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"Tempus edax rerum"
(Orazio)

Il tempo cancella tutto, recitava Orazio.
In quest’opera di tipo performativo (la cui forma richiama un occhio), il tempo gioca il ruolo dell’esperienza, del sapere e della conoscenza.
Con il trascorrere del tempo, il ghiaccio inizia a fondersi fino al suo completo scioglimento e, tornando acqua, cola sul pavimento per poi asciugare e perdersi per sempre, metafora di quell’innocenza che una volta perduta non può più essere recuperata.

 

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Impossible freeze-frame

 

Immagine congelata nel corpo della visione, impressa nella sua impermanenza fluida.
L’occhio è uno specchio di ghiaccio che non trattiene memoria di ciò che è guardato.
“Esse est percipi” nell’evanescenza delle percezioni liquide senza  alcun centro focale

del fluido immemoriale.
Indecisa tra sogni e visioni, nelle intermittenze delle passioni ritmate dal metronomo

di un battito di palpebre, l’immagine liquefatta in lacrime disciolte nell’anima del Mondo.


 Vittorio Raschetti

(Tratto dalla presentazione dell'opera alla mostra The Late Gost - 2019 - Fabbrica del Vapore - Milano)

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Bozzetti di studio

Tecnica mista su carta

cm 50x70

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