È stata la mano di Dio di Paolo Sorrentino è il più bel film italiano dell’anno. Il nostro candidato all’Oscar 2022.

È stata la mano di Dio Paolo Sorrentino

Dopo la premiere mondiale al Festival di Venezia 2021 (Leone d’Argento e Premio Mastroianni al protagonista Filippo Scotti), esce nei cinema ‘È stata la mano di Dio’ di Paolo Sorrentino, poi in streaming su Netflix dal 15 dicembre. Ma andate in sala a vederlo…. Qui il regista con il cast, al Lido: Toni Servillo, Marlon Joubert, Teresa Saponangelo, Filippo Scotti e Luisa Ranieri. Foto Getty

È stata la mano di Dio: uscita nei cinema e streaming su Netflix

L’uscita nei cinema è adesso e poi dal 15 dicembre è in streaming su Netflix. Ma cominciate ad andarlo a vedere al cinema. Stramerita.

È stata la mano di Dio: trailer

 

 

Qualcosa di grande da raccontare

«Ma è mai possibile che ‘sta città nun te fa veni’ in mente niente ’a raccunta’?».
E qualcosa di grande «’a raccunta’» arriva davvero…
Una famiglia di affetti, scherzi ed eccentricità. Maradona come idolo. Il chiasso, i silenzi. I registi Federico Fellini e Antonio Capuano. La dolcezza e le asperità della vita. Infine, una prima idea di cinema…


È stata la mano di Dio è la giovinezza di Paolo Sorrentino re-immaginata dall’autore in forma onirica, realistica, divertente e tragica.
Non perdetelo in sala!

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Paolo Sorrentino (51 anni) sul set del film. È tornato a girare nella sua Napoli dopo 20 anni. Foto Giovanni Fiorito/Ufficio stampa

Che storia racconta È stata la mano di Dio: trama e cast

Napoli, anni Ottanta. La quotidianità del giovane Fabio Schisa, detto “Fabietto” (strepitoso Filippo Scotti). Il ragazzo diciassettenne vive con i genitori e il fratello e la sorella (sempre chiusa in bagno), in un interno borghese.
È timido e impacciato, non sa ancora cosa fare nella vita. Ha un’attrazione per la fulgida e turbata zia Patrizia (sorprendente Luisa Ranieri). E un amore grande per la madre Maria (Teresa Saponangelo) e il padre Saverio (Toni Servillo). Ma, soprattutto, ha una vera e propria venerazione per Diego Armando Maradona, appena arrivato al San Paolo di Napoli e già Re di un’intera città. «Ue’ mammà, innamorato so’…».

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Fabietto (Filippo Scotti) con mamma (Teresa Saponangelo) e papà (Toni Servillo)

Una domenica, Fabietto ha il permesso del padre di non andare con loro nella casa di montagna di Roccaraso. Per la prima volta andrà a vedere la partita del Napoli (e di Maradona) in trasferta. Questo episodio gli salverà la vita. La ripresa della quotidianità, dopo una tragedia, pare impossibile. L’incontro con il regista Antonio Capuano (Ciro Capano) si rivelerà determinante per le scelte di Fabietto…

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Luisa Ranieri è la zia Patrizia

È stata la mano di Dio: recensione

Perché È stata la mano di Dio è il film che vi consigliamo di non perdere questo weekend? Perché di “debordante”, stavolta, sono soprattutto la famiglia e gli affetti. Ha come protagonista un alter ego di Sorrentino, un diciassettenne introverso.
È stata la mano di Dio è forse il film più sincero, sentito e struggente del regista. L’autore de La grande bellezza mette a fuoco con estremo pudore la propria storia di ragazzo napoletano indeciso sul futuro. L’amore viscerale per i genitori, i giochi con la madre, quelli con il padre. E poi l’affetto per zii, cugini, Napoli e il Napoli. Ma, soprattutto, la venerazione per Diego Armando Maradona, vero Re di Napoli a metà anni Ottanta.
È un diario sentito di giovinezza e amara crescita. Fra umorismo bislacco, tragedia personale dell’autore e omaggio – con aura mistica e terrena – al “Pibe de oro”.
Fino al lutto e alla sua impossibile e vera elaborazione…

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Paolo Sorrentino (51 anni) con il Leone d’Argento e Filippo Scotti (20) con il Premio Mastroianni sul red carpet della cerimonia di premiazione del Festival di Venezia 2021. Foto Getty

Ritorno alle origini: la grande bellezza di Napoli

Il ritorno alla propria terra di origine – dopo Roma e perfino l’America – per Paolo Sorrentino è un vertiginoso percorso à rebours di immagini, sogni, sapori e suoni. Attraverso lo spirito migliore di Napoli. Spirito vitale, malinconico, poetico, contagioso, indecifrabile. Fatto di richiami d’amore fischiettati fra i genitori, scherzi anche crudeli a vicini e parenti, passioni grandi.


Tra mura borghesi e urgenza di libertà, mare, famiglia e venerazione del Pibe de oro, guizzi comici e disillusioni. San Gennaro, il Golfo, i Quartieri Spagnoli, ma anche Secondigliano.
L’autore ricorda, con pudore estremo, come persero la vita i suoi genitori e come proprio la passione per Maradona – “vera mano di Dio” – quell’infausta domenica gli salvò la vita.

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Paolo Sorrentino sul set, nella scuola dove ha studiato

Gli omaggi a Diego Maradona di Paolo Sorrentino

Il titolo del film è un chiaro omaggio al gol di mano di Maradona, durante Argentina-Inghilterra, ai Mondiali del Messico nel 1986. In passato, in forma di intervista, aveva già dichiarato un debito di riconoscenza verso il Pibe.
Se non fosse stato per lui e l’urgenza di andare allo stadio, il regista all’epoca un ragazzo sarebbe andato insieme ai genitori nella casa di Roccaraso. Lì, padre e madre persero la vita a causa di esalazioni di monossido di carbonio.

 

 

L’omaggio cinematografico a Maradona, fino a oggi, era stato una breve sequenza onirica in Youth. Con Diego Armando stanco e sovrappeso, interpretato dall’argentino Roly Serrano.
Anche nel discorso di ringraziamento per l’Oscar a La grande bellezza, l’autore napoletano ringraziò Fellini, Scorsese, i Talking Heads e Maradona…

 

 

È stata la mano di Dio ha vinto il Leone d’Argento. Gran Premio della Giuria alla Mostra di Venezia 2021 e il premio Mastroianni alla giovane rivelazione Filippo Scotti. È il film che ci rappresenterà agli Oscar: incrociamo le dita…

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Ora è in sala e dal 15 dicembre su Netflix. Non perdetelo sul grande schermo!

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