- Pubblicità -
Tempo di lettura: 2 minuti

Baselice (Bn) – La questione stazione di tasferenza rifiuti a Baselice continua a tenere banco nel centro fortorino. Già c’è stata una protesta da parte degli studenti del posto ed è probabile che la cosa sarà ripetuta, continua anche lo studio della documentazione da parte di Andrea Cormano, consigliere comunale e attento a questa situazione.

Continua da parte mia lo studio di tutta la documentazione inerente la realizzazione dello Studio di Fattibilità per la realizzazione di uno centro di trasferenza rifiuti all’interno della zona PIP del Comune di Baselice

Ho letto il regolamento dei assegnazione dei locali ricadenti nel PIP, approvato con Delibera C.C. n° 27 del 27-07-2017 e successivamente modificato con Delibera del C.C. n°. 20 del 31-05-2018 al cui articolo 4 soggetti esclusi, comma 5 è citato:

Sono esclusi gli insediamenti di tutte le attività produttive insalubri, che, a titolo esemplificativo e non esaustivo, vengono di seguito elencate:
a. Produzioni che utilizzano materiali nucleari;
b. Produzioni di materiale bellico;
c. Produzione, raffinazione e stoccaggio di oli minerali;
d. Progetti di opere di rilevante impatto ambientale;
e. Impianti da sottoporre al controllo sui pericoli rilevanti;
f. Impianti da sottoporre alla futura disciplina della prevenzione e riduzione integrata dell’inquinamento (inquinamento/rumore/rifiuti).

Ora la realizzazione del sito di trasferenza nell’Area PIP viola il regolamento comunale e mi chiedo come è stata dato il parere di regolarità tecnica se c’è una palese violazione del regolamento comunale?

Come si può vedere dalla ricostruzione che abbiamo fatto con il foglio catastale 43 particelle 125 e 127, la realizzazione di tale sito è molto vicino al letto del fiume fortore e ricade proprio a lato al complesso del padiglione PIP, andando quindi anche a distruggere una piazzola di cemento armato costruita con i fondi comunali, che serviva per la lavorazione dell’umido con la lombricoltura e per produrre humus

Inoltre tale struttura sembra anche non rispettare i limiti dei 150 metri dal letto del Fiume Fortore e quindi in caso di disastro ambientale si potrebbe mettere a rischio tutto il Fiume Fortore e il Lago di Occhito che rappresenta il secondo invaso artificiale più grande d’Europa per capienza. Si metterebbe a rischio una risorsa e riserva idrica artificiale tra le più grandi d’Europa.

Ecco altri motivi fondamentali per fermare questo progetto scellerato e per continuare la raccolta firme per chiedere la revoca della Delibera”.