizia (sorprendente Luisa Ranieri). E un amore grande per la madre Maria (Teresa Saponangelo) e il padre Saverio (Toni Servillo). Ma, soprattutto, ha una vera e propria venerazione per Diego Armando Maradona, appena arrivato al San Paolo di Napoli e già Re di un’intera città. «Ue’ mammà, innamorato so’…».
Una domenica, Fabietto ha il permesso del padre di non andare con loro nella casa di montagna di Roccaraso. Per la prima volta andrà a vedere la partita del Napoli (e di Maradona) in trasferta. Questo episodio gli salverà la vita. La ripresa della quotidianità, dopo una tragedia, pare impossibile. L’incontro con il regista Antonio Capuano (Ciro Capano) si rivelerà determinante per le scelte di Fabietto…
È stata la mano di Dio: recensione
Perché È stata la mano di Dio è il film che vi consigliamo di non perdere questo weekend? Perché di “debordante”, stavolta, sono soprattutto la famiglia e gli affetti. Ha come protagonista un alter ego di Sorrentino, un diciassettenne introverso.
È stata la mano di Dio è forse il film più sincero, sentito e struggente del regista. L’autore de La grande bellezza mette a fuoco con estremo pudore la propria storia di ragazzo napoletano indeciso sul futuro. L’amore viscerale per i genitori, i giochi con la madre, quelli con il padre. E poi l’affetto per zii, cugini, Napoli e il Napoli. Ma, soprattutto, la venerazione per Diego Armando Maradona, vero Re di Napoli a metà anni Ottanta.
È un diario sentito di giovinezza e amara crescita. Fra umorismo bislacco, tragedia personale dell’autore e omaggio – con aura mistica e terrena – al “Pibe de oro”.
Fino al lutto e alla sua impossibile e vera elaborazione…
Ritorno alle origini: la grande bellezza di Napoli
Il ritorno alla propria terra di origine – dopo Roma e perfino l’America – per Paolo Sorrentino è un vertiginoso percorso à rebours di immagini, sogni, sapori e suoni. Attraverso lo spirito migliore di Napoli. Spirito vitale, malinconico, poetico, contagioso, indecifrabile. Fatto di richiami d’amore fischiettati fra i genitori, scherzi anche crudeli a vicini e parenti, passioni grandi.
Tra mura borghesi e urgenza di libertà, mare, famiglia e venerazione del Pibe de oro, guizzi comici e disillusioni. San Gennaro, il Golfo, i Quartieri Spagnoli, ma anche Secondigliano.
L’autore ricorda, con pudore estremo, come persero la vita i suoi genitori e come proprio la passione per Maradona – “vera mano di Dio” – quell’infausta domenica gli salvò la vita.
Gli omaggi a Diego Maradona di Paolo Sorrentino
Il titolo del film è un chiaro omaggio al gol di mano di Maradona, durante Argentina-Inghilterra, ai Mondiali del Messico nel 1986. In passato, in forma di intervista, aveva già dichiarato un debito di riconoscenza verso il Pibe.
Se non fosse stato per lui e l’urgenza di andare allo stadio, il regista all’epoca un ragazzo sarebbe andato insieme ai genitori nella casa di Roccaraso. Lì, padre e madre persero la vita a causa di esalazioni di monossido di carbonio.
L’omaggio cinematografico a Maradona, fino a oggi, era stato una breve sequenza onirica in Youth. Con Diego Armando stanco e sovrappeso, interpretato dall’argentino Roly Serrano.
Anche nel discorso di ringraziamento per l’Oscar a La grande bellezza, l’autore napoletano ringraziò Fellini, Scorsese, i Talking Heads e Maradona…
È stata la mano di Dio ha vinto il Leone d’Argento. Gran Premio della Giuria alla Mostra di Venezia 2021 e il premio Mastroianni alla giovane rivelazione Filippo Scotti. È il film che ci rappresenterà agli Oscar: incrociamo le dita…
Ora è in sala e dal 15 dicembre su Netflix. Non perdetelo sul grande schermo!
è stata la mano di Dio
filippo scotti
film del weekend
luisa ranieri
Netflix
paolo sorrentino
toni servillo
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